Data
Data - 31 Gen 2025 until 28 Feb 2025
Categoria/e
contemporanea
Artista
Vania Elettra Tam
Curatore
Humberto Montero
Web:-www.instagram.com/p/DDxh250PFaA/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA==

Humberto Montero:
analisi semiologica di GOD SHAVE THE QUEEN di Vania Elettra Tam
GOD SHAVE THE QUEEN
Vania Elettra Tam propone una rilettura contemporanea della pittura di genere nella sua accezione rinascimentale: un’arte “costumbrista” che ritrae scene di vita quotidiana, elevate a narrazione simbolica. In quest’opera, l’artista mette in scena un momento ipotetico che precede la realizzazione della Gioconda di Leonardo da Vinci. La protagonista del celebre ritratto è già seduta sulla sedia, riproducendo l’iconica postura dell’immortale dipinto. Attorno a lei, quattro “assistenti di bellezza”, in abiti d’epoca, si occupano della sua preparazione: un rito estetico che anticipa la nascita di una diva universale.
Vania introduce un cortocircuito temporale attraverso l’inserimento di oggetti anacronistici: un pennello utilizzato come smalto per unghie, un asciugacapelli elettrico, un bigodino. Ma è soprattutto la presenza di un pennello da barba, della schiuma e di un rasoio—elementi connotati da una forte semantica maschile—a innescare la chiave ironica dell’opera. Da questo gioco di contrasti nasce il titolo God Shave The Queen, una distorsione linguistica che sovverte il senso dell’originale God Save The Queen: “Dio rasi la Regina” anziché “Dio salvi la Regina”. Questa alterazione innesca una riflessione ironica sulla possibile depilazione estrema della modella leonardesca, specialmente nell’area delle sopracciglia e delle guance, suggerendo una lettura irriverente della celebre tecnica dello sfumato.
L’opera si colloca in un orizzonte Neo-Pop, sia per il meccanismo di appropriazione visiva, sia per la palette cromatica ridotta che richiama i colori diretti della produzione warholiana. Lo sfondo bianco, privato di qualsiasi riferimento all’ambientazione rinascimentale, amplifica la dimensione di work in progress, accentuando l’idea di una preparazione preliminare più che di un ritratto compiuto. In questo slittamento compositivo dal ritratto al collage si delinea l’autonomia concettuale dell’opera, che si spinge fino alla sagomatura delle figure come fossero sticker digitali, evocando l’estetica delle applicazioni mobili.
Determinante è infine la postura del volto della protagonista. A differenza del dipinto leonardesco, ella volge lo sguardo lateralmente, evitando il contatto diretto con l’osservatore. Il suo volto è ancora privo di quell’enigmatico sorriso che la renderà immortale. Il vero sfumato verrà solo dopo la rasatura.
Humberto Montero, 2024
Montero – Tam. Analisi semiologica – in lingua originale:
GOD SHAVE THE QUEEN
Vania Elettra Tam propone un tipo de «pintura de género» tal como se la concebía en tiempos del Renacimiento: como arte costumbrista con el que se retrataban sucesos de la cotidianidad. En esta obra se describe una situación previa a la creación de la Gioconda de Leonardo. La Mona Lisa se encuentra sentada en la silla del retrato y en una posición semejante a la del cuadro inmortal. Cuatro «asistentes de belleza», ataviadas con vestidos de la época, acicalan al personaje mítico para la pose eterna: prolegómenos de belleza para una diva universal.
Vania se permite algunas licencias atemporales: un pincel como pintaúñas, una secadora eléctrica, un rulo; y brocha, espuma y navaja de afeitar de marcas semánticas masculinas. De este último conjunto deviene el nombre de la obra «God Shave The Queen» como «pun» de alteración significante: shave por save: Dios «afeite a la Reina» en lugar de «salve a la Reina». Esto impulsa a revisar la obra de Da Vinci pues parecería que la modelo original estaría depilada al extremo en esa zona de las cejas y mejillas: una alusión cómica a la técnica del esfumado.
La obra se formula en un ámbito Neo-Pop tanto por el sentido apropiacionista cuanto por la reducción cromática de colores directos de corte warholiano. Además, con el fondo en blanco se define la ausencia del escenario renacentista de la obra emblemática acentuando aún más ese sentido de lo preliminar. Así se crea una transferencia compositiva desde el retrato hacia el collage con lo que se define una obra de cierta independencia conceptual. Incluso, Vania siluetea geométricamente las figuras como stickers digitales de una composición de aplicación móvil. A todo esto, resulta principal la posición del rostro de la modelo mítico-histórica. Ella mira de costado, mas no de frente como en el cuadro de Leonardo, y no bizquea ni presenta la sonrisa esfumada que la harán famosa. El esfumado protagónico vendrá luego del afeite.
Humberto Montero. 2024
Montero – Tam. Analisi semiologica – in inglese:
GOD SHAVE THE QUEEN
Vania Elettra Tam proposes a type of “genre painting” as it was conceived in Renaissance times: costumbrist art that portrayed everyday events. This work depicts a situation prior to the creation of Leonardo’s Mona Lisa. The Mona Lisa is seated in the chair of the portrait, in a position like that of the immortal painting. Four “beauty assistants”, dressed in period attire, groom the mythical character for the eternal pose: the prolegomena of beauty for a universal diva.
Vania takes some timeless licenses: a brush as nail polish, an electric dryer, a roller; and a brush, foam, and razor of masculine semantic connotations. From this last set comes the name of the work “God Shave The Queen”, a pun of significant alteration: shave for save: God “shave the Queen” instead of “save the Queen”. This prompts a review of Da Vinci’s work, as the original model may have been plucked to the extreme in that area of the eyebrows and cheeks: a comic allusion to the technique of smudging.
The work is formulated in a Neo-Pop environment, both by the appropriation sense and the chromatic reduction of Warholian direct colors. Moreover, the white background emphasizes the absence of the Renaissance setting of the emblematic work, further accentuating that sense of the preliminary. This creates a compositional transfer from portraiture to collage, which defines a work of certain conceptual independence. Vania even silhouettes the figures as digital stickers, reminiscent of a mobile app composition. To all this, the position of the mythical-historical model’s face is key. She looks sideways, but not straight ahead as in Leonardo’s painting, and does not squint or present the faint smile that will make her famous. The leading fading will come after the shave.
Humberto Montero. 2024
Humberto Montero (Quito, 1970) scrittore e semiologo ecuadoriano.
Ha pubblicato diversi testi di arte e semiotica e vanta dodici anni di esperienza nell’insegnamento universitario in Ecuador in materie correlate ai suoi ambiti di studio.
humbertomontero.com
Tra le sue opere si annovera “El signo de Estuardo Maldonado”, un’analisi semantica sull’artista ecuadoriano Estuardo Maldonado.
lahora.com.ec
instagram.com/humberto.montero.e/
Vania Elettra Tam (Como, 1968) pittrice italiana.
L’ironia e la seduzione delle sue sceneggiature si sovrappongono ad una velata critica sociale ma dallo sguardo sempre lieve, divertito e surreale. Lo spettatore è invitato a giocare con le unità di tempo, di luogo e di azione, con la consapevolezza che nulla è come sembra.
Alla sua arte sono stati dedicati articoli su riviste di settore come Arte Mondadori o Small Zine… ma anche su periodici come Velvet (La Repubblica), Femme e Playboy Italia. Sue opere sono pubblicate in molteplici libri della casa editrice Il Mulino, sulla copertina del libro “Talento non talento” di M. C. Strati della Ferrari Editori e in un volume scolastico edito da Zanichelli.
instagram.com/vaniaelettratam/