Che l’editoria stia soffrendo una profonda crisi è cosa risaputa. Per fortuna ci sono organizzazioni come l’agenzia Getty Images che supportano proposte e progetti per divulgare e ampliare la conoscenza di ciò che avviene nel mondo contribuendo economicamente nei confronti dei fotografi impegnati nel settore.
La Getty Images,che svolge questo compito da 2 lustri, quest’anno ha assegnato i “Grants for Editorial Photography” a 5 fotogiornalisti dopo averne visionato 575 di 89 paesi.
Giulio Di Sturco, uno dei premiati con un tema che riguarda il Gange, ha così definito la sua scelta «Una leggenda narra che il Gange riesce a purificars ida solo. E le persone ci credono e per questo continuano a vivere il fiume come 100 anni fa: si fanno il bagno, bevono l’acqua, irrigano ed è come se non si accorgessero della marea nera e delle bolle chimiche davanti ai loro occhi, sospesi in questa incoscienza».
William Daniels, francese e altro vincitore, ha svolto la sua ricerca nella Repubblica Centrafricana dove etnie e religioni sono in drammatico conflitto. Sostiene che la fotografia gioca un ruolo chiave in posti in cui la gente soffre su larga scala e con l’ammontare del premio potrà continuare il suo lavoro in Chaos per denunciare i crimini di guerra che avvengono giornalmente.
Altro premio alla americana Krisanne Johnson che, con il suo lavoro ha sottolineato che nel Sud Africa l’ after-apartheid ha generato eventi estremamente pesanti per mancanza di istruzione, per la crescente disoccupazione e per l’aumento della violenza soprattutto nelle strade.
Juan Arredondo, fotografo colombiano, premiato perché ha documentato bambini-soldato colombiani, ricordando che circa 11.000 adolescenti sono stati impiegati in combattimenti durante i 50 anni di guerra.
Il fotografo spagnolo Jordi Busqué premiato per The Mennonites of Bolivia dove mostra una comunità cristiana che vive isolata rifiutando progresso e cambiamenti.