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500.000 dollari! Record d’asta per la cover di Aladdin Sane di David Bowie

La copertina dell’album Aladdin Sane di David Bowie (1973), realizzata dal fotografo Brian Duffy, Photo Duffy © Duffy Archive & The David Bowie Archive La copertina dell’album Aladdin Sane di David Bowie (1973), realizzata dal fotografo Brian Duffy, Photo Duffy © Duffy Archive & The David Bowie Archive
La copertina dell’album Aladdin Sane di David Bowie (1973), realizzata dal fotografo Brian Duffy, Photo Duffy © Duffy Archive & The David Bowie Archive
La copertina dell’album Aladdin Sane di David Bowie (1973), realizzata dal fotografo Brian Duffy, Photo Duffy © Duffy Archive & Bowie Archive
La copertina dell’album Aladdin Sane (1973), realizzata dal fotografo Brian Duffy, diventa la copertina di un album più costosa mai battuta all’asta

È una delle immagini più riconoscibili della storia della musica: il volto di David Bowie solcato dal fulmine rosso e blu. Copertina dell’album Aladdin Sane (1973), realizzata dal fotografo Brian Duffy. Conosciuta come la “Mona Lisa del Pop”, l’opera è stata venduta da Bonhams per 500.000 dollari, diventando così la copertina di un album più costosa mai battuta all’asta.

Il lavoro è stato proposto all’interno della vendita The Mona Lisa of Pop: The Duffy Archive, con una stima iniziale di £250,000-300,000. Per la prima volta sono arrivati sul mercato anche altri elementi originali provenienti dall’archivio Duffy: i due unici contact sheet realizzati per lo shooting di Aladdin Sane, aggiudicati per £19,200, e lo sgabello utilizzato da Bowie durante la sessione fotografica, venduto per £2,816. Tutti i pezzi provengono direttamente dal Duffy Archive, fondato e gestito da Chris Duffy, figlio del fotografo.

Realizzata durante una sessione di studio londinese nel 1973, la fotografia nacque da un’idea precisa: creare un’immagine d’impatto capace di consacrare Bowie come superstar. Il trucco – il celebre fulmine – fu realizzato dal make-up artist Pierre La Roche. Mentre l’ultimo dettaglio, una lacrima aerografata sulla clavicola, venne aggiunto da Philip Castle. La collaborazione tra Bowie e Duffy durò nove anni, generando anche le cover di Lodger e Scary Monsters (and Super Creeps).

Nel corso dei decenni l’immagine a occhi chiusi è rimasta l’unica versione ampiamente conosciuta, fino al 2010, quando venne resa pubblica anche l’alternativa a occhi aperti, successivamente scelta dal V&A per la mostra David Bowie Is (2013). “Duffy sarebbe onorato di vedere quest’opera confermata come icona culturale, quindici anni dopo la sua scomparsa”, ha affermato Chris Duffy.

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