E’ avvenuta la premiazione dopo le polemiche sollevate da Gaspare Agnello che, scandalizzato, si è ritirato dalla giuria dichiarando «Grassonelli non è neanche un collaboratore di giustizia. È possibile che un ergastolano che si è macchiato di crimini efferati e le cui ferite sono vive nelle carni delle sue vittime partecipi a un premio letterario di cui sono stati protagonisti Sciascia, Consolo e Bufalino?», e alle quali il presidente della giuria Gaetano Savatteri replicò «Il premio Leonardo Sciascia-Racalmare in 26 anni non ha mai selezionato né premiato un libro che tratta di mafia. Mi preoccupa e inquieta, dunque, che nell’anno in cui giungono in finale tre libri che parlano di mafia e antimafia si apra una polemica nazionale».
Il premio Racalmare, ideato da Sciascia, è stato assegnato dalla giuria popolare con 13 voti a ” Malerba ” (Mondadori) scritto da Giuseppe Grassonelli, un killer di mafia ergastolano, insieme al giornalista Carmelo Sardo , superando gli altri due finalisti “È così lieve il tuo bacio sulla fronte” (Mondadori) di Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco, ucciso dalla mafia, e Piccola Atene (Barion) di Salvatore Falzone.
D’altronde chi meglio di Grassonelli, pluriomicida e affiliato a Cosa Nostra, poteva trattare un argomento che parla di malavita organizzata?