
Tenutasi lo scorso 20 novembre, l’asta “Orologi da tasca e pendoleria” ha registrato un importante percentuale di venduto, confermando l’interesse per un settore di nicchia ma fortemente attenzionato da collezionisti e appassionati
Nel variegato mondo delle aste, diversi settori anche di nicchia attirano l’attenzione di appassionati e collezionisti, portando alla luce ambiti di produzione artigianale estremamente raffinati e ricercati. Uno di questi è l’orologeria antica, che è stata grande protagonista, lo scorso 20 novembre, dell’asta Orologi da tasca e pendoleria di Wannenes.
“La vendita ha confermato l’interesse crescente per l’orologeria antica, con rilanci sostenuti e molti lotti che hanno superato ampiamente le aspettative. Una selezione di pezzi rari e di grande fascino ha guidato l’asta verso risultati di assoluto rilievo, con una percentuale di venduto che ha raggiunto il 90%”, dichiarano dalla Casa d’Aste.

Iniziamo il nostro report con uno dei lotti più interessanti in catalogo, il numero 17. Si tratta di una chatelaine francese Huard Lepuine databile tra il 1660 e il 1777, che ha guidato la sessione con un’aggiudicazione eccezionale. Si tratta di un insieme particolarmente ricco e armonioso, composto da una grande chatelaine in oro con punzone JFF adornata da placche in argento, diamanti e da una fine placca in porcellana policroma raffigurante una giovane donna, dipinta con una delicatezza che ha suscitato immediato interesse. Completa questo apparato, una chiave alla Breguet in oro e smalti, una piccola croce con cuoricino, un porta foto in oro e un minuscolo ventaglio. L’orologio da tasca a bassine che accompagnava la chatelaine, più antico e realizzato in oro con smalti policromi, conservava ancora un movimento con scappamento a verga. La complessa combinazione di elementi partiva da una stima di 1.500 – 2.000 euro, per essere poi aggiudicata per 13.750 euro.
Molto apprezzata dai collezionisti anche la straordinaria pendulette d’officier del lotto 242, firmata Meuron et Comp. (Svizzera, 1780 circa), un raro esempio di “marescialla” settecentesca in bronzo dorato con un carillon a rullo di grande raffinatezza. L’opera, caratterizzata da ricchi fregi fogliati, una scenografica cimasa con mascherone e laterali con cetre e protomi rapaci, era provvista di un movimento a bilanciere a verga, suoneria ore/quarti e sveglia, oltre al pregiatissimo rullo musicale con due brani selezionabili tramite leva. L’oggetto è stata battuta per 8.750 euro, partendo da una stima di 6.000 – 8.000 euro.

Particolare interesse ha suscitato anche il lotto 221, il celebre Cartier Prism Mystery, orologio da appoggio in metallo argentato con placche in lapislazzuli, prodotto intorno al 1980. L’ingegnoso sistema di prismi, che permette la visione del quadrante — nascosto nella base — solo da una determinata angolazione, è un brevetto originario del 1937 di Gaston Cusin. L’orologio ha superato la stima iniziale di 1.000 – 1.500 euro, raggiungendo i 4.000 euro.
Particolare interesse hanno suscitato gli orologi da tasca, come il lotto 119: un Sector / Record Watch del 1904 con cassa in argento a forma di ventaglio e quadrante retrogrado, che si contraddistingue per il fondello con figura di una giovane donna seduta su un grande libro, ha raddoppiato la stima di 1.500 – 2.000 euro, chiudendo a 4.000 euro.
Grande interesse anche per il cronografo rattrappante in oro di Eberhard (lotto 120), elegante esempio della produzione degli anni ’60, completo di catena in oro e scatola originale che, da una valutazione iniziale di 3.500 – 4.000 euro, ha raggiunto i 4.375 euro.
Tra le sorprese, l’orologio automatico di Loehr (lotto 127), realizzato verso il 1880, con una cassa in argento finemente lavorata e decorata con putti e pavoncelli. Il suo movimento a martello, particolarmente ricercato dai cultori della storia dell’orologeria, ha spinto l’aggiudicazione fino a 4.000 euro, raddoppiando la valutazione di partenza di 2.000 – 3.000 euro.

Molto apprezzato anche il lotto 179, una raffinata savonette svizzera in oro del 1890 circa, dotata di un complesso insieme di funzioni: suoneria a minuti, cronometro a ruota a colonne, calendario completo con data, giorno, mese e fasi lunari. L’orologio ha raggiunto i 6.250 euro, partendo da una base d’asta di 5.000 – 7.000 euro.
Per quanto riguarda l’orologeria svizzera, hanno registrato ottimi risultati un Vacheron & Constantin Chronometre Royal del 1915 circa (lotto 181), con quadrante smaltato e cassa in oro decorata a soleil, raggiungendo i 4.000 euro; il lotto 182 — una savonette con ripetizione minuti prodotta da Edouard Koehn per Patek Philippe intorno al 1860 — è stato aggiudicato per 6.000 euro.
Concludiamo la nostra rassegna con il lotto 243, un lampadario francese del XIX secolo in bronzo dorato e patinato, con elementi in cristallo e un orologio sottovetro integrato nella coppa centrale, battuto per 3.640 euro.













