La spesa dei cinese per l’arte e l’antiquariato si è ridotto di circa un quarto nel 2012, ponendo fine una striscia di crescita spettacolare che ha contribuito a far salire i prezzi globali e che ha reso la Cina il principale protagonista del mercato entro il 2011. Lo studio, commissionato dalla Fondazione europea Fine Art che organizza The European Fine Art Fair (TEFAF), ha stimato che in tutto il mondo dell’arte e del mercato dell’antiquariato c’è stata una contrazione del sette per cento lo scorso anno a 43 miliardi di euro (56 miliardi dollari).
Le vendite all’asta in Cina sono scese ancor di più, del 30 per cento, al secondo posto nella classifica del mercato dell’arte, con una quota del 25 per cento rispetto agli Stati Uniti, che hanno ritrovato la sua posizione di leader nel mercato con il 33 per cento.
La Gran Bretagna è rimasta al terzo posto al 23 per cento, secondo lo studio pubblicato in coincidenza con TEFAF di quest’anno che si è aperto a Maastricht il 15 marzo.
“Le ragioni principali per la decelerazione (cinese) sono fattori di domanda (tra cui un rallentamento della crescita economica e di liquidità corrente) ed una quantità ridotta di alta qualità” dice il rapporto.