Volti stilizzati, colli affusolati, sguardi malinconici. Amedeo Modigliani, l’inconfondibile pittore sopra le righe, fa ritorno nella sua città natale con una mostra colma di capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre. Al Museo della Città di Livorno, fino al 16 febbraio 2020.
Era il 22 gennaio 1920 quando Amedeo Modigliani fu ricoverato all’ospedale della Carità di Parigi, dove morì due giorni dopo di meningite tubercolare. Nato a Livorno nel 1884, come molti artisti dell’epoca si era trasferito nella Ville Lumière in cerca di fortuna. Nei quartieri di Montparnasse e Montmartre strinse amicizia con diversi personaggi di spicco della Parigi bohémienne, come il poeta Apollinaire o il pittore Chaïm Soutine. Personalità esuberante, in costante equilibrio tra genio e sregolatezza, sfidava la morte a colpi di alcol e droghe, trovando nell’arte l’unica via di fuga ad un tragico destino.
Dalla celeberrima Fillette en bleu al ritratto di Chaïm Soutine: per celebrare il centenario della morte dell’artista, il Museo della Città di Livorno ha riunito nelle sue sale dipinti e disegni appartenuti ai due collezionisti che più lo hanno sostenuto nel corso della sua carriera, Paul Alexandre e Jonas Netter, in una mostra dal titolo Modigliani e l’avventura di Montparnasse. Non sono da meno le altre opere esposte, sempre appartenute ai due collezionisti, dai dipinti del grande amico dell’artista Chaïm Soutine ad alcuni capisaldi dell’arte moderna come le opere di André Derain. E ancora, Maurice Utrillo, Suzanne Valadon e Moïse Kisling.
Nel video, il coordinatore della mostra Sergio Risaliti racconta il grande evento presso il Museo della Città di Livorno.