Quali sono i film da rivedere quest’estate?
Sono arrivate, o stanno per arrivare, le vacanze: quale miglior occasione quindi per recuperare qualche film che non siamo riusciti a vedere quest’anno al cinema? Siamo a metà 2014 e già stanno iniziando a spuntare le classifiche dei migliori film usciti fino ad ora.
Ecco allora una selezione dei film da rivedere quest’estate consigliati da ArtsLife, tra i titoli più interessanti degli ultimi mesi.
Map to the stars
Map to the stars è l’ennesima prova registica di David Cronenberg, che va ad aggiungersi alla sua filmografia quasi immacolata, un film ricco e stratificato, cinico e comico, grottesco e violento, permeato da una bellezza selvaggia e palpitate in cui ancora una volta il binomio identità/alterità -caposaldo di tutta la sua poetica- trova una nuova declinazione disturbante e matematica al contempo. In questa nuova opera di Cronenberg l’orrore sta nel passato che ritorna e brucia tutto, l’unica via di salvezza quindi è non averlo, un passato.
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In ordine di sparizione
Il film di Hans Petter Moland è un racconto politicamente scorretto con tempi perfetti che si regge bene in equilibrio tra violenza e ironia, a metà strada tra la poetica di Tarantino (Le iene) e dei fratelli Coen (Fargo). Una sceneggiatura di ferro caratterizza dei personaggi perfetti nel loro essere crudeli e umani, drammatici e comici nello stesso momento. La storia di una vendetta diviene quella di tre padri che lottano per la difesa e l’onore dei propri figli. In un incrocio di prospettive sui paesaggi innevati mozzafiato della Norvegia chiare e svariate le tematiche e gli interrogativi messi sul tavolo: Cosa vuol dire essere padre? Cosa vuol dire essere un immigrato? I cinesi sono gli ebrei dell’Asia?
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Ida
Polonia, 1962. Anna è una giovane orfana cresciuta tra le mura di un convento dove sta per farsi suora e non sa nulla delle sue origini. Ha trascorso tutta la vita in un convento e la sola cosa di cui le importa è la sua fede. Poco prima di prendere i voti apprende però di avere una parente ancora in vita: Wanda, la sorella della madre. L’incontro tra le due donne segna così l’inizio di un viaggio alla scoperta l’una dell’altra e nei segreti del loro passato… Una fotografia in bianco e nero, scarna ed estetizzante al contempo si unisce a una colonna sonora piena di canzoni pop anni ’60 (I found my love in Portofino e 24 mila baci); cartoline e suoni impressi in modo indelebile nella memoria di bambino del regista, che danno colore al paesaggio brullo di una Polonia immortalata in bianco e nero.
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The Grand Budapest Hotel
The Grand Budapest Hotel, l’ultimo film di Wes Anderson, svela come una scatola cinese le sue bizzarrie in un’ambientazione fantastica che spazia negli anni ’30, ’50 e ’80. Al centro si muovono Gustave H –Ralph Fiennes– concierge di un lussuoso albergo nella Repubblica di Zubrowka, paese immaginario d’ Europa, e il giovane apprendista Zero Moustafa. Le vite dei due sono destinate ad intrecciarsi dopo la morte sospetta della duchessa Madame D -una Tilda Swinton quasi irriconoscibile- una delle anzianissime donne a cui Gustave H soleva rivolgere premurose attenzioni. Coinvolti nelle indagini della polizia e inseguiti dalla famiglia della defunta per la lotta all’eredità, Gustave e il suo fedele garzone si ritroveranno a dover escogitare ingegnosi piani e vie di fuga. In mezzo a tutto questo correre non mancherà qualche tenerezza.
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La Mafia Uccide Solo d’Estate
Opera prima di Pif, volto e mente de Il Testimone, programma cult di MTV. Una commedia agrodolce che racconta cosa voglia dire crescere con la mafia nella propria quotidianità, attraverso gli occhi di un ragazzino rivediamo quella che è stata la nostra storia recente. Uno dei film italiani più belli degli ultimi anni. Da vedere.
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Incompresa
Aria è una bambina di 9 anni che si ritrova suo malgrado a vivere la violenta separazione dei suoi genitori (Gabriel Garko e Charlotte Gainsburg). Aria, come una Cenerentola anni ’80 resta strattonata nel conflitto tra suo padre e sua madre, respinta e allontanata, coccolata un attimo e schermita un secondo dopo – attraversa la città con una sacca a strisce e un gatto nero, cercando solo di salvaguardare la sua innocenza e un po’ di gentilezza. Questa terza regia di Asia Argento sorprende per la cura e la qualità delle immagini: un’attenzione per l’estetica insolita per un film italiano; bellissima anche la colonna sonora.
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Song ’e Napule
Paco, diplomato al conservatorio, è un pianista di razza ma disoccupato. Non riuscendo a trovare un lavoro che sia nelle sue corde, viene raccomandato al Questore Vitali e si ritrova agente della Polizia. Un giorno si imbatte nel commissario Cammarota che senza mezzi termini coinvolge Paco in una delicata operazione di polizia volta a rintracciare un boss. La missione: grazie alle proprie competenze musicali infiltrarsi nella band di Lollo Love, amatissimo cantante neomelodico. Un film terribilmente divertente che riesce a impastare la materia del B-Movie all’italiana in un’operazione che rende nuovamente attuale un genere ormai storicizzato, tra cantanti tamarri che sembrano slavi in tuta e questori che nemmeno nei film di Totò; insomma, un po’ come se Peter Bogdanovich avesse girato a Napoli un film sceneggiato da Ernesto Gastaldi.
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Solo gli amanti sopravvivono
Il nuovo film di Jim Jarmush, molto apprezzato a Cannes dove è stato presentato in concorso per la Palma d’oro, è una storia di vampiri colti e malinconici che si svolge tra Detroit e Tangeri. Con la sempre ottima Tilda Swinton. Una prova di romanticismo modernissima e estremamente affascinante, pieno di musica e decadenza.
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Enemy
Mai arrivato nelle sale, l’ultimo film di Denis Villeneuve -regista del bellissimo Prisoners– è un adattamento de L’uomo duplicato, romanzo dello scrittore portoghese José Saramago, e vede impegnato Jake Gyllenhaal in un doppio inquietante ruolo. Atmosfere opprimenti per questo thriller dal finale mozzafiato dominato da incombenti presenze ispirate alle sculture di Louise Bourgeois. Cameo a sorpresa di Isabella Rossellini.
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