17 dicembre 2010 – 27 aprile 2011, Palazzo Farnese, Roma
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Palazzo Farnese, nella persona del suo illustre inquilino d’oltralpe, l’Ambasciatore di Francia in Italia Jean-Marc de La Sablière, offre ad un più ampio pubblico rispetto a quello ammesso nei normali turni di visita (in ottemperanza alle restrizioni di sicurezza che interessano le Ambasciate) la possibilità di avere accesso ai propri ambienti che, a giusto titolo, consentono di annoverarlo tra le più suggestive dimore storiche presenti a Roma. Gli appartamenti nobili e le splendide sale del “dado Farnese” godono però in questa occasione di un valore aggiunto di non poco rilievo, venendo arricchite dalla presenza, per così dire, di alcune “vecchie conoscenze”.
Dopo secoli di distacco dal luogo di conservazione cui sono tradizionalmente legati, capolavori classici quali la Venere Callipige, l’Apollo Citaredo e l’Atlante, muti e immortali testimoni della micro e macro Storia che, per alcuni cruciali decenni del nostro Rinascimento, è stata scritta nelle sale di quel palazzo, tornano a popolarne gli ambienti offrendo, per la prima volta, al visitatore l’immagine di ciò che poteva essere l’originario allestimento decorativo scelto da Papa Paolo III, funzionale alla politica di rappresentanza del prestigio di quel casato.
Le opere in mostra provengono prevalentemente da Napoli, città nella quale questi manufatti artistici giunsero nel XVIII sec. a seguito dell’avvenuta unione di Elisabetta Farnese con Filippo V di Borbone e vi rimasero a causa della successiva estinzione del ramo maschile della famiglia romana. Per quanto riguarda la collezione statuaria è il Museo Archeologico di Napoli ad aver contribuito in misura fondamentale mentre le tele, le ceramiche ed i cammei sono stati concessi dal Museo Nazionale di Capodimonte.
Finalità della mostra è la ricostruzione storico-filologica accurata del monopolio Farnese sui territori della Chiesa, a partire dall’ascesa e dall’insediamento del cardinale Alessandro al soglio pontificio (1534) ma, soprattutto, in mostra si presenta la storia della rappresentazione pubblica di questo potere attraverso i pezzi scultorei e pittorici più rappresentativi della collezione, nonché con gli emblemi e gli attributi che nei secoli hanno contribuito al consolidamento della loro immagine pubblica.
La chiamata a corte degli artisti più celebrati dell’epoca, su tutti Tiziano autore di un penetrante ritratto del pontefice seduto con posa sicura sebbene vagamente inquieta (una mano sulla borsa, elogio di magnanimità o, piuttosto, del suo opposto?), in questo senso si inserisce all’interno della coerente politica culturale portata avanti da casa Farnese ed il cui deus ex machina è proprio quel Giulio Clovio che vediamo rappresentato –mentre tiene in mano il Libro d’Ore Farnese da lui miniato- nel modernissimo dipinto di Doménikos Theotokópoulos, meglio noto come El Greco, giunto anche lui a Roma da Venezia assieme al Vecellio.
Ricostituire l’originaria unità tra contenitore e contenuto: questa è l’idea che sostanzia un progetto espositivo di alto valore scientifico il quale finalmente consente a studiosi ed amatori di visualizzare in termini concreti ciò che dovevano essere i cosidetti “Fasti Farnesiani” espressione che, nel tempo, è diventata emblematica entrando nel linguaggio di uso comune ad indicare un lusso, non necessariamente disgiunto però da bellezza e buon gusto.
E di bellezza e meraviglie questa splendida dimora situata tra Piazza Campo dei Fiori ed il Tevere è campione, volendo fare menzione delle sole sale dei Fasti, frutto dell’avvicendamento tra il Salviati e Taddeo Zuccari, nonché di quel magnifico scrigno improntato a discorsi di Amore e Bellezza che è la Galleria dei Carracci.
L’occasione è dunque imperdibile per esperire il piacere di una passeggiata che ripercorre una storia le cui antiche ed eccellenti radici sono connesse all’oggi molto piu di quanto si possa, ad una rapida valutazione, sospettare.
(mostra visitata il 21 febbraio 2011)
(mostra visitata il 21 febbraio 2011)
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COMUNICATO STAMPA
PALAZZO FARNèSE
Dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia
Roma, 17 dicembre 2010 – 27 aprile 2011
PALAZZO FARNèSE
Dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia
Roma, 17 dicembre 2010 – 27 aprile 2011
Dal 17 dicembre 2010 al 27 aprile 2011, Palazzo Farnese sarà aperto al pubblico grazie ad una mostra storica intitolata “PALAZZO FARNèSE – Dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia”.
Oltre 150 opere tra dipinti, statue, disegni, sculture, monete, arazzi e ceramiche, faranno rivivere cinque secoli dell’affascinante storia del Palazzo: dai fasti cinquecenteschi della famiglia Farnese, al periodo moderno, fino a questi ultimi 135 anni del Palazzo come sede dell’Ambasciata di Francia in Italia e dell’Ecole française de Rome. Una significativa scelta di opere della collezione Farnese verrà riportata nel luogo dove essa si formò grazie alla passione di questa famiglia.
L’esposizione, posta sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica italiana e della Presidenza della Repubblica francese, nasce dalla volontà di Jean-Marc de La Sablière, Ambasciatore di Francia in Italia. È realizzata in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Lazio, la Provincia di Roma, Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione e CulturesFrance.
La mostra è curata dal prof. Francesco Buranelli, Segretario della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa e dall’arch. Roberto Cecchi, Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Per l’occasione dunque, le porte di Palazzo Farnese si apriranno – su prenotazione – accogliendo il ritorno del Museum Farnesianum. Si ricomporranno le storiche sale degli Imperatori e dei Filosofi, i famosi Daci Prigionieri riprenderanno il loro posto ai lati del portone del Grande salone.
Il ritorno di queste opere antiche è dovuto ai generosi prestiti della splendida collezione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nuovamente esposta nel suo luogo originario. Il cortile, inoltre, sarà ripopolato in modo virtuale con le imponenti sagome dell’Ercole Farnese, dell’Ercole latino, nonché del Toro Farnese accanto alla monumentale statua in porfido di Apollo, all’epoca detta Roma triumphans.
Tra gli arredi più importanti si potrà vedere lo “studiolo” del Museo di Ecouen, rarissimo mobile rinascimentale appositamente realizzato da maestranze romane per conservare la collezione di monete e di glittica dei Farnese. Arazzi del Quirinale, prestati dal Presidente della Repubblica italiana, e del castello di Chambord riprenderanno il loro posto nei saloni del piano nobile, con le maioliche rinascimentali.
La ricchissima quadreria verrà riallestita nella Galleria nord-est, insieme alla raffinata collezione dei disegni preparatori di Annibale Carracci, provenienti tra l’altro dal Musée du Louvre, accompagnati dagli affreschi del Palazzo Fava di Bologna.
Così il Ritratto di Papa Paolo III di Tiziano, Cristo e la Cananea che Annibale Carracci dipinse per la cappella privata del cardinale Odoardo, le opere di Sebastiano del Piombo, di Carracci, di El Greco, testimonieranno la qualità della spettacolare collezione Farnese. La maggior parte di queste pitture provengono dal Museo di Capodimonte e dalle gallerie di Parma e di Bologna.
La mostra è un’occasione unica per consentire al pubblico di rivivere i vividi colori dei “fasti farnesiani” che evocano gli splendori di una corte ricca e colta. Consentirà di resuscitare le storie incrociate di pontefici, cardinali, re, ambasciatori, artisti che nell’arco di cinque secoli, tra politica e arte, vissero e si incontrarono a Palazzo Farnese facendone un luogo eccezionale e vivente.
L’organizzazione è affidata a Civita e la realizzazione del catalogo all’editore Giunti.
Oltre 150 opere tra dipinti, statue, disegni, sculture, monete, arazzi e ceramiche, faranno rivivere cinque secoli dell’affascinante storia del Palazzo: dai fasti cinquecenteschi della famiglia Farnese, al periodo moderno, fino a questi ultimi 135 anni del Palazzo come sede dell’Ambasciata di Francia in Italia e dell’Ecole française de Rome. Una significativa scelta di opere della collezione Farnese verrà riportata nel luogo dove essa si formò grazie alla passione di questa famiglia.
L’esposizione, posta sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica italiana e della Presidenza della Repubblica francese, nasce dalla volontà di Jean-Marc de La Sablière, Ambasciatore di Francia in Italia. È realizzata in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Lazio, la Provincia di Roma, Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione e CulturesFrance.
La mostra è curata dal prof. Francesco Buranelli, Segretario della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa e dall’arch. Roberto Cecchi, Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Per l’occasione dunque, le porte di Palazzo Farnese si apriranno – su prenotazione – accogliendo il ritorno del Museum Farnesianum. Si ricomporranno le storiche sale degli Imperatori e dei Filosofi, i famosi Daci Prigionieri riprenderanno il loro posto ai lati del portone del Grande salone.
Il ritorno di queste opere antiche è dovuto ai generosi prestiti della splendida collezione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nuovamente esposta nel suo luogo originario. Il cortile, inoltre, sarà ripopolato in modo virtuale con le imponenti sagome dell’Ercole Farnese, dell’Ercole latino, nonché del Toro Farnese accanto alla monumentale statua in porfido di Apollo, all’epoca detta Roma triumphans.
Tra gli arredi più importanti si potrà vedere lo “studiolo” del Museo di Ecouen, rarissimo mobile rinascimentale appositamente realizzato da maestranze romane per conservare la collezione di monete e di glittica dei Farnese. Arazzi del Quirinale, prestati dal Presidente della Repubblica italiana, e del castello di Chambord riprenderanno il loro posto nei saloni del piano nobile, con le maioliche rinascimentali.
La ricchissima quadreria verrà riallestita nella Galleria nord-est, insieme alla raffinata collezione dei disegni preparatori di Annibale Carracci, provenienti tra l’altro dal Musée du Louvre, accompagnati dagli affreschi del Palazzo Fava di Bologna.
Così il Ritratto di Papa Paolo III di Tiziano, Cristo e la Cananea che Annibale Carracci dipinse per la cappella privata del cardinale Odoardo, le opere di Sebastiano del Piombo, di Carracci, di El Greco, testimonieranno la qualità della spettacolare collezione Farnese. La maggior parte di queste pitture provengono dal Museo di Capodimonte e dalle gallerie di Parma e di Bologna.
La mostra è un’occasione unica per consentire al pubblico di rivivere i vividi colori dei “fasti farnesiani” che evocano gli splendori di una corte ricca e colta. Consentirà di resuscitare le storie incrociate di pontefici, cardinali, re, ambasciatori, artisti che nell’arco di cinque secoli, tra politica e arte, vissero e si incontrarono a Palazzo Farnese facendone un luogo eccezionale e vivente.
L’organizzazione è affidata a Civita e la realizzazione del catalogo all’editore Giunti.
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PALAZZO FARNESE. DAL RINASCIMENTO ALL’AMBASCIATA DI FRANCIA
DAL 17 DICEMBRE 2010 AL 27 APRILE 2011
PALAZZO FARNESE, SEDE DELL’AMBASCIATA DI FRANCIA,
VIA GIULIA, 186 – 00186 ROMA
TEL. 0039 06 32810
www.mostrapalazzofarnese.it; www.ambafrance-it.org
La mostra è aperta solo su prenotazione tutti i giorni tranne martedi
(lunedi e mercoledi: dalle 9:00 alle 19:00; da giovedi a domenica: dalle 9:00 alle 21:00)
DAL 17 DICEMBRE 2010 AL 27 APRILE 2011
PALAZZO FARNESE, SEDE DELL’AMBASCIATA DI FRANCIA,
VIA GIULIA, 186 – 00186 ROMA
TEL. 0039 06 32810
www.mostrapalazzofarnese.it; www.ambafrance-it.org
La mostra è aperta solo su prenotazione tutti i giorni tranne martedi
(lunedi e mercoledi: dalle 9:00 alle 19:00; da giovedi a domenica: dalle 9:00 alle 21:00)
Ufficio stampa della mostra:
CIVITA, Barbara Izzo – Arianna Diana (T) : 06 692050220-258
izzo@civita.it;diana@civita.it
Ufficio stampa Ambasciata di Francia in Italia:
Muriel Peretti – (T) 06 68 60 12 03 – muriel.peretti@diplomatie.gouv.fr
Ufficio stampa per la Francia
Claudine Colin Communication, Astrid Rappel
(T) + 33 1 42 72 60 01 – astrid@claudinecolin.com
CIVITA, Barbara Izzo – Arianna Diana (T) : 06 692050220-258
izzo@civita.it;diana@civita.it
Ufficio stampa Ambasciata di Francia in Italia:
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Claudine Colin Communication, Astrid Rappel
(T) + 33 1 42 72 60 01 – astrid@claudinecolin.com
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