“Les pafums, les couleurs et les sons se répondent” – Charles Baudelaire, Correspondences
Sembra echeggiare le Corrispondenze di Baudelaire il progetto di residenza multidisciplinare organizzato a Villa Belgiojoso a Merate dalla Fondazione Brivio Sforza, mostrato per la prima volta al pubblico lo scorso 8 settembre nel corso della serata inaugurale.
Arte, musica e letteratura relazionate in uno stretto dialogo che si compie nelle “Sincronie a Villa Belgiojoso”. Così è stato battezzato il progetto a cura di Carlotta Testori che ha coinvolto la pittrice e scultrice Jorinde Voigt, la musicista e compositrice Ricciarda Belgiojoso e lo scrittore Gianluigi Ricuperati in un’inedita collaborazione da cui è nata una suggestiva mostra d’arte con performance.
Nella cornice antica della seicentesca Villa Belgiojoso di Merate, dove ogni scorcio profuma di storia italiana, è stato innalzato un ponte tra passato e presente, tra arte antica e contemporanea, tra personaggi di ieri e di oggi, attraverso un dialogo multidisciplinare che – documenti attestano – è un gene insito nel dna della famiglia Belgiojoso e nella stessa dimora da molti secoli . Ispirati dalle bellezze della Villa e guidati dalla figura di Gioacchino Rossini che per un periodo vi soggiornò in qualità di ospite della principessa Amalia, i tre artisti hanno convissuto, aprendosi ognuno all’arte degli altri per dare vita a qualcosa di nuovo, strettamente legato al luogo e plasmato dallo scambio di idee e arti messo in atto.
Entrando nella villa – aperta per la prima volta al pubblico in questa occasione -, sono i lavori di Jorinde Voigt ad accogliere il visitatore. Mappe concettuali su carta, segni grafici e schematici che lasciano spazio a delicati fasci e campiture cromatiche. Vederla dipingere è uno spettacolo – rivela un filmato girato nei giorni di residenza.
In un linguaggio rigoroso e matematico, Jorinde dà voce alle emozioni umane e alla natura. I profumi, i suoni, i rumori, il frinire delle cicale di Villa Belgiojoso da cui è stata letteralmente ipnotizzata, sono i protagonisti delle opere site specific che rivestono le pareti della sala d’ingresso. Gli stucchi antichi si relazionano con le creazioni di Jorinde, che a loro volta guidano lo sguardo di chi osserva a quell’immenso giardino che l’ha ispirata, con le sue piante secolari e l’assetto delle siepi che ripropone una miniatura di Piazza San Pietro del Bernini.
Vicino a Jorinde, Ricciarda Belgiojoso, legata alla Villa da un omonimia del tutto casuale. La musicista, con studi d’arte e di architettura alle spalle, nei giorni di residenza ha seguito il flusso creativo dell’artista, accompagnandola e condividendo con lei la scoperta della natura del luogo. Così sono nati due brani composti per l’occasione da Ricciarda, scritti con l’intento di presentare le opere di Jorinde.
Come l’artista domina il supporto cartaceo delle sue creazioni, toccandolo con le dita, la musicista sceglie di suonare il piano direttamente dalle sue corde, allungando le braccia oltre lo schieramento dei tasti bianchi e neri. Una mano pizzica e scivola sulle corde e l’altra shakera un piccolo strumento a percussione che frinisce proprio come le cicale nell’estate di Merate.
I tre artisti, soggiornando a Villa Belgiojoso, hanno esplorato il grande archivio tutelato dalla Fondazione Brivio Sforza, andando a scoprire il contenuto del faldone che porta il nome di Gioacchino Rossini. Proprio nelle stanze di questa Villa, già ritiratosi dalle scene, egli compose i “Péchés de Veillesse”, allegri brani al pianoforte dal sapore casalingo e didascalico. Ricciarda li ripropone. Le sue dita si fanno strada sulle scale del piano: si ascolta una melodia che viene dal passato ma respira a pieni polmoni l’aria del presente.
Alle note di Rossini, risponde la performance letteraria dello scrittore Gianluigi Ricuperati. Curiosando tra i documenti d’archivio e conversando con Ricciarda e Jorinde, Gianluigi ha dato parole alle note di Rossini, reinterpretate da Ricciarda. La sua penna è diventata un ponte tra due epoche: lo scrittore ha infatti immaginato di vestire i panni del fantasma di Rossini dando vita ad una serie di lettere indirizzate ai musicisti posteri. Un viaggio nella storia della musica che dalle arie classiche, tocca il jazz arrivando fino al pop di John Lennon. Perché – spiega Ricuperati – Rossini era tanto famoso e popolare che se fosse vissuto nella nostra epoca sarebbe stato un cantante pop.
La musica accompagna le parole, in una performance che assume i caratteri di una pièce théatrale e che aspetta l’ultima scena per il suo coup de théatre. Rovistando nel faldone “Gioacchino Rossini” nell’archivio di Villa Belgiojoso, i tre artisti hanno scoperto un manoscritto per pianoforte inedito, datato 1830 e intitolato “La Parisienne”. Ricciarda lo suona: è allegro e autoironico, ma soprattutto misterioso. Forse attribuibile allo stesso Rossini, ma nessuno per ora può confermarlo.
In un fluire continuo di emozioni, l’arte di Jorinde incontra la musica di Ricciarda, che a sua volta trova voce nelle parole di Gianluigi. Le note si colorano e le parole diventano melodia. In una villa che agisce da macchina del tempo, tutto si muove all’unisono, in perfette Sincronie dove arte, musica e letteratura si rispondono, proprio come scriveva Baudelaire di profumi, colori e suoni.
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INFORMAZIONI UTILI
Titolo: Sincronie a Villa Belgiojoso
a cura di Carlotta Testori
Sede: Villa Belgiojoso, via Roma 26, Merate (LC)
fondazionebriviosforza@gmail.com
www.fondazionebriviosforza.com
Per consentire al pubblico di ammirare l’opera di Jorinde Voigt nel contesto particolare in cui è nata, accompagnandola con un video della performance che vedrà protagonisti Ricciarda Belgiojoso e Gianluigi Ricuperati, sono previste per tutto il mese di settembre visite guidate nelle giornate di sabato con il seguente calendario: sabato 12, sabato 19 e sabato 26 settembre dalle ore 16.00 alle ore 18.00 (ingresso gratuito a numero chiuso, obbligo di prenotazione).