
Scomparso a 65 anni lo scorso 27 dicembre, Lorenzo Reina con il suo teatro a Santo Stefano Quisquina (Agrigento) ha sposato amore per il paesaggio, arte e spiritualità
Il pastore-artista. Era chiamato così Lorenzo Reina, autore – anzi, padre – di una delle più suggestive opere d’arte in Sicilia, il Teatro Andromeda, a Santo Stefano Quisquina (Agrigento). Reina è stato trovato senza vita lo scorso 27 dicembre nella sua abitazione, poco distante dal suo Teatro. Aveva 65 anni. I funerali si terranno oggi, 29 dicembre, nella Chiesa Madre di Santo Stefano Quisquina.
Nato nel 1960 a Santo Stefano Quisquina, fin da bambino iniziò a lavorare come pastore, seguendo così la tradizione familiare. Oltre all’amore per la natura e per i paesaggi dei Monti Sicani, arrivò presto per Reina un’altra grande passione, quella per l’arte.

Fondendo così creatività, spiritualità e la sua spiccata sensibilità nei confronti della natura, Reina pietra dopo pietra, nei luoghi in cui pascolavano le sue pecore, diede vita al Teatro Andromeda. Un luogo magico, in cui il tempo senza fermarsi, ispirato alla costellazione di Andromeda: i 99 posti a sedere del teatro richiamano, nelle loro posizioni, le stelle di cui è costituita la costellazione. Iniziò a lavorarci nel 1980, ma si tratta di un’opera in progress, come raccontava lo stesso Reina. “Una notte chiesi al cielo di non farmi mai sazio della mia arte e sono stato ascoltato. Lo spirito come il vento soffia dove vuole e ha soffiato su questa collina, dove dimorano spiriti buoni e le pecore vi ruminavano in pace. Per questo ho deciso di costruire qui un teatro di pietra, che non finisco mai di scolpire. Questo non è un teatro ma un’astronave in volo verso la Galassia di Andromeda”.
Il Teatro Andromeda è stato tra i progetti presentati nell’ambito di Arcipelago Italia: Progetti per il futuro dei territori interni del Paese, per la XVI Mostra Internazionale di Architettura di Venezia del 2018.
Sono numerosi gli artisti e i personaggi della cultura che lo ricordano sui social. Tra tutti, il fotografo Aurelio Amendola, che così scrive: “Caro Lorenzo, sono onorato di aver avuto la possibilità di fotografare il tuo Teatro Andromeda… Di avermi emozionato con i tuoi racconti… Di aver passato con te e i tuoi figli giorni bellissimi. Brilla anche tu con le tue stelle…”.
Così lo ricorda Vittorio Sgarbi: “Lorenzo Reina era una intelligenza vivida e fervida. Ha compreso, prima di molti altri, il valore del Paesaggio. E ha saputo unire la poesia con la terra. La sua terra, la Sicilia. Il suo lascito più importante non è il Teatro Andromeda, ma il messaggio che si porta dietro: il coraggio di osare. Addio vecchio amico”.











