L’Italia degli anni ’70 si mette in mostra alla Galleria Deodato Arte.
Dall’8 al 30 aprile, negli spazi della galleria milanese sarà infatti visitabile la mostra “Perception Italia 70″, un’esposizione interamente dedicata al panorama artistico italiano degli anni ’70.
Un decennio storicamente e politicamente difficile per il nostro Paese che però ha dato vita a fermenti e ripensamenti nel mondo dell’arte: dall’arte cinetica, alla pittura analitica, passando per la poesia visiva. Tre filoni che costituiranno il fil rouge della mostra.
Si parte con la mutevolezza della stessa percezione che affascina gli artisti cinetici. Il cambiamento dato dal movimento apparente dell’opera. Il primo filone è basato sull’illusione ottica che l’opera muti di forma, mentre è l’osservatore che cambiando il suo punto di vista percepisce una visione diversa ad ogni angolazione da cui la guarda. In questa sezione, saranno esposti tra gli altri Alberto Biasi, Franco Costalonga e Jorrit Tornquist.
Si continua con i pittori analitici, tra cui Eugenio Carmi ed Enzo Cacciola, particolarmente indicativi di questa tendenza. Essi riscoprono il colore e la tecnica pittorica fine a se stessa per arrivare ad affermare che ciò che conta non è tanto il risultato finale dell’opera, quanto gli elementi fondanti del dipinto, il colore, la superficie, le stesse pennellate.
Tipicamente italiano, infine, è il filone della poesia visiva. Nato sulla base di ricerche e analisi della società del dopoguerra, esso finisce per esplodere tra gli anni ’60 e ’70 non solo come critica verso la nuova cultura dei mass media, ma anche, e forse soprattutto per comprenderla più a fondo e dare vita ad un’Arte che ne sia rappresentativa. In questa sezione saranno in mostra le opere di Eugenio Miccini, Sarenco e Lucia Marcucci.
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