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Contro i grattacieli galleggianti. Contro le navi da crociera a Venezia

Msc Magnifica in giro per Venezia*

Inizia la primavera e riprende la stagione delle crociere. Riparte l’assalto a Venezia. Puntuali come ogni anno tornano a scorrazzare per il Canale della Giudecca i mastodontici divertifici galleggianti. Hanno nomi stuzzicanti e seducenti, quasi sensuali. Si chiamano Divina, Fascinosa, Fantasia, Magnifica ma non sono altro che enormi mostri di mare tipo Kraken o Leviatano. Sono immensi, smisurati, sproporzionati: 60 metri d’altezza (15 è la media degli edifici della città), 50 di larghezza e 333 di lunghezza (la più grande), due volte Piazza San Marco, quattro volte Palazzo Ducale. 140 mila tonnellate di “puro sballo” distribuito tra piscine, casinò, discoteche, Spa, cinema e sala giochi. Più l’imperdibile terrazzo panoramico all’aperto dove poter guardare dall’alto verso il basso il plastico della città. Venezia in formaldeide.

Gli stemmi di MSC e Costa Crociere sventolano più in alto del Leone di san Marco. Da Dominante a Dominata nel giro di due secoli. E che dominio: cinico e arrogante, schiacciante nel vero senso della parola quanto l’ombra che a ogni passaggio di nave eclissa la Serenissima. Perché giù da basso a neppure un centinaio di metri ci son palazzi, chiese e campanili che si alternano a canali, rii e rielli in quella sinfonia architettonica unica al mondo: il tessuto della polis perfetta sospesa tra la terra e l’acqua. Un panorama incantato su cui ogni giorno si staglia la tronfia imponenza di quelle bestie.

Prua d’assalto*
La “Fascinosa” in arrivo*

E il Sindaco? La Giunta? L’Autorità Portuale di Venezia? (Senza citare Stato, Governo e Ministeri interessati che non ne val la pena). Non battono ciglio. Giustificano, rimandano, promettono. Mai niente di concreto. Così i grattacieli galleggianti continuano a gironzolare indisturbati per la laguna vomitando quotidianamente decine di migliaia di turisti sulla città. Orde di consumatori eccitati che si riversano tra i canali rapiti dall’insano turismo mordi e fuggi che non porta benefici a nessuno. Tutti giù a saltellar per campi e campielli, una foto ricordo di un appassionato bacio in Piazza San Marco. Poi pronti via. Si riparte. Avanti il prossimo.

E la Repubblica millenaria costretta a subire in silenzio, svenduta per trenta denari. Un attacco imperterrito che prosegue ormai da anni. Cadono perennemente nel vuoto gli appelli di cittadini, comitati e associazioni per fermare lo scempio (Italia Nostra, No Grandi Navi – Laguna Bene Comune, FAI) in difesa del fragile ecosistema lagunare. Perché ovviamente non è solo un problema estetico. Ci sono conseguenze ambientali di ogni genere: erosione dei fondali, inquinamento atmosferico (una nave inquina come 14 mila automobili) ed elettromagnetico (onde radio), acque di zavorra, danni a sponde, rive, canali nonché alle stesse fondazioni delle case a causa dello spostamento degli enormi volumi d’acqua. Poi rumori, vibrazioni e tutti i problemi legati alla sicurezza (incendi, spandimento di carburante, perdita di rotta). Non si può nemmeno immaginare che catastrofe sarebbe se qualcosa andasse storto nell’antico Rigano. Magari per un inchino sbagliato.

La “Divina” di passaggio*
Davanti alla Riva degli Schiavoni*
Un giro a Venezia*
La “Fortuna” davanti alla basilica di San Giorgio Maggiore*
Crociera a spasso nel Bacino di San Marco*

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Italia Nostra – Venezia

Comitato No Grandi Navi – Laguna Bene Comune

È  solo la punta dell’iceberg! Costi e ricavi del crocierismo a Venezia – Studio di Giuseppe Tattara (Università Ca’ Foscari Venezia)

Dossier inquinamento navi da crociera

Salviamo Venezia

Eco Magazine – No grandi navi

PROSSIMI APPUNTAMENTI

8-9 Giugno 2013: TUTTI a VENEZIA! Giornate internazionali di lotta contro le grandi navi e le grandi opere

Luca Zuccala

* fonte: Corriere Veneto (Pattaro/Vision)

* fonte: Corriere Veneto (Rizzardini)

* fonte: Ansa

* fonte: Internzionale (M.Secchi/Getty Images)

* fonte: Corriere Veneto (Pattaro/Vision)

* fonte: Repubblica

* fonte: Paperblog

* fonte: Corriere Veneto

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9 Commenti

  • passare con la nave nel Canal Grande è una emozione bellissima!!
    le navi portano in media più di tremila 3000 turisti per ogni una.. con il periodo di crisi non credo che Venezia voglia rinunciare a 10-12 MILA TURISTI AL GIORNO CHE PRENDONO LE NAVI..
    dobbiamo diventare un popolo che fa del turismo la sua fortuna e, per questo, si alle navi con un ottima organizzazione portuale e di servizi..
    impariamo dalle altre nazioni che invece di far tanti discorsi sfruttano al meglio una importante fonte di guadagno!!!
    quelli che si lamentano sono le persone invidiose che non hanno nulla da guadagnare dal turismo!!!!!!!
    io ci sono passato con la Costa e la nave è andata pianissimo al centro del canale ove, invece, i mezzi di trasporto locale alzavano un sacco di maretta!!!!

  • Vedendo ogni primavera queste orrende immagini.
    Posso suggerire di guardare con attenzione L´incredulita´di San Matteo di Caravaggio e trarre le dovute conclusioni.
    Le COSIDETTE AUTORITA`hanno solo bisogno di prove tangibili.
    Quindi perche´non produrre un film che mostri l´incidente che loro si aspettano e mandarlo all´ANSA.

  • Io abito in Marittima e durante la stagione estiva oramai ci ormeggiano navi pure dietro casa (Santa Marta-San Basilio) provocando notti insonni causa continuo tremore delle case stesse. Ma non si può fare un class action è chiedere i danni per il grave disturbo che provocano? A casa mia il continuo tintinnio dei vetri delle finestre, le vibrazioni che causano cadute di oggetti in casa e le musiche delle feste notturne sul ponte ci stanno sfinendo!
    Valentina

  • Bellissimo articolo complimenti

  • Dice bene, invece, Luca, mettendo in luce le responsabilità gravissime dei politici locali (tutti) e dei “tecnici” (la capitaneria di porto e i suoi diversi ufficiali). Venezia deve essere salvata dai cosiddetti Veneziani (cosiddetti, perché non si meritano di essere definiti cittadini anche se la carta d’identità lo dichiara), quelli che hanno per anni svenduto ogni singolo piccione di San Marco e che ora non vedevano l’ora di affittare anche i Canali.
    Basti visitare l’incredibile sito addirittura bilingue (perché quando vogliamo farci del male, lo sappiamo fare benissimo) di cruisevenice.org per capire di che sto parlando: si festeggia ogni arrivo di baraccone al grido di “te la vendiamo tutta, la Città, vai tranquillo”.
    Noi Veneziani di buon senso abbiamo firmato infinite petizioni, richieste, allarmi, referendum con l’aiuto di tutti gli Enti e le Istituzioni possibili. Non c’è accordo né soluzione a ciò che in qualsiasi Paese degno di questo nome sembrerebbe semplicissimo (anzi, non sarebbe mai iniziato). Il Sindaco (Orsoni, che Dio non lo benedica e l’ineffabile Paolo Costa, sindaco prima di lui e ora fautore della crocieristica d’assalto) non si decide e rimanda senza pietà la fine di quest’infamia dopo che uno spiraglio era finalmente in vista. Ma spiraglio con subdolo limite conferito un anno fa dallo stesso decreto Clini e Passera a riguardo (guarda un po’). Adesso, le orride barcacce, possono proseguire fin tanto che non si trovi in Laguna una “via alternativa adeguata” (?) e anche perché hanno recentissimamente firmato un accordo secondo cui dovranno inquinare di meno all’interno di una green-zone (bontà loro) che inizia alle bocche di porto del Lido. E così il sindachino è tutto felice di averla scampata anche questa volta. Magari gli va fatta ancor meglio e a fine mandato riuscirà a passare la patata bollente al suo successore.
    Emblema di un’Italia che s’ “inchina” in tutti i modi possibili che una metafora adesso anche marinara può declinare, non c’è tregua per questa immorale sceneggiata. Quelle porcherie sono pericolosissime e abominevoli. E tutto mentre le Soprintendenze vietano con multe salatissime al singolo cittadino di rifare una grondaia con una pietra differente da quella originale o di restaurare una facciata con un colore d’intonaco che differisca anche solo di un tono rispetto a quanto documentato per quel palazzo dall’Archivio storico cittadino (“che sennò ne va del decoro della Città…”).
    E’ uno schifo che fa male al cuore e ti fa pensare di non voler più essere Italiano.

  • Conclusione perfetta quanto agghiacciante e complimenti per il sito. Serve il contributo di tutti per SALVARE VENEZIA!

  • siete grandi! Bellissimo articolo! Vergogna quelle navi!

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