In arrivo a Carrara la mostra ‘Canova e i maestri del marmo. La scuola carrarese dell’Ermitage‘.
Curata da S. Androsov e M. Bertozzi, apre al pubblico il 13 giugno e proseguirà fino al 4 ottobre a Palazzo Cucchiari di Carrara, sede della Fondazione Giorgio Conti, recentemente restaurato.
La mostra raccoglie 16 sculture in marmo provenienti dal museo di San Pietroburgo, 7 gessi dell’Accademia di Belle arti di Carrara e una copia da Lorenzo Bartolini conservata all’Istituto d’arte di Massa. Opere esemplari del gusto collezionistico di Nicola I amante della scultura moderna ospitata al Nuovo Ermitage, legate alla Scuola carrarese e ai suoi maggiori protagonisti, scoperti dallo zar in occasione del suo viaggio in Italia nel 1845.
La mostra segnala soprattutto le diramazioni in Italia e in Europa, degli scultori che a Carrara si sono formati e che poi hanno determinato i nuovi indirizzi della scultura dopo il periodo neoclassico: a cominciare dallo stesso Lorenzo Bartolini a Firenze, Pietro Tenerani, Luigi Bienaimè e Carlo Finelli a Roma, Christian Daniel Rauch a Berlino, la genia dei Triscornia a Pietroburgo, e in certa misura, sulla scia di Benedetto Cacciatori, ancora Carlo Finelli a Milano.
Nell’occasione tornano dunque a Carrara sculture prestigiose, apprezzate fin dal loro primo apparire e poi codificate come lo specchio di un’epoca dalla storia dell’arte, e basterà citare l’Orfeo di Antonio Canova o la Fiducia in Dio di Lorenzo Bartolini, la Psiche svenuta di Pietro Tenerani, l’Amore con colombi di Luigi Bienaimè o Venere nella conchiglia di Carlo Finelli.