Under the Skin,il nuovo film di Jonathan Glazer, dopo essere stato presentato lo scorso anno al Festival del Cinema di Venezia, arriva finalmente nelle sale italiane il 28 agosto.
Il film vede Scarlett Johansson nei panni di un’aliena giunta sulla terra, in Scozia per la precisione, intenta a sedurre malcapitati che faranno una brutta fine. Questo fino a quando qualcosa cambia nella percezione dell’essere alieno rispetto ai corpi delle sue vittime… In un iniziale sordità rispetto alla sensazioni e ai sentimenti degli umani si fa strada un’empatia crescente che scombinerà i piani di dominazione aliena.
Il regista decise adattare il romanzo di Michel Faber “Sotto la pelle” dopo aver terminato il suo film d’esordio, Sexy Beast (2001), ma non vi si mise al lavoro prima di aver finito il suo secondo film, Birth (2004).
Inizialmente il copione trattava due personaggi alieni, ma Glazer ha preferito infine concentrasti solo sull’essere alieno di sembianze femminile. La maggior parte degli altri personaggi sono stati interpretati da attori non professionisti. Per l’uomo con la neurofibromatosi Glazer non voleva usare protesi ed effetti speciali, il team di produzione ha contattato quindi l’ente benefico Changing Faces e il ruolo è andato a Adam Pearson, realmente malato di neurofribomatosi.
Il film ha ricevuto recensioni positive da parte della critica sia per la direzione di Johnatan Glazer che per l’interpretazione di Scarlett Johansson. Indiewire l’ha indicato come uno dei miglior film del primo semestre del 2014. Xan Brooks del Guardian ha dato Under the Skin cinque stelle su cinque e lo ha indicato come il miglior film presentato allo scorso Festival del Cinema di Venezia. Peter Bradshaw, sempre del The Guardian, lo ha definito come “sensazionale e sconvolgente “.
Riducendo al minimo gli elementi fantascientifici, nel silenzio assordante del paesaggio scozzese immerso nella foschia, si viene a creare un’atmosfera innegabilmente inquietante, che rende il film un’esperienza alquanto singolare e uno dei più visivamente disturbanti del 2014.
Uno strano viaggio on the road cadenzato da un ritmo lento e episodi bizzarri, costruito con immagini sospese e astratte, in bilico tra Giro di Vite e Identificazione di Una Donna di Antonioni, con una colonna sonora degna dei migliori thriller fantascientifici degli anni ’60.