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Fabrice De Nola. Kaimamiru (vol.1)

Fabrice de Nola, Ghiaccio rotto, 2025, olio su lino, cm 90x60 (particolare) Fabrice de Nola, Ghiaccio rotto, 2025, olio su lino, cm 90x60 (particolare)
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Data
Data - 16 Apr 2025 until 15 Giu 2025

Luogo
elenk’art

Categoria/e
contemporanea

Artista
Fabrice De Nola

Curatore
Desirée Maida

Web:-elenkarte@gmail.com


Intravedere – in giapponese “kaimamiru” – diventa un’attitudine attraverso cui il consueto modo di vedere cede il passo all’intuizione e all’immaginazione, intesa quest’ultima come dimensione fondata e abitata da immagini. La medesima attitudine è centrale nella ricerca di Fabrice de Nola che, nella sua più recente produzione pittorica, indaga i concetti di tempo e di spazio, di paesaggio e di corpo, attraverso una delle figure più affascinanti e criptiche della cultura e dell’immaginario giapponese: la maiko.

Non è la prima volta che Fabrice de Nola reinterpreta e restituisce in pittura la figura della maiko. Per l’artista, la cultura giapponese diventa strumento per indagare il mondo e le sue dinamiche, e sperimentare sulla tela stili occidentali e orientali. È una forma di poetica che lo conduce a riflettere sulla condizione dell’essere artista e indagare la nozione di tempo. Di quest’ultima, nella personalissima iconologia elaborata da Fabrice de Nola, la maiko diviene unità di misura che segna il ritmo del trascorrere delle stagioni.

Fabrice de Nola (Messina, 1964) è un artista italo-belga. Nel 2006 ha realizzato il primo dipinto al mondo collegato a Internet tramite codice QR. E nel 2012 ha introdotto l’uso della realtà aumentata in pittura. I suoi dipinti e le sue installazioni sono narrazioni diffuse, concepite come architetture dell’informazione. Sue opere sono nella Collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Roma (MACRO), nella Collezione Farnesina del MAE, nella Collezione dell’Archivio dell’Università del Molise, e in diverse collezioni pubbliche e private in Europa, Stati Uniti, Australia e Giappone.
>Progetti: Graffiti (1984-1987) e Vergänglich (1997-1999) sui confini tra pittura e fotografia; Radome (1999-2004) sull’identità in relazione alla proliferazione dei dati digitali; NeuralPro (2003-2008) che simula un’azienda di intelligenza artificiale; Backyard World (2011-2014) sull’incidente di Fukushima; MDL (2012) sull’uso delle memorie nella cultura orale dei miti aborigeni australiani a confronto con le memorie diffuse; Collectio Panormi (2009-2022) sul mito civico di Palermo.

Desirée Maida (Palermo, 1985) è storica dell’arte e curatrice. Appassionata di filosofie orientali, la sua ricerca sul contemporaneo verte dalle arti visive alla performance, con particolare interesse per le pratiche che concepiscono il fare artistico come strumento per indagare l’“umano” in tutte le sue sfaccettature, dal punto di vista antropologico, storico e politico. Tra i suoi progetti, nel 2022 ha curato Quello che doveva accadere. Pratica poetica politica, mostra di Giovanni Gaggia tenutasi al Museo Riso di Palermo, e Anima nomade. Da Pasolini alla fotografia povera, saggio di Francesco Faraci edito da Mimesis Edizioni. Nell’ambito del giornalismo culturale, dal 2017 al 2024 ha collaborato con Artribune, ricoprendo anche il ruolo di caporedattrice. E oggi cura per I Love Sicilia la rubrica Studi d’artista.

elenk’art si impegna nell’approfondimento di tematiche, dialoghi e linguaggi dell’arte contemporanea. Ricercando le espressioni più originali del territorio attraverso la promozione di mostre ed eventi culturali, atti a sondare esperienze e dinamiche attuali nel campo artistico.

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