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NODE Festival Internazionale di Musica Elettronica e Live Media: Terza edizione 4 e 5 giugno 2010‏

I più importanti artisti e performer della scena musicale elettronica mondiale alla Galleria Civica di Modena, per un evento che scommette sulla sperimentazione, alla ricerca di un punto di contatto fra arti visive, musica e nuove tecnologie.

Giunto alla sua terza edizione NODE, il Festival Internazionale di Musica Elettronica e Live Media organizzato da Urban Blocks e Zymogen in collaborazione con la Galleria Civica di Modena, coprodotto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, si terrà a Palazzo Santa Margherita, in corso Canalgrande 103 a Modena, venerdì 4 e sabato 5 giugno 2010.
Le performance, ad ingresso gratuito, si terranno nella Sala Grande del Palazzo, a partire dalle 21.00.
Nel chiostro, che ospiterà un’installazione visiva/architetturale di Fuse Creative Lab, una diretta audio-video consentirà al maggior numero di persone di seguire i live.
Al progetto partecipano musicisti e performer giapponesi, islandesi, irlandesi, inglesi e svedesi: Ryoichi Kurokawa (JP), Hildur Guðnadóttir (IS), Tape (SE), Mount Kimbie (UK), Boxcutter (IR), Simon Scott (UK), Quayola (IT/UK), Ryoji Ikeda (JP).
Media partner dell’evento Busta e Zero.
LINEUP
VENERDI’ 4 GIUGNO
21.00 Hildur Guðnadóttir
22.00 Ryoichi Kurokawa
23.00 Quayola
24.00 Boxcutter
SABATO 5 GIUGNO
21.00 Simon Scott
22.00 Tape
23.00 Ryoji Ikeda
24.00 Mount Kimbie
Spazio cocktail Juta Cafè
Note biografiche
Hildur Guðnadóttir <http://www.hildurness.com>
Note biografiche
Hildur Guðnadóttir <http://www.hildurness.com>

Un veloce sguardo al curriculum di Hildur Ingveldardóttir Guðnadóttir è sufficiente per intuire la sua versatilità come artista e musicista.
Violoncellista nel progetto Angel con Ilpo Väisänen dei Pan Sonic, musa ispiratrice tra le fila dei Múm, open act nel tour di Fever Ray (Knife) e collaboratrice di Jóhann Jóhannsson, Hildur ha dovuto sicuramente superare ogni tipo di reverenza artistica prima di intraprendere il percorso solista che l’ha portata a diventare una delle personalità più interessanti del panorama elettroacustico moderno.
Il suo ultimo album solista Without Sinking (Touch, 2009) è una perla scura di rara bellezza costruita interamente attorno al suono e all’espressività del violoncello delineando melodie solenni e malinconiche alternate a strumenti suggestivi come l’arpa, la viola da gamba e il vibrafono tutti rigorosamente suonati dalla stessa Hildur.
Il suo è il talento dei grandi musicisti, capace non solo di aggiungere profondità e ricchezza sonora alla musica dei grandi artisti con cui collabora, ma anche di creare il proprio suono in modo unico e sincero.
Ryoichi Kurokawa
<http://www.ryoichikurokawa.com>

Il concetto di sinestesia è il termine che più si addice a descrivere il lavoro di Ryoichi Kurokawa, giovane artista audiovisivo riconosciuto come il maggior esponente della nuova sensibilità digitale contemporanea. Famoso in tutto il mondo per le sue installazioni astratte ospitate all’interno dei più importanti festival e musei internazionali (Sonar, Mutek, Tate Modern, Ars Electronica), Kurokawa ha portato nuova linfa vitale al concetto di performance audiovisiva apportando nuove linee estetiche e sviluppando monumentali progetti mai sperimentati precedentemente.
Non è dato sapere quale sia il fulcro attorno al quale nascono le opere di Kurokawa, ma un dato oggettivo è che lo spettatore si percepisce come tale di fronte a un flusso così coinvolgente di suoni e immagini da sembrare costruito appositamente per appagare il nostro sistema sensoriale.
In occasione di NODE Kurokawa presenterà Parallel Head in versione dittico con sistema audio 5.1.
Tape <http://www.tape.se>

Il collettivo svedese Tape è un piccolo scrigno di meraviglie elettroacustiche. Mescolando sapientemente elettronica minimale, suadenti soundscapes e un lirico sperimentalismo, i tre hanno costruito negli anni un convincente percorso che si è distinto per la freschezza del risultato poetico dando vita a quattro album di rara bellezza pubblicati su Hapna, tra cui Luminarium (Hapna, 2009) rappresenta l’apice.
Parlare di musica elettronica è riduttivo poichè l’elemento tecnologico, nonostante svolga un ruolo importante nelle architetture sonore disegnate dai tre, viene considerato più come un tramite per potenziare le sonorità degli strumenti classici (percussioni, fiati, organo, chitarre). Laddove l’oblio si increspa di piccoli ricami e aperture, con la presenza della chitarra acustica ad accarezzare gli accordi e incantevoli tastiere a reiterare piccole melodie, si squarciano paesaggi sonori che sarebbe riduttivo accostare solo alla natura nordica, ma che prendono progressivamente le misure dello spazio e del tempo di una dimensione onirica che appartiene a tutti noi e che rende la musica dei Tape accessibile e allo stesso tempo profondamente stratificata.
Boxcutter <http://www.myspace.com/barrylynnmusic>

Barry Lynn aka Boxcutter si può avvicinare a nomi come Vex’d e Distance, i primi a modellare l’ibrido sonoro definito come dubstep dalla critica specializzata.
Il suo debut album, Oneiric (Planet Mu, 2006), ha rappresentato una rivoluzione all’interno del mondo della dance del nuovo millennio mescolando elementi di drum’n’bass, hip-hop, IDM, dub fino ad arrivare all’ambient e al jazz.
Il suono di Boxcutter fugge da qualsiasi definizione incorporando l’attitudine improvvisativa e le capacità tecniche di Squarepusher alla potenza di bassi tellurici e melodie eteree.
Elemento chiave delle sue produzioni è la ricerca di un suono dinamico, capace di muovere nel profondo chiunque si presenti dinnanzi a questa creatura mutante che si rinnova costantemente con il passare degli anni e delle tendenze.
Con alle spalle tre album su Planet Mu, Boxcutter si può considerare come un veterano della scena elettronica ed è per noi un onore poter ospitare il suo primo live-set in Italia.
Mount Kimbie <http://www.myspace.com/mountkimbie>

Mount Kimbie è il duo formato da Dominic Maker e Kai Campos, due produttori inglesi su cui la critica specializzata, nonostante la loro giovane età, ha già speso molte parole.
Inseriti nella corrente dubstep, i Mount Kimbie creano una versione raffinata e più ricercata del suono che ormai da qualche anno sta muovendo l’underground inglese.
Le suggestioni che vengono in mente all’ascolto riportano alla poesia urbana di Burial, ma anche ai tessuti sonori e alla melodia di un maestro dell’ambient come Tim Hecker; due mondi apparentemente lontanissimi trovano nell’approccio istintivo e genuino dei Mount Kimbie la possibilità di incontrarsi rompendo ogni schema predefinito.
Partendo da registrazioni ambientali, pratica non comune nell’ambito della musica dance, Dominic e Kai creano atmosfere sonore illuminate da ritmiche aliene e campioni vocali, ed è proprio l’interesse per la voce che li ha avvicinati a gruppi come the XX e The Foals per i quali hanno prodotto rielaborazioni uniche.
Simon Scott <http://www.myspace.com/o3o3o>

Batterista fondatore degli Slowdive, band di culto degli anni ’90, Simon Scott è un’artista poliedrico e da sempre incline a collaborare con musicisti come Brian Eno, Machinefabriek e molti altri. Proprio grazie al contatto con artisti vicini al mondo della musica elettro acustica nel 2009 inizia un nuovo percorso segnato dalla pubblicazione dell’album Navigare in cui viene sviluppato l’elemento rumore in tutta la sua musicalità tramite l’utilizzo della chitarra e dell’elettronica.
Senza rinnegare il proprio interesse nei confronti del suono distorto vicino all’immaginario del rock e dello shoegaze, Simon Scott rinnova così il proprio interesse verso il suo passato musicale creando vasti spazi sonori che caratterizzano le nuove composizioni.
La distorsione, un tempo elemento principale per gli Slowdive, rimane l’intuizione dal cui decorso si sviluppa un intrigante gioco di chiaro scuri timbrici in cui permane la ricerca di una melodia capace di dare luce a una musica all’apparenza cupa e tetra. In questo modo Simon Scott si avvicina all’ascoltatore suggerendo stimolanti contrasti emotivi.
Quayola <http://www.quayola.com>

Quayola è un video artista italiano residente a Londra, dove da anni sperimenta nuovi incontri tra il mondo dell’immagine, del video, della performance live e della fotografia.
Attraverso una conoscenza approfondita delle nuove tecnologie Quayola crea mondi dove l’elemento naturale e architettonico muta costantemente in oggetti visivi effimeri e volatili facendo coesistere il reale e l’artificiale simultaneamente.
L’integrazione di materiale generato su computer con fonti registrate (audio/video) esplora l’ambiguità del realismo nel mondo della realtà digitale.
Con prestigiose esperienze sia in ambito artistico (London Center of Contemporary Art, Elektra, Sonar, Nemo) che in ambito commerciale (Nike, United Visual Artists, Kylie Minogue, Jay Z) Quayola collabora costantemente con artisti visivi, musicisti, graphic designer, animatori e architetti ricercando nuovi punti di incontro tra diverse discipline.
In occasione di NODE Quayola presenterà la performance audio/video Path to Abstraction.
Ryoji Ikeda <http://www.ryojiikeda.com>

La recente riedizione dell’album 1000 fragments (Raster-Noton, 2008) di Ryoji Ikeda risalente al 1995 ci da un’idea di quanto questo artista abbia segnato un percorso rigoroso e coerente incentrato sulla poetica del dato puro e l’assenza di qualsiasi componente semantica e di quanto questa ricerca continui ad essere contemporanea ed attuale.
Parlare di musica elettronica in questo caso è riduttivo e non a caso il termine sound art nasce proprio dalla necessità di descrivere l’espressione di artisti come Ikeda che esplorano le proprietà fisiche del suono rapportate alle capacità percettive umane superandone i limiti stessi.
L’arte digitale che parla di se stessa porta a riflessioni che vanno ben al di là dell’autoreferenzialità che di primo impatto può stimolare chi si avvicina all’opera di Ikeda. Il rapporto tra uomo e macchina è portato all’estremo attraverso una metodologia quasi microscopica dove l’attenzione per ogni minimo dettaglio porta a creazioni audiovisive capaci di un coinvolgimento inaspettato.
Arte zen in versione tecnologica capace di superare il passare delle decadi e rimanere attuale anche grazie al costante interesse dimostrato dalle più importanti istituzioni artistiche del mondo (Tate Modern, Centre Pompidou, Ars Electronica).
In occasione di NODE Ryoji Ikeda presenterà test pattern [live], una performance audiovisiva in cui viene testato il limite della percezione umana.
Fuse Creative Lab <http://www.fusecreativelab.it> <http://www.fusecreativelab.it>
Fuse Creative Lab è uno studio di design specializzato nella creazione di spazi per l’interazione e la comunicazione.
Dalla necessità di sviluppare progetti che, unendo tecnologia e creatività, possano migliorare la qualità della vita di ogni individuo in ogni luogo, Fuse si pone come obiettivo non solo la creazione di nuove e spettacolari tecnologie, ma anche la realizzazione di progetti che possano portare a nuove esperienze sensoriali.
Nel corso degli anni Fuse ha progettato esperienze e prodotti che fondono reale e digitale in ambienti creativi nei quali le persone possono muoversi, comunicare, sentire e interagire. Una ricerca che ha portato fondalmentalmente a realizzare opere interattive, performance audiovisive e scenografie per le quali Fuse Creative Lab sviluppa interamente l’idea, il software, le interfacce e l’installazione. Fra i diversi premi e riconoscimenti si segnala Shanghai EXPO 2010 – L’Italia degli innovatori: Fuse è stato selezionato con due progetti (FUSE_TABLE <http://www.italianvalley.it/ProjectDetail/187/2/Se-il-tavolo-visualizza-contenuti-leggendo-i-tuoi-gesti-.aspx> e VISUAL_ENVIRONMENT <http://www.italianvalley.it/ProjectDetail/186/2/E-il-corpo-comunica-con-lo-schermo-senza-parole-.aspx> ) per la mostra “L’Italia degli innovatori” organizzata dal Ministero per l’innovazione del Governo Italiano all’EXPO 2010 di Shanghai. I progetti sono visibili sul sito www.italianvalley.it <http://www.italianvalley.it/>
Info: www.node-live.com <http://www.node-live.com>
Last updates: www.twitter.com/nodefestival <http://www.twitter.com/nodefestival>
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Galleria Civica di Modena
Corso Canalgrande 103, 41121 Modena
tel. +39 059 2032911/2032940 – fax +39 059 2032932
www.galleriacivicadimodena.it
Museo Associato Amaci www.amaci.org

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