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Prada, Sandretto, de Bellis e Eugenio Viola: gli italiani nella power 100 di ArtReview

Eugenio Viola
Eugenio Viola
Sta spopolando in queste ore, con il ritmo serrato tipico dei social network, l’annunale Power 100 stilata da ArtReview: ringraziamenti e “print” su Instagram, gallerie che si congratulano con artisti e direttori, ma in realtà le novità – rispetto all’edizione del 2024, non sono poi granché

L’artista Ibrahim Mahama guida il podio, ma non era poi tanto distante dalla vetta lo scorso anno (14.mo posto); al secondo Sheikha Al-Mayassa, funder dei Musei del Qatar, e al terzo posto Sheikha Hoor Al Qasimi, direttrice della Biennale di Sharjah e fondatrice della fondazione stessa, che scende di due posizioni (nel 2024 guidava, appunto, la classifica). Sale di poco Wael Shawky, l’artista egiziano lo scorso anno al sesto posto e oggi al quarto. Entra Wolfgang Tillmans, al 10.mo posto…ma non stiamo parlando di certo di un esordiente; scende Rirkrit Tiravanija, sale Julie Mehretu, scende Nan Goldin, entrano Marina Abramović e Bernard Arnault con François Pinault.
Salgono anche Miuccia Prada, che passata dal 79.mo scalino nel 2024 al 32.mo di oggi, e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (dal 44.mo al 36.mo). Entrano anche, accoppiati, i direttori delle Art Basel, Noah Horowitz e Vincenzo de Bellis, al 75.mo posto
I galleristi? Scendono tutti: Hauser & Wirth, Zwirner, Sprüth Magers, Gagosian e Perrotin.
L’ultima sorpresa italiana è al 96.mo posto: Eugenio Viola, direttore del Museo de Arte Moderna di Bogotà, in Colombia, ex curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia e attuale curatore della Biennale Arte Paiz in Guatemala…Per il resto? Qualche sbadiglio è garantito.

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