Al via la 68ª edizione del Festival di Cannes, dal 13 al 24 maggio riparte il festival più amato dagli amanti del cinema. La direzione artistica di quest’anno è affidata ai fratelli Coen, anche presidenti di giuria.
Ad aprire ufficialmente il Festival il film La tête haute di Emmanuelle Bercot, seconda regista donna nella storia del festival ad inaugurare l’evento.
Il concorso si concluderà il 24 col documentario Ice and the Sky di Luc Jacquet.
Ad aprire e chiudere la cerimonia l’attore francese Lambert Wilson.
Volto di questa edizione del Festival di Cannes Ingrid Bergman, l’attrice svedese fotografata da David Seymour campeggia sul poster ufficiale. La Bergman fu Presidente di Giuria del Festival di Cannes nel 1973. In gara un documentario -svedese- che la riguarda: Ingrid Bergman – In Her Own Words.
Donne protagonista in questa edizione, un esercito di dive è pronto ad atterrare sulla croisette. Inziando da Naomi Watts (in Sea of Trees di Gus Van Sant), Charlize Theron e Julianne Moore.
Ricca presenza femminile anche in giura, presieduta dai Coen: Rossy de Palma, Sophie Marceau e Sienna Miller (perché?!) affiancano Guillermo del Toro, Xavier Dolan e Jake Gyllenhaal.
Presiede invece la giuria Un Certain Regard Isabella Rossellini, figlia di Ingrid Bergman (lo ricordiamo per i più distratti).
Segnaliamo qualcuno tra i film in concorso.
Doveroso sottolineare la presenza di tre italiani in gara, già ribattezzati ovunque come i tre moschettieri: Garrone col Il Racconto dei Racconti, Sorrentino con Youth – La Giovinezza e Moretti con Mia Madre.
Sorrentino sicuramente il più atteso dei tre, alla sua prima prova dopo l’Oscar de La Grande Bellezza. Per Garrone e Moretti, a film visti, la Palma d’Oro pare alquanto improbabile.
S’è fatto un gran parlare anche di The Lobster, ritorno alla croisette per Yorgos Lanthimos (con Kynodontas vincitore della sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2009). The Lobster è presentato come “una storia d’amore ambientata nel futuro dove le persone vengono arrestate e trasferite in un raccapricciante hotel. Lì sono obbligate a trovare un partner adatto entro quarantacinque giorni: se falliscono saranno trasformati in un animale e rilasciati nel bosco”. Nel cast Colin Farrell, la bellissima Rachel Weisz e il mai sufficientemente apprezzato Ben Whishaw.
Cate Blanchett e Rooney Mara protagoniste invece di Carol, ritorno alla regia di Todd Haynes otto anni dopo Io non sono qui (complicato). Una storia d’amore che scandalizzerà la New York degli anni Cinquanta. Da un romanzo di Patricia Highsmith, sempre ottima fonte letteraria per il grande schermo.
Ispirazione letteraria anche per il Macbeth di Justin Kurzel, una riproposizione in chiave gotica della celebre opera di Shakespeare. Protagonista Marion Cotillard. Pericoloso. Il regista australiano torna a Cannes dopo Snowtown, presentato sulla croisette nel 2011 alla Semaine de la Critique.
The Sea of Trees è il film presentato da Gus Van Sant, il geniale regista di Elephant e To Die For perso da anni in un inspiegabile torpore cinematografico. The Sea of Trees -sinceramente- non promette benissimo, ma le antenne sono già drizzate su una sua ipotetica versione cinematografica dell’anime cult Death Note (che probabilmente starebbe meglio in mano a Michael Haneke).
Denis Villeneuve, dopo i bellissimi Prisoners e Enemy (con protagonista un doppio Jake Gyllenhaal – recuperatelo!), presenta in concorso Sicario, con Emily Blunt e Benicio del Toro. In questo caso invece le premesse per un ennesima grande prova d’autore ci sono tutte. Da tenere d’occhio.
Fuori concorso in questo Festival di Cannes diversi i titoli che potrebbero essere validi. Tra questi non si segnala AMY di Asif Kapadia “è il film documentario su Amy Winheouse. La pellicola potrebbe svelarci qualcosa di più dell’animo tormentato della cantante scomparsa a soli ventisette anni”, già disconosciuto dalla famiglia dell’artista.
Qualche speranza è riposta in Irrational Man di Woody Allen che dopo il riuscito Blue Jasmine riconferma la splendida Emma Stone (già diretta da Allen in Magic in the moonlight, so and so) e cala come asso nella manica Joacquin Phoenix, reduce dall’ottimo Inherent Vice.Grande attesa e curiosità per Mad Max: Fury Road di George Miller che trent’anni dopo il suo ultimo Mad Max torna a mungere la vacca che lo rese celebre. Protagonisti Tom Hardy (ormai ovunque) e Charlize Theron. A questo punto auspichiamo anche un nuovo capitolo per Le Streghe di Eastwick.
Presentato nella sezione Un Certain Regard il documentario di Roberto Minervini, Louisiana (The Other Side). La terra che ha dato i natali a Britney Spears nasconde un’inquietante realtà:”In un territorio invisibile, ai margini della società, sul confine tra illegalità e anarchia, vive una comunità dolente che tenta di reagire a una minaccia: essere dimenticati dalle istituzioni e vedere calpestati i propri diritti di cittadini. In questa umanità nascosta si aprono gli abissi dell’America di oggi”.
Infine, nelle proiezioni speciali A Tale of Love and Darkness e Gokudou daisensou.
A Tale of Love and Darkness è l’esordio alla regia di Natalie Portman (sì, la ragazzina di Leon, nonché la protagonista di V per Vendetta e Black Swan).
L’attrice, nata a Gerusalemme e cresciuta a New York, ha scritto e diretto “un dramma basato sulle memorie di Amos Oz. Fania cresce il figlio nella Gerusalemme nel periodo della creazione dello stato di Israele. La problematica vita coniugale e la difficile integrazione in una terra straniera, la porteranno a combattere la depressione rifugiandosi in un mondo di sogni”.
Gokudou daisensou è invece la nuova follia di Takashi Miike, più che prolifico cineasta giapponese (13 assassini, Detective Story, Yattaman, Izo, The Call – Non rispondere, Ichi the Killer, Audition… Solo per citare alcuni dei suoi film diventati cult); “protagonista di quest’anarchica storia di gangster e vampiri, iperviolenta e a suo modo comica, è un ragazzo di nome Akira, che sogna di diventare uno yakuza, e che scopre che la vita del malavitoso non è esattamente quella che si aspettava e che, tra l’altro, si dovrà confrontare con un boss vampiro”.