Parla animatamente Marco Goldin, curatore della mostra “Verso Monet. Storia del Paesaggio dal Seicento al Novecento”, a Verona al Palazzo della Gran Guardia dal 26 ottobre 2013 al 9 febbraio 2014 (mostra che già dopo il primo weekend aveva superato i 4500 visitatori), quando spiega ai giornalisti intervenuti all’inaugurazione alcuni lavori esposti: “in orgine la pittura paesaggistica era considerata minore. Materia per chi non aveva un grande talento artistico: in pittura, solo tra fine Cinquecento e inizio Seicento la natura comincia ad assumere un ruolo autonomo, non più limitata a puro fondale scenografico”. Marco Goldin (Treviso, 1961) ha diretto dal 1988 al 2002 la Galleria Comunale di Palazzo Sarcinelli a Conegliano, dove ha curato diverse mostre sulla pittura italiana del Novecento. Dal 1988 al 2003 ha curato ulteriori rassegne per la Casa dei Carraresi di Treviso. Dal 1998 ha iniziato un ciclo di grandi esposizioni (a Treviso, Torino, Brescia, Rimini, Passariano tra le altre sedi) centrate in modo particolare sulla pittura francese del XIX secolo, sempre con vasta affluenza di pubblico. Insegna presso l’Università IULM di Milano, dove tiene anche un Master di specializzazione per curatori di mostre. Lo abbiamo intervistato per capire quanto un tema come il paesaggio possa risultare ancora attraente oggi, come un curatore deve muoversi per poter mettere in mostra le opere migliori.
Com’è stato il lavoro per organizzare e realizzare questa mostra? Qual è l’idea di partenza e da quanto tempo ci lavora?
Si tratta di un lavoro di due anni che è partito dalla mia idea, che da tempo perseguo, di ricostruire la storia del paesaggio nell’arte: già a Brescia nel 2007 avevo trattato la pittura paesaggistica in varie mostre (“Monet, la Senna, le ninfee” e “Gauguin/Van Gogh, l’avventura e il colore nuovo”, “Il paesaggio e gli Impressionisti”), e anche a Verona voglio proporre uno studio cronologico dell’evoluzione di questo tema artistico, dal Seicento al Novecento.
Qual è l’elemento imprescindibile per realizzare una mostra del genere, tanto ricca e completa?
Certamente le relazioni: è importante parlare, dialogare, mantenere contatti e rapporti tra le varie realtà museali e espositive in tutto il mondo, favorire scambi d’idee e contatti. La conoscenza e il rapporto diretto favoriscono scambi di opere più agevolati, e quindi circolazioni d’idee.
Come si arriva a tali accordi? Crede che la legislazione in materia sia troppo complicata?
No, non è una questione di leggi: è giusto che siano sicuri i trasporti e che la materia dei prestiti sia sotto un’attenta sorveglianza legale e amministrativa, parliamo sempre di opere dal valore altissimo. Come dicevo pocanzi sono i rapporti di fiducia tra le diverse persone che regolano e amministrano queste realtà a rendere più favorevole lo scambio.
Qual è lo scopo finale della realizzazione di una mostra per lei? Il fatto che il suo lavoro sia a volte ritenuto eccessivamente “di massa” non la disturba?
Io lavoro proprio perché le persone vengano a visitare le mostre e i musei, quindi credo che se si contano tante presenze significa che il lavoro è interessante e ben svolto.
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INFORMAZIONI UTILI SULLA MOSTRA
Verso Monet. Storia del Paesaggio dal Seicento al Novecento
Palazzo della Gran Guardia, Verona
26 ottobre 2013-9 febbraio 2014
A cura di Marco Goldin
Orari: lunedì-giovedì ore 9-19. Venerdì-domenica ore 9-20
Biglietti senza prenotazione: intero, 12 euro. Ridotto 9 euro o 6 euro.