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Milano Asian Art 2013

5. Devata Gandhara, Pakistan V Secolo, Stucco con Pigmenti, 145 cm

Per il quarto anno consecutivo la collaborazione di sei Gallerie milanesi consente la realizzazione di Milano Asian Art, l’unico evento italiano volto a promuovere l’arte orientale.

Dal 14 al 24 maggio 2013 le gallerie Dalton Somarè, Giuseppe Piva, La Galliavola, Loumi-David Sorgato, Illulian e Renzo Freschi presentano sei mostre che costituiscono un percorso di alto contenuto per la qualità delle opere esposte. Sei mostre strutturate con competenza e attenzione critica, che si rivolgono ai molti volti del collezionismo d’arte asiatica perché spaziano dalle sculture agli oggetti e alle armi, dai tessuti ai tappeti antichi e contemporanei, dai paraventi alla pittura, con una finestra su quella contemporanea tibetana.

Milano Asian Art offre una visione articolata in un ampio arco temporale e composita per matrici culturali muovendo dal Giappone alla Cina, dall’India al Tibet al Nepal…, ma anche per tecniche e materiali passando dai bronzi ai marmi e alle pietre, dalle giade alle lacche, dalla porcellana all’avorio, dalla lana alle sete

Un percorso d’arte che s’intreccia con quello dello stile, della moda e del gusto. Non a caso le ultime tendenze estetiche e una matura evoluzione dello spirito minimalista hanno valorizzato la bellezza di queste opere, talvolta opulente talaltra essenziale, capendo che oltre al loro valore intrinseco esse sono un ricco e importante contrappunto nell’estetica troppo spesso freddamente semplificata.

Nel resto d’Europa e oltreoceano le numerose manifestazioni che si svolgono annualmente, con un forte riscontro nell’interesse del pubblico e dei sempre più numerosi collezionisti, sono il termometro del crescente successo dell’arte asiatica. L’andamento del mercato italiano dell’ultimo anno fa pensare che anche da noi l’arte orientale stia assumento un ruolo di primo piano al quale Milano Asian Art è intenzionata a dare una ribalta.

Anche quest’anno Milano Asian Art si arricchisce dell’importante e preziosa collaborazione del Museo Poldi Pezzoli, che per l’occasione esporrà i 100 più importanti netsuke dalla collezione di Giacinto Ubaldo Lanfranchi, donata al Museo nel 2005 dalla moglie Maria Taglietti. (comunicato a parte)

Dal 15 al 24 Maggio si potrà usufruire dell’ingresso omaggio per due persone al Museo presentando un biglietto d’invito di una delle Gallerie che partecipano all’edizione 2013 dell’evento.

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Dalton – Somaré
via Borgonuovo, 5 – 20121 Milano
tel  0289096173
info@daltonsomare.com
 www.daltonsomare.com

 

Dopo Alessandro – Dei e Uomini nell’Asia Ellenizzata

Alessandro morì a Babilonia nel 323 a.C. e il suo Impero, la sua immensa creazione, si frantumò poco dopo. L’arte però fiorita nel Grande Gandhara e nella Bactria tra il III secolo a.C. e i primi secoli dell’era cristiana ha fatto diventare realtà il sogno del Grande Macedone: unire e fondere l’Occidente con l’Oriente. Le opere presentate, esplorano l’intersezione e la coesistenza del naturalismo greco con il simbolismo proprio dell’arte orientale e provano come l’arte possa diventare un linguaggio condiviso tra culture e popoli diversi. Esse comprendono sculture in pietra e stucco così come oggetti di uso secolare e di contesto religioso. Queste aree infatti sono state tra le prime ad essere toccate dalla diffusione del buddhismo ed è qui che sono stati posti i fondamenti dell’iconografia buddhista: nel Gandhara è stata creata la prima immagine di Buddha in forma umana, rappresentato come filosofo apollineo.

5. Devata
Gandhara, Pakistan V Secolo, Stucco con Pigmenti, 145 cm

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LA GALLIAVOLA – Arte Orientale
Via Borgogna, 9 – 20122 Milano
Tel+39 02 76007706
info@lagalliavola.com
www.lagalliavola.com

 

Le quattro Arti

La cultura cinese fu per anni influenzata e guidata da una classe speciale, composta da quelli che a tutt’oggi possono essere definiti gentiluomini, i letterati, e con Le Quattro Arti sono da sempre conosciute le attività che prediligevano e praticavano: pittura, calligrafia, suonare il liuto e giocare a scacchi. Il diventare esperti in queste discipline equivaleva al raggiungimento di limbo ideale inteso come la conquista di un’arte sociale, uno status per ottenere potere e controllo sul proprio “io”: auto-disciplina e meditazione erano sostanziali quanto essere altamente istruiti nelle arti e nelle lettere. Per la quarta edizione di Milano Asian Art la Galleria di via Borgogna 9 presenta, dunque, un’insolita e articolata rassegna di tutti quegli oggetti, utili o di diletto, sempre presenti sui tavoli da lavoro dei letterati dell’antico Catai. Fu durante le dinastie Song e Ming, segnate da una forte crescita culturale, che la figura del letterato vide aumentare in modo considerevole la sua posizione all’interno della gerarchia sociale. E come in ogni società, importanza e prestigio venivano esternati anche materialmente attraverso tutto quanto concerneva la vita quotidiana. Così, gli oggetti da lavoro del letterato, che prima del X secolo avevano funzione puramente pratica, cominciarono a diventare vere e proprie opere d’arte apprezzate per la loro natura raffinata, per le loro qualità estetiche o per il semplice piacere che donavano ai loro possessori. Non per nulla a partire dalla Dinastia Song (1101-1125), la pietra da inchiostro, il calamaio, il portatapennelli e il lavapennelli, furono chiamati i “Quattro Tesori“. Utili al dipingere e allo scrivere erano espressione di personalità, emozioni e sentimenti, importanti al punto che, assieme a pennelli, coltelli da carta, appoggiapolsi, bruciaincensi e persino vasi da fiori e teiere, la loro scelta, disposizione e cura era un vero e proprio culto.

23. Paesaggio di montagna
Cina, XIX secolo, giada bianca, h. cm 12

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Giuseppe Piva
Via San Damiano, 2 – 20122  Milano
tel  0236564455
info@giuseppepiva.com
www.giuseppepiva.com

Nihonto–Arte pericolosa
La spada giapponese tra genio e morte

Da mille anni la spada giapponese, la cui immagine è avvolta in occidente da miti e leggende, è considerata in Giappone una delle massime espressioni artistiche di tutti i tempi. Nata per pendere al fianco degli esponenti delle più importanti famiglie guerriere, la spada è sempre stata costruita come un’opera d’arte la cui all’efficacia in combattimento è affiancata da una valenza estetica assimilabile all’arte astratta. Troviamo quindi in ogni lama caratteristiche che rimandano a scuole, artisti, zone geografiche e periodi storici ben precisi, che l’occhio allenato è in grado di riconoscere ed apprezzare. Accanto all’evoluzione artistica delle lame, si è parallelamente sviluppata una ricchissima produzione di accessori per la loro montatura, prime fra tutti le else (tsuba), piccole opere d’arte che sanno racchiudere abilità esecutiva, eleganza e poesia nel palmo di una mano. L’esposizione “Nihonto, Arte pericolosa – La spada giapponese tra genio e morte”, ideata da Guseppe Piva per Milano Asian Art raccoglie alcune lame di diverse tipologie ed epoche storiche, coprendo un periodo di 700 anni di produzione, nonché una nutrita collezione di tsuba, montature ed altri accessori della spada. Come completamento ad una rassegna che parla di arte guerriera non potevano mancare elmi e armature da samurai, cifra distintina della Galleria di Via San Damiano.

16. Giappone, circa1730
Itomaki tachi koshirae, con il mon della famiglia Hosokawa

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David Sorgato
Via Sant’Orsola, 13 – 20123 Milano
tel 0286453592
info@davidsorgato.com
www.davidsorgato.com

Indian Soul  – Eleganza, spiritualità, sensualità e voluttà.

Questi gli elementi che caratterizzano gran parte della produzione dell’arte indiana, la cui comprensione non può prescindere dal contesto ideologico, estetico e religioso. L’importanza della religione nella società indiana e nella vita quotidiana ha fatto sì che molti elementi architettonici, scultorei o tessili venissero investiti di una fortissima simbologia, che permettesse di individuare la divinità e la sua essenza nei piccoli simboli che la contraddistinguevano e che potevano far parte della vita di tutti i giorni. Alcuni meravigliosi esempi di quella che è da tutti riconosciuta come la più classica arte indiana, l’Arte Gandhara, verranno esposti nella Galleria LOUMI Srl, diretta da David Sorgato, in collaborazione per Milano Asian Art con la Galleria Michail di Louise Michail e Narghes Sorgato. Si tratta non solo di preziose ed eleganti teste di Buddha, fregi e vasi con decori floreali ma anche di ferma porte in marmo rappresentanti il fiore di loto, sacro nella tradizione indiana.  A questi si aggiungono vari oggetti di tradizione, rari tessuti ricamati o stampati, meravigliose colonne in pietra del periodo Mughul, una collezione di 50 bambole in legno del Gujarat e, settore principalmente seguito dalla famiglia Sorgato, i tappeti con i Dhurrie, grandi kilim eseguiti in cotone, e esemplari decorativi finemente annodati. La mostra “Indian Soul – Eleganza, spiritualità, sensualità e voluttà”, consente inoltre di costruire un percorso fino ai giorni nostri e fondere antico e moderno grazie alla presentazione di  alcuni esemplari della bellissima collezione “SARI DELUXE”,  tappeti moderni realizzati in India con sete riciclate da antichi sari.

7. Testa di Buddha
Arte Gandhara, I-IV secolo, Afghanistan, in scisto, h cm 32

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Renzo Freschi
Via Gesù, 17 – 20121 Milano
tel  02794574 fax 0276399084
info@renzofreschi.com
wwwe.renzofreschi.com

ANTEPRIMA DEDRON: Dreaming Tibet and more

“Anteprima Dedron: Dreaming Tibet and more“ procede sulla strada della ricerca di Renzo Freschi nel campo dell’Arte Orientale; dopo più di 30 mostre monografiche e 35 anni di attività, il gallerista milanese aggiunge la pittura tibetana contemporanea agli ambiti artistici dell’arte orientale antica. Per Milano & Asian Art Renzo Freschi presenterà due dipinti di Dedron, la più importante pittrice tibetana, come anteprima assoluta della personale dell’artista che si terrà in Galleria nel prossimo novembre. Lo stile di Dedron ha come oggetto il legame esistenziale tra uomo e ambiente a cui si mescolano elementi sacri e mondani della geniale visione onirica dell’autrice.

29. Dedron
VILLAGE WITH CROW, acrilici su tela

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Illulian
Via Manzoni, 37/41 – 20121 Milano
 tel 026570108
 illulian@illulian.com
www.illulian.com

 

Luxurious hand-made rugs

Con l’evoluzione del gusto il tappeto non è più un complemento ma un elemento essenziale per l’arredo d’interni senza distinzione tra antico e moderno, per questo all’edizione 2013 di Milano Asian Art Illulian ha scelto partecipare con una selezione di tappeti contemporanei caratterizzati dal grande fascino cromatico e da un impianto decorativo minimalista, floreale o astratto, che in alcuni esemplari è la rivisitazione di elementi decorativi peculiari e ricorrenti nel tappeto antico. I tappeti contemporanei della Collezione Palace, come quelli “Design” e “Limited Edition”, sono di manifattura eccellente, lungi dall’essere prodotti di serie e industriali sono tessuti a mano con lane cardate e filate a mano dai pastori nomadi tibetani. Morbide e lucenti, sono lane preziose che donano all’impianto decorativo una particolare profondità grazie all’infinita varietà cromatica ottenuta dalle tinture vegetali. Oggi è possibile ammirare alcuni di questi tappeti perfettamente integrati in strutture museali come elemento d’arredo ma, soprattuto, come espressione d’arte contemporanea: un’eredità culturale tramandata e da tramandare. Una continuità sottolineata anche dagli esemplari antichi che Illulian esporrà come contrappunto, in un gioco di rimandi, dal 14 al 24 maggio nei suoi showroom di via Manzoni.

Ducale
Collezione Palace, produzione Nepal, tappeto tessuto a mano, lana e seta

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14 – 24 maggio 2013, varie sedi
Inaugurazione  martedì, 14 maggio 2013, dalle 17
Opere esposte
armature e armi, ceramiche e porcellane, dipinti, oggetti, netsuke, paraventi, sculture, tappeti e tessili

Orari  lunedì 15-19, da martedì a sabato 11-19
sito internet  www.asianart.milano.it

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