Come una sciantosa d’operetta in trattativa con il suo impresario -canto, non canto… ballo ma non canto… canto ma non ballo…-, lo
Sgarbi nazionale dà e ritira le sue dimissioni e, come nella fatidica data manzoniana, il 5 maggio, pare, dicono, dicitur, il vate si degnerà di convocare una conferenza stampa. Vedremo cosa avrà da dirci… Certo che ci prende per sfinimento! Comunque, per quel che ci riguarda, vale sempre quanto già detto: ce ne infischiamo.Che si realizzi o meno, quel guazzabuglio bulimico messo su dal Nostro, certo non ha nulla a che vedere con l’originale
mission che giustificava le sua nomina, vale a dire smontare il meccanismo retorico del
contemporary e ristabilire un ponte fra tradizione e modernità, un corto-circuito temporale che azzeri appunto l’idea stessa di “contemporaneo”.Basta poi leggere il testo di
Bice Curiger, ILLUMInazioni, per rendersi conto che anche una sarcedotessa del
contemporary come lei non può fare a meno di constatare che: “La spinta espansiva che ha fatto da motore propulsore all’arte a partire dagli anni sessanta è oggi implosa. L’arte non coltiva più il pathos dell’anti-arte…”
Così implosa che la curatrice è dovuta ricorrere, per infondere un poco di vita ad una mostra dalle premesse scontate e noiose, a Jacopo Tintoretto “le cui opere giocheranno un ruolo di primo piano, instaurando un rapporto artistico, storico ed emozionale con il contesto locale” e ancora “l’incorporazione delle opere di Tintoretto in una biennale d’arte contemporanea trasmette segnali inaspettati e stimolanti e getta luce sulle convenzioni del sistema dell’arte…”
Et voilà, eccolo servito il Vate, fottuto sul suo stesso terreno da un ideuzza dal saporevintage.
Invece Lui che fa, sulla tolda di una gondola straparla di biennali per terra per cielo e per mare e, già che ci siamo, pure oltremare, alla conquista dei Parti, novello Vittorio Magno… & Bevo.
La sciantosa prevale dunque sul condottiero e in pieno clima boulevardier, con un ultimo coup de théâtre, il Sublime ci riserva la mossa finale: “ritiro le dimissioni!”