Stefano Boeri è ormai ex assessore alla Cultura, Moda e Design per la città di Milano (clicca qui per leggere la notizia di una decina di giorni fa sul suo licenziamento). Ma gli artisti non ci stanno. E firmano una petizione perchè Pisapia ci ripensi: “In questo momento di grave crisi — scrivono rivolgendosi a Pisapia — la invitiamo a mettere da parte le differenze personali e, per il bene della città, riconsiderare la sua decisione”.
Ecco la lettera e la lista:
Egregio Sindaco Giuliano Pisapia,
È con rammarico e disappunto che apprendiamo che a Stefano Boeri sono state ritirate le deleghe alla Cultura, Moda e Design per la città di Milano.
Nonostante l’aggravarsi della crisi economica peggiore per l’Italia dal dopoguerra ad oggi, nel corso degli ultimi due anni Milano, grazie all’energia e all’impegno di Boeri, è riuscita a proiettare un’immagine di rinnovata vivacità culturale e di dinamica produttività sulla scena internazionale. Grazie alle numerose attività promosse da Boeri – eventi come Book City e Piano City, o esposizioni di artisti di fama internazionale come Marina Abramovic, Alberto Garutti, e Jeff Wall, oltre alla grande mostra su Picasso e a quella su Bramantino – Milano aveva finalmente cominciato a riaffermarsi nella scena internazionale come un epicentro della cultura, dell’arte, del design e della moda.
Questo licenziamento immotivato priva Milano di uno dei suoi punti di forza, di un individuo con intelligenza, energia, motivazione e una rete globale di relazioni capaci di rendere Milano un protagonista senza rivali nella scena culturale europea del 21° secolo. Stefano Boeri è uno degli esponenti più importanti della cultura italiana: ha insegnato in università italiane ed estere, curato mostre, progettato edifici e scritto libri che sono stati tradotti in molte lingue. Come tale, questo licenziamento immotivato ci sembra inspiegabile.
In questo momento di grave crisi, La invitiamo a mettere da parte le differenze personali e, per il bene della città, riconsiderare la Sua decisione.
Marina Abramović – Artist, New York
Iwan Baan – Photographer, Amsterdam
Tatiana Bilbao – Architect, Tatiana Bilbao Architects, Ciudad de Mexico Daniel Birnbaum – Director, Moderna Museet, Stockholm
Petra Blaisse – Landscape Architect, Inside Outside, Rotterdam
Erica Bolton and Jane Quinn – Directors, Bolton Quinn, London
Ronan & Erwan Bouroullec – Designers, Paris
Maurizio Cattelan – Artist, Milan
Yung Ho Chang, MIT, Head of the Department of Architecture, Cambridge Teddy Cruz – Architect, Teddy Cruz Architects, San Diego
Chris Dercon – Director, Tate Modern, London
Elizabeth Diller – Architect, New York
Jimmie Durham – Artist, Berlin
Okwui Enwezor – Curator, Munich
Amos Gitai – Film Director, Tel Aviv – Paris
Joseph Grima – Editor in chief, Domus, Milan
Zaha Hadid – Architect, Zaha Hadid Architects, London
Nikolaus Hirsch – Dean, Städelschule Frankfurt
Li Hu – Architect, Beijing
Bjarke Ingles – Architect, Bjarke Ingels Group Architects, Copenhagen
Rem Koolhaas – Architect, Rotterdam
Koyo Kouoh – Art Editor, Dakar
Armin Linke – Photographer, Berlin
Ross Lovegrove – Designer, London
Qingyun Ma – Architect, Shanghai
Michael Maltzan – Architect, Michael Maltzan Architecture, Los Angeles Giancarlo Mazzanti – Architect, Mazzanti Arquitectos, Bogotà
Shelley McNamara & Yvonne Farrell – Architects, Grafton Architects, Dublin Mohsen Mostafavi – Dean, GSD Harvard, Cambridge
Alexei Muratov – Journalist, Moscow
Jean Nouvel – Architect, Paris
Hans Ulrich Obrist – Co-director, Serpentine Gallery, London
Julia Peyton Jones – Director Serpentine Gallery, London
Bas Princen – Photographer, Amsterdam
Edi Rama – Artist and politician, Tirana
Anri Sala – Artist, Paris
Tomas Saraceno – Artist, Berlin
Milica Topalovic – Architect, Zurich
Ecco la risposta di Pisapia:
“È una priorità, decisioni nell’interesse di Milano”
Milano, 28 marzo 2013 – “Rispetto le opinioni di tutti, anche se diverse dalle mie, ma non posso che ribadire quanto già detto anche in Consiglio Comunale e cioè che ogni mia decisione, inclusa quella relativa all’assessorato alla Cultura, è stata presa dopo una lunga riflessione, per il bene e nell’esclusivo interesse della città”.
Lo afferma il Sindaco Giuliano Pisapia in relazione all’appello di alcuni esponenti della cultura internazionale.
“Saranno i cittadini a giudicare il mio operato e le mie scelte che riguardano il futuro di Milano. Posso solo aggiungere che tutte le analisi e i sondaggi pubblicati in questi mesi, sia a livello nazionale che internazionale, tra cui l’ultima resa nota oggi, confermano che il consenso del Sindaco di Milano è in continua crescita. Per quanto riguarda le politiche culturali posso assicurare tutti che sono state, e saranno sempre, prioritarie e al centro dell’azione di questa Amministrazione. Sono certo che in futuro ci saranno ulteriori passi in avanti nell’offerta culturale che Milano propone ai suoi cittadini e ai turisti di tutto il mondo, anche in vista di un appuntamento internazionale fondamentale sul piano della cultura come Expo 2015”, conclude il Sindaco Pisapia.
I “BIG” che hanno firmato la petizione ritengono ingiustificata la motivazione di Pisapia, forse basterebbe essere più informati sulle vicende per sapere che le motivazioni del sindaco sono più che giustificate? (forse è stata una scelta di buongusto per non averle dette espicitamente? si è evitato così di rovinare l’immagine di un professionista? I giornalisti son liberi di appassionarsi alla vicenda).
Senza considerare che la nuova direzione politica di Pisapia è avanti anni luce rispetto all’assessorato di Boeri. Si sta allargando la visione, puntando su una rivoluzione culturale che darà la possibilità alle forze creative di riattivarsi, anzichè rimaere spettatrici di qualcosa più grande di loro.