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Tremori sotto la pelle. Anne-Cécile Surga in mostra a Milano

Tremori sotto la pelle, Anne Cecile Surga, Palazzo Stelline 2025, Foto di Daniele Cortese Tremori sotto la pelle, Anne Cecile Surga, Palazzo Stelline 2025, Foto di Daniele Cortese
Tremori sotto la pelle, Anne Cecile Surga, Palazzo Stelline 2025, Foto di Daniele Cortese
Tremori sotto la pelle, Anne Cecile Surga, Palazzo Stelline 2025, Foto di Daniele Cortese
La scultrice francese Surga propone una mostra che testimonia un percorso terapeutico verso la guarigione

Non è facile per nessuno la vita che comunque va affrontata con risoluto coraggio per riuscire a scoprirne le bellezze superando problematiche (a volte presenti già prima della nascita). Come le fatiche di crescere, capire ed essere compresi, diventare adulti affrontando preoccupazioni, oltre alle innumerevoli avversità che si presentano durante il percorso esistenziale. Coraggio e determinazione che non sono mancati e tuttora accompagnano Anne-Cécile Surga, le cui sculture raccontano il suo viaggio poetico e sensoriale – durato cinque anni – di progressiva pacificazione con i propri corpo e mente attraverso la materia trasformata in arte.

Nasce così Tremori sotto la pelle (Sous la peau le tremblement), intensa e pregnante mostra con quindici opere, curata da Julia Rajacic e allestita fino al 4 novembre al Palazzo delle Stelline nelle sale dell’Institut français a Milano, con il patrocinio del Comune di Milano e dell’Institut français in collaborazione con Jardino e Piero Atchugarry Gallery.

 

Tremori sotto la pelle, Anne Cecile Surga, Palazzo Stelline 2025, Foto di Daniele Cortese
Tremori sotto la pelle, Anne Cecile Surga, Palazzo Stelline 2025, Foto di Daniele Cortese

Anne-Cécile Surga (nata nel 1987 a Lavelanet – singolare la derivazione del nome del Comune dal latino avellana, nocciola – nell’Ariège, nome anche del fiume che vi scorre, nel cuore dei Pirenei francesi) fin da piccola manifesta inclinazione per il disegno e le attività manuali. Malgrado le attitudini della fanciulla, la famiglia vuole per lei un altro destino, pur permettendole nel 2000 di seguire un corso di disegno e pittura classica in cui apprende le basilari tecniche di composizione, anatomia e armonia oltre al disegno, pastello, china e pittura a olio, basilari per il suo successivo sviluppo come artista.

Nel 2006, per obbedire al diktat familiare si iscrive a una scuola di economia mentre la sera studia scultura con argilla e si laurea con un Master in Business Administration. Nel frattempo viaggia in parecchi Paesi. Saldati gli “obblighi domestici”, continua il suo coraggioso percorso atipico e si laurea prima in Storia dell’Arte e durante una residenza d’artista presso la Fundacion Pablo Atchugarry impara a lavorare il marmo, poi suo materiale prediletto anche se continua con gesso, cartapesta e acciaio.

 

Anne Cecile Surga, Hans, pink marble sculpture, 2024. Courtesy of the artist. Photo Credits Daniele Cortese
Anne Cecile Surga, Hans, pink marble sculpture, 2024. Courtesy of the artist. Photo Credits Daniele Cortese

Finalmente nel 2015 la grande decisione di votarsi totalmente all’arte aprendo uno studio nei Pirenei francesi. Le sue opere entrano in collezioni pubbliche e private e la scultrice vince numerosi premi. Nel 2022 partecipa alla 59ª Biennale di Venezia nel padiglione della Repubblica di San Marino e nel 2023 entra a far parte della prestigiosa Académie des savoir-faire “La Pierreˮ della Fondation d’entreprise Hermès.

C’è però qualcos’altro nella vita di Anne-Cécile: non riusciva a comprendere bene il mondo e soprattutto sé stessa e i suoi problemi fisici. Sono proprio la sua determinazione e il suo lavoro con il marmo e il metallo riciclati ad averle permesso di scoprirne la causa in età adulta: una neurodivergenza, termine ombrello che comprende anche l’autismo. La parola neurodivergenza, sconosciuta ai più, riguarda un argomento complesso e fenomeni, nel passato meno noti e oggi molto più approfonditi, determinati da variazioni naturali del cervello rispetto a quanto avviene nella maggior parte degli individui.

Tutto ciò può generare problemi di inclusione: la nostra scultrice è un esempio di superamento della vulnerabilità concretizzatosi in una vera e propria rinascita che trasforma la neurodivergenza in un linguaggio artistico tra il poetico e il sensoriale grazie al quale ogni scultura può aprire varchi e ponti tra sé e gli altri e viceversa

 

Anne Cecile Surga
Anne Cecile Surga

La mostra, testimonianza di un percorso terapeutico verso la guarigione inizia in un corridoio scuro con la serie Black Holes: teste marmoree nere – realizzate con scarti di lavorazione del marmo – che faticano ad aprirsi verso il mondo (vulcani magmatici di energie represse che vogliono esplodere) per proseguire con Cage of Thoughts (serie di opere create nel 2023 durante la residenza della scultrice presso il Centro Internazionale di Scultura di Peccia): sculture di marmo e metallo – anch’esso recuperato che ben esprime l’energia di un corpo che aspira a rinascere – formate da blocchi di pietra dalle forme organiche irregolari sospesi dentro gabbie, quasi pensieri imprigionati che cercano la luce per passare dal caos all’ordine.

Si arriva così a Mauvaise graine, serie che indica nello stile e nella vita dell’artista uno spartiacque coincidendo con il momento della diagnosi che porta a una consapevolezza e comprensione di sé e a un linguaggio più facile e dinamico grazie al metallo più duttile modellato in forme vegetali: roseti e rovi che fioriscono e insieme feriscono e pistilli che sono i denti in resina e polvere di marmo dell’artista derivati dall’impronta di quelli originali a significare un superamento del suo bruxismo (digrignamento involontario dei denti) e attenuazione dei ‘tremori sotto la pelle’ e quindi riduzione della tensione nella consapevolezza che la diversità non è vulnus, ma risorsa.

Mostra coinvolgente anche in virtù dell’allestimento ideato da Julia Rajacic nel rispetto della filosofia (sposata dall’artista) del riciclo e riuso e con luci e suoni che amplificano la dimensione sensoriale delle opere definendo lo spazio e accompagnando il movimento del corpo.

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