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L’autunno magico di Vittore Carpaccio: da Venezia all’Istria. A Conegliano Veneto

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Vittore Carpaccio – San Giorgio e il drago e quattro episodi della vita del Santo San Giorgio Maggiore, Venezia

Tenuta sotto scacco da un mostruoso drago, la cittadina libica di Selem ha un solo modo per liberarsi: sacrificare la principessa Silene. A cambiare la sorte è un giovane cavaliere che con un abile colpo di lancia, neutralizza il drago portando in salvo la principessa. L’episodio è quello noto a tutti di San Giorgio e il drago attribuito alla medievale Legenda Aurea di Jacopo da Varagine. A raccontare la storia è però il pennello di Vittore Carpaccio (1465-1525), protagonista nelle sale di Palazzo Sarcinelli di Conegliano (Treviso) per la mostra Carpaccio: Vittore e Benedetto da Venezia all’Istria, l’autunno magico di un maestro. 7 sale attraversano l’ultimo periodo di attività artistica del Maestro veneziano (dal 1515 al 1525) con uno sguardo all’opera, meno nota, del figlio Benedetto (1500-1560).

Vittore Carpaccio, afferma il curatore Giandomenico Romanelli, è un veneziano che mostra la sua città in tutto lo splendore ma anche in tutta la sua complessità e articolazione. Quella dipinta da Carpaccio è una Venezia nuova che esce dal medioevo verso nuove affermazioni.

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Vittore Carpaccio – Leone Marciano Palazzo Ducale, Venezia

L’avanzata dei Turchi, le controversie religiose e i conflitti con le altre potenze continentali portano Venezia a indossare l’armatura; la città lagunare in guerra cambia il suo aspetto e la tavolozza di Carpaccio si incupisce con lei. Il realismo invade le tele del Maestro come nel San Paolo Apostolo prestato alla mostra dalla chiesa di San Domenico di Chioggia. La tela, datata 1520, ritrae su un prato fiorito la figura monumentale del santo, riconoscibile dai riferimenti iconografici del libro e della spada. Dettaglio importante, nella composizione, è il crocifisso piantato nel cuore dell’apostolo che si rifà alla diatriba dell’epoca tra francescani e domenicani. I primi vedevano in San Francesco l’unico ad aver ricevuto le stigmate; così l’opera di Carpaccio, che si ritiene proveniente dalla non più esistente chiesa di San Domenico a Venezia, trova nella committenza domenicana le ragioni dell’inusuale scelta iconografica.

In mostra anche opere come La Pala dei Diecimila Martiri sul Monte Arat (dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia) e il possente Leone di San Marco di Palazzo Ducale fino ad approdare alla produzione di committenza istriana: tra le più celebri è senz’altro la Pala Pirano. Realizzata per Pirano d’Istria nel 1518 e conservata al Museo Antoniano di Padova, la composizione rispecchia gli anni in cui il territorio istriano è permeato dalla Riforma Luterana.

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Vittore Carpaccio – Trittico di Santa Fosca San Pietro Martire, Museo Correr, Venezia San Sebastiano, Strossmayerova Galerija Starih Majstora, Zagabria San Rocco, Accademia Carrara, Bergamo

L’atmosfera cui ci aveva abituato Giovanni Bellini e Cima da Conegliano è sparita, commenta Romanelli,  e questo per far posto ad un’atmosfera tempestosa come quella della Pala di Pirano nella quale personaggi come Francesco e Antonio dominano nell’asciuttezza della loro vita ascetica che si manifesta nell’essenzialità dei corpi.

A recuperare la bottega del padre sarà il figlio Benedetto, a pieno titolo artista istriano. Nelle sue tele dominano la semplicità della forme e l’immediatezza dei messaggi, scelte legate al tipo di committenza cui Benedetto doveva far fronte: dove la forte presenza del Tribunale dell’Inquisizione spingeva verso soggetti didascalici per indottrinare un pubblico semplice.

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Benedetto Carpaccio – Madonna con il bambino e i santi Nicolò e Giovanni Batista Museo Civico Sartorio, Trieste

Fino al 28 giugno, 50 opere tra dipinti, pale d’altare, disegni, documenti e stampe immergeranno il visitatore alla scoperta di un Carpaccio nuovo, spesso oscurato dai grandi cicli di teleri del primo periodo. Circondato da nuovi artisti tra i quali Giorgione, Tiziano e Lotto, Vittore Carpaccio riesce a mettere in crisi la sua pittura trovando in essa la forza di andare oltre, segnando una stagione più aspra e drammatica in cui le tensioni politiche si trasformano in segni e figure.

Vittore Carpaccio a Conegliano
Vittore Carpaccio a Conegliano, l’allestimeno
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Vittore Carpaccio Diecimila crocefissi del Monte Ararat Gallerie dell’Accademia, Venezia
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Vittore Carpaccio, Madonna con il bambino in trono e sei santi. Museo Antoniano, Padova
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Vittore Carpaccio, San Paolo apostolo,chiesa san Domenico Chioggia

INFORMAZIONI UTILI

Carpaccio: Vittore e Benedetto da Venezia all’Istria. L’autunno magico di un maestro

Palazzo Sarcinelli, Conegliano (Tv)

Dal 7 marzo al 28 giugno 2015

www.mostracarpaccio.it

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