Sarà prorogata fino al 1° dicembre 2013, al Museo Diocesano di Milano, la Via Crucis di Raffaella Surian, nuovo appuntamento di MuDi Contemporanea.
La mostra, curata da Paolo Biscottini, presenta le 14 stazioni, appositamente realizzate dall’artista padovana per questo appuntamento e accompagnate da testi, liberamente tratti dalla Via Crucis al Colosseo, presieduta da Giovanni Paolo II, il venerdì santo del 1991.
La tecnica realizzativa segue un iter molto preciso che riprende l’idea dell’artigianalità dell’arte, con l’autore non solo impegnato nel disegno a carboncino del soggetto, ma anche nella sua colorazione usando pigmenti creati per l’occasione, su un supporto di carta trattata con colle e resine.
In questo nuovo ciclo di opere, il tema del sacro, da sempre presente nei suoi lavori, risulta declinato in modo molto più radicale, coinvolgendo anche l’ambito linguistico.
Raffaella Surian, infatti, abbandona l’astrazione che aveva caratterizzato la sua precedente cifra espressiva, collocandosi nell’alveo della pittura figurativa. Proprio il ricorso all’immagine rende la narrazione più calda e appassionata. L’artista, in questo modo, si cala nel dolore della Via Crucis e se ne appropria, interpretandolo di volto in volto, toccandolo con le mani mentre accartoccia la carta perché prenda forma e diventi scultura.
“Così nascono queste stazioni – scrive Paolo Biscottini, nel suo testo in catalogo -, immagini di una realtà che è nel cuore e nella memoria prima che nella carta. Del resto l’immagine ha sempre a che fare con la memoria e in questo senso ha una componente mentale, che vale a ricollegare la fase giovanile dell’arte di Raffaella Surian con questa più matura. Vedere è anche sapere e conoscere. E allora si comprende la dimensione sacrale di queste immagini dolorose, che non attingono la loro verità dalla cronaca o dall’immaginazione, ma dalla contemplazione di un dolore vissuto e accolto nel suo significato più profondo”.