Cosa permetterebbe agli Italiani di vedere nei ragazzi dell’Africa subsahariana (quelli che più accendono il sentimento di distanza dalla propria razza perché hanno la pelle nera e che sono meno integrati delle altre genti extracomunitarie nel nostro Paese) le stesse persone che vengono ostentatamente dichiarate “amiche” nei parties delle Biennali d’arte, nelle competizioni sportive internazionali, sulle passerelle della moda o del cinema, nei consessi degli intellettuali e dei politici open-minded che trattano delle relazioni intercontinentali?
Cultura.