Il 16 dicembre a Milano, Wannenes Casa d’Aste metterà all’incanto rare opere provenienti da collezioni private, la cui storia si lega all’arte e all’artigianato asiatici
Provengono da collezioni private i raffinatissimi 98 lotti che compongono il catalogo della vendita Asian Art organizzata da Wannenes Casa d’Aste. Martedì 16 dicembre a Milano saranno messi all’incanto opere la cui storia si lega ai palazzi dinastici dell’Impero Qing, giunte poi alle residenze europee, a oggi quasi totalmente inediti sul mercato.
Tra i lotti più interessanti è senza dubbio il numero 10, con stima di 2.4-3 mila euro: si tratta di un abito da corte femminile in seta rossa ricamato a fenici. L’abito presenta otto rosoni con una gru centrale circondata da pipistrelli, emblemi buddhisti e fiori, sovrastati da onde impetuose con caratteri Shou, montagne e un ampio bordo lishui. Le bande in seta nera riportano rosoni più piccoli e simboli buddhisti, con una fodera in seta azzurro cielo. Apparteneva a un diplomatico francese, Saint John Perse, che lo ricevette in dono, durante la sua carica di segretario presso l’ambasciata francese a Pechino, dalla Generale Imperiale Dann Pao Tchao agli inizi del XX secolo, proveniente dal guardaroba imperiale.
Il lotto 21 è una una coppia di vasi con decorazione di fenici in porcellana smaltata in rosso di ferro, grisaglia ed oro con coperchi (Cina, dinastia Qing, periodo Qianlong), stimati 20-30 mila euro. I vasi sono decorati con due fenici posate in un giardino a terrazza con rocce ed alberi, circondate da peonie e fiori di pruno, con le fenici che reggono nel becco un ramo di lingzhi. Collo e spalla sono ornati da Oggetti Preziosi intrecciati a volute floreali; i coperchi, probabilmente di Samson, presentano una presa a forma di leone buddhista, mentre le basi sono in legno dorato. Questi imponenti “soldier vases” appartengono alle produzioni delle fornaci di Jingdezhen del XVIII secolo: il nome deriva dall’episodio in cui Augusto il Forte, Re di Polonia, nel 1717 scambiò con Federico il Grande di Prussia un reggimento di 600 soldati per 151 pezzi di porcellana asiatica, all’epoca praticamente irrealizzabili in Europa. Esemplari simili hanno raggiunto risultati di rilievo sul mercato internazionale, come la vendita di Christie’s New York del 2001 (82.250 dollari) e quella di Christie’s Parigi nel 2017 (235.500 euro).
È un grande e raro vaso a forma di pera in porcellana smaltato in blu-cobalto (Cina, dinastia Qing, marchio e periodo Qianlong) il lotto 18, stimato 5-8 mila euro. Il vaso proviene da una collezione privata inglese di una residenza del Cairo, sviluppata nel XIX secolo e trasmessa per discendenza. Fu acquistato presso F. Langweil, bottega parigina fondata da Florine Ebstein Langweil, tra le principali specialiste europee di arte dell’Estremo Oriente, figura consultata da numerose case d’asta e dal Vaticano.
Concludiamo la nostra rassegna con il lotto 38, un vaso a bottiglia in porcellana smaltata rossa tipo peachbloom (Cina, dinastia Qing, marchio a sei caratteri sotto smalto e periodo Kangxi). Il vaso presenta un corpo globulare leggermente compresso e un lungo collo cilindrico, smaltato di rosso di rame che sfuma verso toni peachbloom, con variazioni tra rosso-grigiastro, celadon e bianco sul bordo della bocca del vaso, attraversata da un’elegante rete di craquelure. Stima di 5-8 mila euro.
Il catalogo completo dell’asta Asian Art di Wannenes Casa d’Aste è consultabile a questo link.
