
Il Colosseo ospiterà concerti internazionali, da Sting a Paul McCartney, e spettacoli di gladiatori. E l’arena sarà “sostituita e ampliata”
Il monumento simbolo di Roma si prepara a una metamorfosi audace: dal 20 ottobre sarà guidato dall’architetto e paesaggista Simone Quilici, che ha dichiarato di “sognare pop” nel ruolo di direttore. Puntando a trasformare l’anfiteatro da sito esclusivamente turistico a palcoscenico vivo della città. Quilici non si limita a parole: lo scenario che propone include concerti internazionali di alto profilo – da Sting a Paul McCartney – e spettacoli rievocativi di gladiatori. Intendendo creare un dialogo tra l’antica Roma e la cultura contemporanea.
L’idea è quella di restituire l’arena alla città, rendendola non più una “isola riservata ai turisti”, ma un luogo da vivere per i romani e i visitatori. Con nuovi varchi d’ingresso distribuiti e percorsi che collegano il Colosseo al Foro Romano, al Palatino e all’Appia Antica. In un’ottica di maggiore accessibilità e lotta all’overtourism. Qui l’innovazione tocca anche l’arena stessa: sarà – spiega Quilici – “sostituita e ampliata” con materiali moderni come pannelli in fibra di carbonio. Per ospitare concerti pop, classici e rievocazioni storiche di qualità elevata. E qui si sollevano gli allarmi: quanto le novità snatureranno l’identità del monumento?
Il progetto non è solo intrattenimento ma un’operazione culturale che vuole mettere in luce il patrimonio archeologico. E, al tempo stesso, trasformarlo in un’esperienza emozionale condivisa, dove spettacolo e memoria si fondono. Resta la sfida di conciliare conservazione e innovazione: dare nuova vita a un sito che ha attraversato millenni senza snaturare la sua identità storica significa adottare criteri cauti. Ma Quilici appare convinto che l’Icona di Roma possa tornare a risuonare, letteralmente, al ritmo delle epoche che ha vissuto.













