
Fino al prossimo 8 marzo 2026, il m.a.x. museo di Chiasso rende omaggio a Sophia Loren con una mostra straordinaria che esplora il mito della diva attraverso lo sguardo dei più grandi fotografi del Novecento. “Sophia Loren: il mito della bellezza disegnato con la luce”, curata da Francesco Casetti, Angela Madesani e Nicoletta Ossanna Cavadini, presenta circa duecento immagini che raccontano sessant’anni di carriera e vita della leggendaria attrice, in dialogo con il tema della pulchritudo – ovvero la bellezza che nasce dall’armonia tra l’aspetto fisico e la ricchezza interiore, che guida la stagione espositiva del Centro Culturale Chiasso.
La mostra celebra una bellezza che va oltre l’apparenza fisica, radicandosi nell’anima e nell’esperienza umana, visibile attraverso gesti, sguardi ed emozioni. Un concetto che trova piena espressione nelle fotografie di maestri come Richard Avedon, David Seymour, Elliott Erwitt, Alfred Eisenstaedt e Tazio Secchiaroli, quest’ultimo per vent’anni fotografo personale della Loren e suo “biografo visivo”. Proprio a Secchiaroli, inventore della “fotografia d’assalto” nella Roma dei paparazzi, è dedicato un nucleo importante di settantadue fotografie vintage.
Il controllo sull’immagine: una pioniera dell’autodeterminazione
Fin dagli esordi, Sophia Loren dimostra una consapevolezza rivoluzionaria per l’epoca nel controllo della propria immagine pubblica e privata. Con il successo giunto in giovane età, l’attrice intuisce l’importanza di mantenere salde le redini della sua figura professionale, affidandosi a collaboratori fidati come Secchiaroli e vigilando personalmente su ogni scatto. Questa lungimiranza le permette di costruire un’iconografia coerente e sofisticata, dove finzione cinematografica e realtà quotidiana si fondono senza contraddizioni.
La mostra documenta questo approccio attraverso sette sezioni tematiche che guidano il visitatore in un percorso emozionante: dalla “Napoli delle origini” alle “Sceneggiature” cinematografiche, dall'”Eleganza” ai rapporti con l'”Arte”, fino agli “Incontri pubblici”, alla “Famiglia” e al riconoscimento come “Icona di bellezza”. In ogni sala emerge la complessità di una donna che ha saputo conciliare carriera internazionale e vita privata, sempre mantenendo un legame forte con le sue radici italiane.

Dai set ai momenti privati: l’arte della fotografia come testimonianza
L’esposizione “Il mito della bellezza disegnato con la luce”, vanta prestiti da importanti archivi internazionali e collezionisti privati, con centonovantatré immagini di cinquantasette fotografi. Tra i gioielli in mostra, le ventotto fotografie vintage della sezione “Napoli delle origini” – provenienti dalla collezione di Rita e Riccardo Marone – che ritraggono il territorio partenopeo con le sue contraddizioni sociali, e le quattro calzature di Salvatore Ferragamo che testimoniano il rapporto privilegiato dell’attrice con l’alta moda italiana.
La mostra si apre simbolicamente con un red carpet che conduce all’ingresso del museo, mentre un ricco calendario di eventi collaterali – conferenze, visite guidate, laboratori e proiezioni – completa l’esperienza espositiva. Dopo Chiasso, la mostra farà tappa in tre città italiane: Milano alla Fondazione Adolfo Pini, Bologna alla Fondazione Cirulli e Napoli alla Fondazione Banco di Napoli, creando un ideale ponte culturale tra Svizzera e Italia che celebra i profondi legami di Sophia Loren con entrambi i paesi.














