
Dal 15 al 23 novembre, Meeting Art mette all’incanto oltre 550 lotti che affascineranno collezionisti e appassionati del genere. Tra le opere più prestigiose, una raffinatissima tela del Sassoferrato
L’asta 984 di Meeting Art è un’immersione nel mondo dell’antiquariato, tra dipinti antichi e arredi che non passeranno inosservati ai collezionisti e agli appassionati del genere. L’asta si terrà dal 15 al 23 novembre, e sarà suddivisa in sei sessioni. La prima è in programma il 15 novembre alle ore 14; la seconda il 16 novembre alle ore 14; la terza il 19 novembre alle ore 15; la quarta il 20 novembre alle ore 15; la quinta il 22 novembre alle ore 14; la sesta e ultima il 23 novembre alle ore 14.
I lotti che verranno messi all’incanto sono oltre 550, per una panoramica completa di tipologie di oggetti, materiali, stili e periodi storici.

Tra i lotti più interessanti, segnaliamo il numero 33. Si tratta di un raro cassettone con alzata intarsiato in legni vari, e decorato con placche di avorio finemente incise, con sopralzo a due ante, fronte a cassetti, decori a scene galanti e motivi fitomorfi. Realizzata a Torino nel 1750 circa, l’opera è corredata di certificato Cites, ed è stata pubblicata nel volume Il mobile intarsiato del Settecento di R. Antonetto. Ha una base d’asta di 20.000 euro.
Sfogliando il catalogo dell’asta 984 di Meeting Art, ci imbattiamo in un dipinto di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato. Si tratta della Madonna con il Bambino e san Giovannino, olio su tela secentesco dalla storia affascinante. Si tratta di un’unica variante autografa nota di questa composizione, che fu riproposta in molte occasioni dall’atelier di Sassoferrato. L’opera – che ha una base d’asta di 70.000 euro – è legata a un disegno dell’artista attualmente conservato nelle collezioni reali di Windsor (inv.RL 6095). Il foglio fu acquistato da Giorgio III d’Inghilterra nel 1768 a Roma con il tramite del bibliotecario di corte Richard Dalton. È quindi possibile che la presenza del sigillo in ceralacca e dell’antica scritta sul retro del dipinto, che mostrano entrambi le iniziali R. e D., indichino una sua provenienza dalla raccolta personale di Dalton. Formatosi nella bottega del padre, Giovanni Battista Salvi si ispirò ai modelli del naturalismo di primo Seicento disponibili a Sassoferrato e nella vicina Fabriano, in particolare quelli di Orazio Gentileschi e Giovanni Francesco Guerrieri. Inoltre, il padre possedeva una fabbrica di maiolica, tecnica che potrebbe aver influenzato lo stile di Giovanni Battista, caratterizzato da colori brillanti e smaltati. L’artista ha poi assimilato i modelli classicisti di Annibale Carracci, Guido Reni e Raffaello. L’adesione al magistero del Sanzio è ben testimoniata dal dipinto messo all’incanto, che si ispira alla Madonna Aldrobandini (1510) oggi alla National Gallery di Londra. Sassoferrato fu sicuramente uno degli artisti più affascinanti del Seicento, con uno stile volutamente arcaico, più elegantemente sobrio delle opere dei suoi contemporanei.

È ancora la pittura a essere grande protagonista dell’asta con una tempera su tavola a fondo oro di Olivuccio di Ciccarello. Il lotto 184 è una Madonna dell’Eucarestia, in cui il fondo oro appunto e il sole raggiante dipinto sul petto della Madonna sono un chiaro riferimento al sacramento dell’Eucarestia. Dopo il Trecento, la raffigurazione della Madonna con il simbolo del sole raggiante sul petto si diffuse ampiamente nell’Italia centrale e a Roma, dove divenne la moderna rappresentazione dell’Immacolata. L’opera ha una base d’asta di 25.000 euro.

Terminiamo le nostre segnalazioni con il lotto 200, una rara cassa in legno intagliato, dipinto e dorato, proveniente dalla Francia del XIV-XV secolo. La cassa ha una struttura che si ispira all’architettura delle chiese gotiche, e poggia su quattro piedi a leone; presenta decori con rilievi raffiguranti i dodici apostoli entro arcate, cimature a pinnacoli, sportello apribile incernierato. L’edificio in miniatura è composto da due lati lunghi, due frontoni e quattro piccoli contrafforti sormontati da pinnacoli disposti su ciascuno degli angoli della struttura. Sul colmo e sui bastioni vi sono piccole rientranze decorative di tipo vegetale, mentre pinnacoli più grandi sormontano i due frontoni. Il reliquiario si è miracolosamente salvato dalle distruzioni operate durante la rivoluzione francese, ed è da considerarsi un oggetto molto raro e di interesse museale, sebbene nulla si sappia dell’identità del santo che era custodito al suo interno, né sul suo autore. Base d’asta: 30.000 euro.
Asta 984
DIPINTI E ARREDI ANTICHI
È possibile seguire l’asta in diretta TV sul canale 138 del digitale terrestre, sulla piattaforma Sky canale 825, oppure in diretta streaming al seguente link www.meetingart.it/aste/aste-in-diretta.html–
I responsabili di settore sono disponibili per una stima gratuita, confidenziale e senza impegno di un singolo oggetto o di un’intera collezione
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