“Una piccola meraviglia”, lo definisce Giuseppe Bertolucci. Si riferisce a “Karenina. Prove aperte d’infelicità”, spettacolo concepito e scritto da Emanuele Trevi e Sonia Bergamasco, recitato da quest’ultima, e di cui Bertolucci segue la regia. In scena (11 gennaio-5 febbraio) al Teatro Franco Parenti di Milano, in effetti non potrebbe esserci sintesi più efficace per definire il lavoro dopo averlo visto nel suo complesso: “una piccola meraviglia”, in cui tutti gli elementi che compongono lo spettacolo vengono utilizzati con eleganza e profondità. Come già il titolo suggerisce siamo di fronte ad una delle figure più affascinanti e complete del romanzo ottocentesco, Anna Karenina, la protagonista dell’omonima opera narrativa di Lev Tolstoj: questo, però, è uno spettacolo, o meglio un monologo. Sonia Bergamasco interpreta magistralmente la figura che Tolstoj dipinge con le sue parole: varie le stesure del romanzo, che anche lo spettacolo cita e ripercorre (dal 1873 al 1877), via via delineando la rappresentazione della figura di una donna affascinante, ricca di una vita intensa, difficile ma piena di passione e di scelte consapevoli, in nome della libertà: una donna che non conosce l’ipocrisia, che lascia suo marito per l’affascinante conte Vronskij, ufficiale dell’esercito, e che, anche quando quest’ultimo inizia a diventare sempre più distante, Anna non abbandona. Non riesce a tornare da un marito che detesta, piuttosto, cerca il suicidio. I suicidi spesso sono delle affermazioni d’identità, dei richiami di attenzione: e così è per Anna Karenina, una donna che ama, vive, non si sottrae all’affermazione di se stessa. Piuttosto, davanti a tutti, decide della sua fine. Solo un piano a coda sulla scena, che la Bergamasco suona a tratti e in cui entra, si aggroviglia, usa come una seconda parte di se stessa. Quasi come fosse il corpo del suo amore. Lo spettacolo è lo studio consapevole della figura di una nobile del passato, l’800, ma anche la dimostrazione di cosa sia la femminilità e il coraggio di una donna. Che, oggi come da sempre, quando ha veramente a cuore qualcosa, vede qualsiasi sacrificio solo come un modo per raggiungerla, senza mai mettere in discussione la sua autonomia e identità, indipendenza. Ogni azione è consapevole, frutto di una scelta. Appassionata, senza dubbio, ma coraggiosa e determinata.
informazioni utili
“Karenina. Prove aperte d’infelicità”
Milano, 11.1-5.2
Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14, Milano
Regia: Giuseppe Bertolucci. Testo: Lev Tolstoj
Orari: mar, giov, ven, sab. ore 20.45. Mer ore 18.30, eccetto mercoledì 11 gennaio, 20.45.
Domenica 22 gennaio, ore 11.30, Brunch filosofico sul conflitto “Legge/desiderio”
Biglietti: intero 20 euro, ridotto 10 euro.
Tel. 02-59995206, www.teatrofrancoparenti.it