Giannino si è dimesso. E adesso? Evviva la coerenza e il coraggio di un gesto simile, ma che fine farà il suo partito? Che fine farà l’attenzione che era stata riservata all’arte e alla cultura -per una volta. Come avevamo scritto nell’articolo precedente (clicca qui per leggere L’arte nei programmi dei partiti), anche gli altri partiti hanno inserito nel loro programma la cultura (ci mancherebbe). Nel sito del Pd c’è una pagina lunghissima dove si parla esplicitamente e nel dettaglio di ogni settore artistico. Alcuni addetti ai lavori del mondo dell’arte hanno addirittura deciso di scendere in campo, ma cosa succederà veramente? Entro Lunedì avremo tutti delle risposte in base al vincitore e speriamo di non avere brutte sorprese. Fa paura il pensiero che possa vincere Berlusconi, ma anche Beppe Grillo…
Giannino: una delusione. Ha mentito sul master in economia ottenuto a Chicago, mai conseguito. Oltretutto dopo una laurea in giurisprudenza. Ma la cosa triste è che entrambe le cose sono risultate false.
Su Twitter Oscar ha scritto: “Dimissioni irrevocabili da presidente in direzione. I danni su di me per inoffensive ma gravi balle private non devono nuocere a Fare. Chi sbaglia paga.” Ha voluto dare il buon esempio ma rimarrà comunque candidato premier del partito “Fare. Per Fermare il Declino” e al suo posto salirà l’avvocato Silvia Enrico come neo presidente.
Insomma, dopo le sue interessanti proposte e le sue idee per salvare e agevolare il mondo dell’arte e della cultura in generale, Giannino fa un passo indietro. Pensavamo fosse diverso dai politici, non essendolo mai stato, ma ci siamo sbagliati. Eppure si pensa anche che Giannino stava per fare “paura” a qualcuno con il suo partito, stava dando fastidio. Che si tratti di diffamazione?
Comunque sia è un vero peccato.
3 Commenti
Oscar ha fatto errori, ma non ha nipoti di Mubarak nel curriculum.
Giannino fa bene a dimettersi: chi bacchetta i comportamenti disonorevoli deve essere immacolato (almeno per quanto riguarda il proprio profilo curricolare). E’ un peccato perché il suo cervello sopperiva senz’altro a una qualsiasi laurea.
Nel frattempo, prendono terreno i ballisti che millantano altro che un titolo accademico. E questo è imperdonabile assai più della scivolata di Giannino che – solo a lui – comporterà la fine della sua carriera, almeno politica.
Hai ragione, infatti è stato un vero peccato, una delusione. E’ triste pensare di dover dire sul serio “sono tutti uguali”. La gente non crede più a nessuno di loro. Ci sarà un astensionismo altissimo e io sarò tra questi. Nessuno dei candidati ci rappresenta se ci si pensa bene. E non si puo’ più andare a votare sempre tappandosi il naso come tanti anni fa, il meno paggio, basta. Desolazione.