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Caravaggio 2025, la mostra dell’anno secondo “L’arte di mostrare l’arte”

Caravaggio 2025, vista dell'allestimento
Premio Villa Della Torre. Stefano Baia Curioni, Thomas Clement Salomon, Marilisa Allegrini e Caterina Mastella Allegrini
La dodicesima edizione del Premio “L’Arte di Mostrare l’Arte”, riconoscimento ideato da Marilisa Allegrini, la cui giuria quest’anno è stata presieduta da Stefano Baia Curioni, ha proclamato la mostra italiana “più meritevole dell’anno” il progetto “Caravaggio 2025”, curato da Thomas Clement Salomon, direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica

É diventata la più visitata nella storia di Palazzo Barberini – con oltre 450.000 ingressi, e uno degli eventi culturali cardine del Giubileo 2025: stiamo parlando di “Caravaggio 2025”, mostra realizzata in collaborazione con la Galleria Borghese e con il main sponsor Intesa Sanpaolo, che ha riunito 24 capolavori del Merisi provenienti da collezioni pubbliche, internazionali e prestiti privati, dal 7 marzo al 20 luglio scorso.

Caravaggio 2025, vista dell’allestimento

«Un’impresa immaginata con ambizione e portata a termine grazie a un gioco di squadra esemplare. Alcune opere non erano mai state esposte al pubblico, altre non tornavano a Roma da tempo. La visita al Casino Boncompagni Ludovisi, con l’unico affresco murale di Caravaggio, ha trasformato la mostra in un racconto sul tempo e sulla memoria», ha dichiarato Salomon, ritirando il premio a Villa della Torre, in provincia di Verona, restituita alla comunità grazie all’impegno della famiglia Allegrini: «In un momento in cui la guerra incombe, la cultura ha il compito di favorire il dialogo. Questo premio racchiude la convinzione che l’impresa possa fare molto per l’arte, e l’arte altrettanto per l’impresa», ha dichiarato il Cavaliere del Lavoro Marilisa Allegrini.

Oltre al record di presenze, il progetto ha generato un impatto economico stimato in oltre 10 milioni di euro, accompagnato da una vasta eco mediatica: più di 1.300 articoli e 14 milioni di visualizzazioni sui canali digitali. «È la prova che i grandi investimenti culturali generano benefici reali e diffusi», ha sottolineato Salomon.

Stefano Baia Curioni ha ricordato i criteri alla base del premio: «Una grande mostra deve rispondere a un autentico bisogno culturale, generare l’inaspettato e cementare la memoria attraverso l’emozione. “Caravaggio 2025” ha fatto esattamente questo».

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