Dopo la vernice del 5 e 6 giugno, sabato 7 a Venezia ha aperto al pubblico la 14. Mostra Internazionale di Architettura. La rassegna quest’anno ha attirato su di sé una particolare attenzione, non solo per l’importanza del nome del suo curatore, Rem Koolhaas, ma per la radicale scelta programmatica di concentrarsi su una riflessione teorica che rimetta in discussione l’architettura contemporanea a partire dalle sue basi.
Il titolo della Biennale 2014, Fundamentals, è significativo in tal senso: sottolinea come sia necessario ripartire da un’analisi degli elementi costitutivi del linguaggio architettonico.
Il Padiglione Centrale ai Giardini è dedicato proprio agli Elements of Architecture, una serie di elementi basilari, presenti negli edifici di ogni area del mondo (finestre, corridoi, balconi, ascensori ecc.). Di ognuno di essi sono indagati la storia, le diverse forme e applicazioni in culture e periodi storici differenti e i possibili sviluppi futuri, anche grazie all’adozione di nuove tecnologie. Il visitatore è chiamato a prendere parte a quest’analisi, esplorando spazi e interagendo con oggetti e istallazioni.
L’esposizione che Rem Koolhaas ha curato all’Arsenale ha invece una connotazione differente, nonostante abbia in comune con Elements of Architecture la propensione a un’indagine che tenga conto della stratificazione prodotta dalla storia e che sia rivolta alla comprensione di aspetti culturali.
Nelle Corderie dell’Arsenale è ospitata l’esposizione Monditalia: un racconto della situazione italiana attraverso più di quaranta istallazioni, rappresentazioni e spettacoli dal vivo. L’intenzione di Koolhaas è fornire un quadro di un paese che presenta numerose peculiarità, ricchezze e un alto tasso di creatività, ma allo stesso tempo diversi problemi, attraverso un’analisi di luoghi o fenomeni che sono il riflesso di queste componenti.
Trovano posto nelle Corderie lavori che investigano e denunciano le ricadute sociali di decisioni politiche negative (dalla ricostruzione senza una visione d’insieme dopo il terremoto all’Aquila agli effetti disastrosi del colonialismo in Libia), opere che indagano fenomeni migratori e le loro conseguenze su società e paesaggio e diverse indagini sull’identità, spesso in mutamento, di alcuni luoghi e della popolazione che li abita (dalla campagna di Tortona, ai luoghi del divertimento metropolitani e della riviera romagnola, con tutte le loro contraddizioni). Ne esce insomma un quadro variegato, come la realtà che ci si propone di indagare, affrontata sempre da angolature differenti. Il percorso lungo le sale di Monditalia è inoltre accompagnato dalla proiezione di numerosi film che hanno fatto la storia del cinema italiano e da diverse esibizioni di danza, teatro e musicali.
È interessante il dialogo che s’instaura tra Monditalia e il Padiglione nazionale italiano, anch’esso all’Arsenale. In quest’ultimo l’attenzione si è concentrata prevalentemente sull’impatto che avrà EXPO 2015 sulla città di Milano. In continuità con l’impostazione data da Koolhaas, il curatore Cino Zucchi ha voluto porre l’accento sulla complessità del paesaggio, originata dalla stratificazione di elementi architettonici e di culture avvenuta in secoli di storia. Lo spettatore è così guidato e coinvolto nella scoperta dei processi che hanno reso Milano la città che è oggi, con lo sguardo rivolto però anche al futuro: sono presentati diversi progetti su possibili destinazioni dell’area in cui si svolgerà EXPO.
Anche da diversi padiglioni nazionali sono emersi spunti interessanti. Si segnalano per il prestigio dei loro curatori il padiglione svizzero (Hans Ulrich Obrist), che propone un intrigante progetto che ha visto coinvolti numerosi artisti, architetti e studenti, e il Padiglione Venezia (Daniel Libeskind) dove è presente un’imponente realizzazione scultorea.
Decisamente originali, e molto apprezzate, anche le scelte di Stati Uniti, il cui padiglione è impostato come un ufficio nel quale sono consultabili centinaia di progetti, e Israele, che propone sofisticate macchine che disegnano sulla sabbia mappe o piante di edifici.
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INFORMAZIONI UTILI:
La Biennale rimarrà aperta fino al 23 novembre 2014.
Orari: 10.00-18.00
La sede dell’Arsenale rimarrà aperta fino alle 20.00 venerdì e sabato fino al 27 settembre.
Chiuso il lunedì
Le biglietterie chiudono alle 17.30, il venerdì e il sabato fino al 27 settembre chiudono alle 19.30.
I biglietti singoli sono validi per un solo ingresso in ciascuna sede espositiva (Giardini e Arsenale) anche in giorni non consecutivi.
I Permanent Pass e lo Special 2days sono validi per più ingressi in ciascuna sede espositiva (Giardini e Arsenale).
Prezzi:
Intero Special 2days € 30 (pass valido per due giorni consecutivi per entrambe le sedi)
Ridotto Special 2days under 26 € 22 (pass valido per due giorni consecutivi per entrambe le sedi)
Intero Regular € 25 (biglietto valido per un singolo ingresso per ciascuna sede anche in giorni non consecutivi)
Ridotto € 22 (per i possessori di tessere COOP, CNAPPC, CTS, ISIC, ITIC, FAI, Touring Club, Cinema Più, Venice Card -Adult/Junior/San Marco-, Rolling Venice Card, Carta Giovani, Arca–Enel, Trenitalia con biglietto Freccia Argento/Bianca con destinazione Venezia -antecedente max 3 gg.- e soci CartaFRECCIA)
Ridotto € 20 (over 65, militari, residenti Comune di Venezia, su presentazione del biglietto del 9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, del 58. Festival Internazionale di Musica Contemporanea e su presentazione dell’abbonamento alla 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica)
Studenti / Under 26 € 15 (con tessera o libretto universitario e con carta d’identità)
Permanent pass € 80
Permanent pass studenti
Under 26 € 45 (con carta d’identità)
Ingresso gratuito: fino a 6 anni (inclusi), accompagnatori di invalidi, studenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado che usufruiscono dei servizi educational
Sito Biennale: www.labiennale.org/it/architettura/
Complimenti… Articolo molto interessante e ben strutturato… Faccina felice