L’Unione Europea e la sua moneta scricchiolano sinistramente e Roma, l’eterna imperturbabile, entra finalmente (?) nella post modernità festeggiando l’apertura del MAXXI, il moloch di cemento dedicato al contemporary.
Ben quattro esposizioni si succedono nelle ampie sale dell’ardito progetto di Zara Hadid: una bella ed esaustiva mostra dedicata a Gino De Dominicis, titolo l’Immortale, curata dall’imprescindibile ABO, già recentemente distintosi per la terrificante mostra di Giorgio de Chirico al Palazzo delle Esposizioni, sempre a Roma. Una seconda incentrata sulla figura diLuigi Moretti (1907-1973), grande architetto razionalista e cultore delle arti visive -fondò nel 1950 la rivista Spazio e nel 54 con Michel Tapié l’omonima galleria- realizzata con il contributo dell’Accademia di Architettura e l’Archivio del Moderno dell’Università della Svizzera Italiana e con l’Archivio Centrale dello Stato. La terza, curata da Cristiana Perrella, presenta il lavoro diKutlug Ataman, artista turco di Istanbul (Costantinopoli) che con ben otto video dall’ambizioso titolo Mesopotamian Dramarturgies ci racconta, ma guarda un po’, l’ancora inesplorato problematico rapporto tra Oriente ed Occidente, ovviamente incorrectlymulticulturalismo. Infine la quarta, Spazio, a cura di Pippo Morra, Alessandro D’Onofrio, Bartolomeo Pietromarchi e Gabi Scardi, è il primo allestimento tematico delle acquisizioni del MAXXI, insieme ad alcuni prestiti delle principali istituzioni museali italiane, che presenta una bella carrellata dei soliti noti da Alighiero Boetti ad Anish Kapoor, da Penone aFrancesco Vezzoli, fino a Grazia Toderi e Kiki Smith e via di seguito, in perfetto dialogo con le fluide forme create dalla Hadid ed in piena sintonia con il mood che concepisce ilcontemporary ed i suoi contenitori come un grande luna-park per “adulti” dove lo spettatore scivola nei sinuosi percorsi che immettono in sorprendenti e rigorosamente asimmetriche sale di questa toon-town della cultura.
Infine, quale migliore occasione per presentare le ultime due acquisizioni: nell’atrio del museo Rette di luce nell’Iperspazio Curvilineo dell’ottimo Maurizio Mochetti, mentre per l’esterno il video di Massimo GrimaldiEmergency Paediatric Centre in Port Sudan Supported by MAXXI, che documenta le fasi di costruzione del nuovo ospedale di Emergency in Sudan, finanziato con i fondi del 2 per 100 che l’artista ha devoluto a questo progetto. Gran bella idea visto che il Sudan è notoriamente oppresso da una delle più aggressive e crudeli tirannie islamiste che da rifugio ai peggio tagliagola dell’universo mondo e che perpetra un vero e proprio genocidio nei confronti della popolazione di antichissima tradizione cristiano-copta… but it’s so contemporary!
Bon, passiamo a cose più allegre, si fa per dire, e veniamo al povero Ministro Sandro Bondiche come sicuramente già saprete è stato ampiamente fischiato e quando non lo è stato, la platea dei giornalisti ed il qualificato parterre non ha trattenuto il proprio disappunto ed insofferenza nei suoi confronti. Sicuramente il Ministro sconta un fortissimo pregiudizio negativo, ma bisogna anche onestamente riconoscere che andrebbe difeso più da se stesso che dal crudele milieu.
Last but not least il curioso atteggiamento degli intellò sia de destra che de sinistra; i primi, ad eccezione dell’indisciplinato Vittorio Sgarbi, comodamente acquartierati nei dolci privilegi derivanti da gratificanti ruoli istituzionali che li vedono condividere progetti dai quali, in tempi non lontani, avrebbero preso sussiegose distanze, gli altri -de sinistra- molto bonari e prudenti nei confronti dei “nuovi padroni”. E’ il fascino di Roma che accoglie i viandanti ed i peccatori nelle sue sensuali e lascive braccia dando un prezzo ad ogni indulgenza.
Detto questo, annamo tutti ar mare…