Domenica pomeriggio ore 17.15. Una coppia di turisti americani passeggiando per Piazza Duomo cerca informazioni su mostre e musei ancora aperti a quell’ora. Cercano un Infopoint. Indicazioni, cartelli stradali? Manco l’ombra. Niente di niente. Rassegnati si mettono in marcia verso il Castello Sforzesco, un classico “Duomo – Cordusio – Cairoli – Castello“. Fortuna vuole che proprio sulla strada s’imbattano ne “La Provincia di Milano” ovvero l’insegna che capeggia sull’unico IAT (Informazione e Accoglienza Turistica) della città. Perspicaci e felici puntano dritti dritti all’entrata ma niente. Porte chiuse, saracinesche abbassate. “Oh my god!“. Chiudeva alle 17.
Sabato pomeriggio ore 15. Alla stazione di Cadorna arriva il treno da Varese. Contemporaneamente in Centrale arriva l’Eurostar da Ginevra e a Porta Garibaldi il Passante da Lodi. Persone che vogliono farsi un giro per Milano. “Dove andiamo? Che facciamo?” Chi lo sa. Arrangiatevi. Milano non ha un punto d’informazione turistica nelle stazioni ferroviarie. O meglio, ci sarebbe un gabbiotto della Provincia davanti al binario 13 di Stazione Centrale ma ha appena ricevuto lo sfratto da Trenitalia. Ha i giorni contati. Provvisorio e pure malconcio. Il massimo che si rimedia è una cartina di Milano senza indicazioni di un museo, un palazzo storico e un bene culturale che sia uno. L’unica segnalazione riguarda i negozi For.Me di Elena Mirò o i punti “Tax Free Shopping” di Global Blue. Peggio ancora sui muri esterni a specchio dell’edicola informativa una bella scritta informa il malandato turista che tutto quello che gli serve può trovarlo all’Infopoint del Duomo. Peccato che il vecchio Spazio Eventi Milano Tourist all’ex Cobianchi sia chiuso ormai da anni.
Lo stesso discorso vale anche per gli aeroporti milanesi. Malpensa, Linate o Orio al Serio. Se vi siete portati guida e cartina da casa meglio. Se no arrangiatevi.
Questa è purtroppo la disgraziata accoglienza riservata al turista dalla Città di Milano. Metropoli europea, internazionale ma sempre molto italiana, colpita dal male nostrano del pressapochismo e della noncuranza delle proprie cose. Un dignitoso servizio di promozione turistica dovrebbe essere alla base di ogni ambizione culturale. Tanto più a due anni dall’Esposizione Universale con una candidatura della Triennale a quella Internazionale l’anno dopo.
Com’è possibile? Se provi a chiedere il perché di questa carenza Comune e Provincia (come è ovvio) si rimbalzano responsabilità e negligenze. Tanto in Italia non è mai colpa di nessuno. Chi ha ragione? Chi torto? La Provincia ha la gestione quasi totale dell’informazione turistica e il Comune dovrebbe partecipare economicamente ad una piccola parte avendo delle competenze limitate. Di sicuro i due enti non interagiscono e il risultato è davanti agli occhi di tutti, turisti e cittadini.
L’unico centro di promozione turistica, se così si può chiamare, è quello della Provincia al Castello, Via Beltrami, quello dei turisti americani. Orari limitati e sprovvisto di quasi tutto. Il materiale è scarso: qualche brochures, delle pubblicità e depliants sbattuti sugli scaffali. Qualcosa in italiano, poco in inglese, praticamente nulla in altre lingue. Rimedi una cartina se va bene. Non si capisce cosa serva tenerlo in piedi. Sarebbe meglio un’esplicita strategia incentrata sulla italianissima “Arte di Arrangiarsi” e via a zonzo per le vie di Milano (un po’ come quando alla Galleria d’Arte Moderna di Villa Reale vigeva la furbissima strategia di non mettere i cartellini esplicativi alle opere). Quello che trovi, trovi. Quello che ti colpisce, ti colpisce. Segui il fiume di persone e da qualche parte arriverai. Qualcosa vedrai.
Si rimpiange perfino lo spazio polifunzionale (prima citato) all’ex Cobianchi sotto la Galleria Vittorio Emanuele. Ci si capitava per caso perché non era segnalato da nessuna parte ma almeno c’era una buona documentazione con personale giovane e qualificato all’interno, bell’ambiente, servizi gratuiti.
Questa è la situazione odierna, maggio 2013. Deserto informativo. Dicono che entro Sant’Ambrogio dovrebbe essere pronto l’Expo Gate, porta d’accesso e punto d’informazione di EXPO 2015, sempre in Via Beltrami tra Piazza Cairoli e Piazza Castello. Dovrebbe compensare la mancanza d’accoglienza allo sventurato turista.
Sempre che a dicembre sia pronto, l’arte di arrangiarsi continuerà imperterrita.
Fino ad all’ora: “Caro turista, ciapa sù la mappa e rangess!”
Foto e testo: Luca Zuccala © ArtsLife
3 Commenti
Menomale che qualcuno queste cose le fa presente! Bravo
Bisogna diffondere questo articolo. Sono anni che non c’è l’Info Turistica in città. Non si può andare avanti così, non ci meritiamo queste scandalose mancanze. Milano è una città splendida. Una cittadina incazzata
verissimo. Ne parlavamo proprio la settimana passata con 2 colleghi svizzeri. Vergogna!!!