
Il blocco delle attività amministrative negli Stati Uniti d’America continua a colpire i musei finanziati dal governo federale, con chiusure sempre più frequenti. Adesso è il turno dello Smithsonian, le cui politiche sono state spesso osteggiate da Trump
Lo shutdown continua a mietere chiusure tra i musei degli Stati Uniti. Dopo la National Gallery of Art di Washington, ad annunciare la propria chiusura al pubblico sono anche i siti della Smithsonian Institution, che gestisce 21 musei tra Washington e New York, oltre al National Zoo e a 14 centri di ricerca.
“A causa government shutdown, i musei dello Smithsonian sono temporaneamente chiusi a partire da domenica 12 ottobre, insieme ai nostri centri di ricerca e al National Zoo. Aggiorneremo il nostro stato operativo non appena la situazione sarà risolta. Non abbiamo intenzione di aggiornare i canali social se non per informarvi delle modifiche al nostro stato operativo”, si legge su una nota condivisa dall’istituzione.
Lo Smithsonian aveva dichiarato di poter “resistere” ancora fino all’11 ottobre, contando sui fondi rimanenti degli anni fiscali precedenti (l’istituzione riceve circa il 53% dei suoi finanziamenti complessivi – che ammontano a 1,09 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2024 – dal Congresso degli Stati Uniti). Ma l’attuale situazione di stallo delle politiche federali ha costretto lo Smithsonian alla chiusura.
Lo Smithsonian è stato spesso oggetto di pressioni da parte del presidente Trump per via delle divergenze di visione sulle politiche culturali dell’istituzione. Nei mesi scorsi, dal governo sono giunti ordini esecutivi e richieste di revisione sulle linee curatoriali adottate da alcuni musei dello Smithsonian, in materia di diversità e inclusione.













