Dopo Expo, chiusa ormai da qualche mese, i riflettori si accendono nuovamente sul capoluogo meneghino con miart 2016 la fiera dell’arte moderna, contemporanea e del design che ha aperto i battenti per la preview oggi, 7 aprile, e che prosegue fino a domenica 10.
miart è giunta alla ventunesima edizione, l’ultima diretta da Vincenzo de Bellis che volerà in America in seguito alla nomina di curatore del Walker Art Center di Minneapolis.
Quest’anno si può parlare a pieno titolo di miartweek. Perché tutta la città si anima (in realtà per più di due settimane) con eventi, mostre, feste e aperture straordinarie che vanno a legarsi con tutta l’energia del Salone del Mobile (12-17 aprile) e del Fuorisalone.
I principali attori del mondo dell’arte sono tutti sull’attenti. E troveranno tante proposte sia tra i padiglioni di fieramilanocity, che in diversi punti caldi della città. Solo per citarne alcuni, settimana scorsa ha aperto la XXI Triennale di Milano –21st Century. Design After Design; Carsten Höller sarà di scena all’HangarBicocca; martedì scorso ha aperto la seconda mostra alla Fondazione Carriero (dedicata a Fontana e Leoncillo); stasera inaugura il nuovo F-M Centro per l’Arte Contemporanea dei Frigoriferi Milanesi, la Fondazione Prada prevede aperture straordinarie gratuite…
E ancora la Fondazione Trussardi propone un progetto speciale curato da Massimiliano Gioni e da De Bellis pensato dalla bad girl Sarah Lucas, l’artista inglese che nel 2015 ha rappresentato il suo Paese alla Biennale di Venezia, per l’Albergo Diurno Venezia, riaperto poche settimane fa, esempio interessante di intervento di recupero che ha ridonato alla città uno spazio storico che era rimasto in abbandono per diverso tempo.
E infine, citiamo anche le case d’asta che si sono attivate in questa settimana. Da Sotheby’s una mostra dedicata ad Alik Cavliere (4 – 8 aprile) e da Christie’s la sessione di vendita “milan modern and contemporary” che ha radunato il gotha dei collezionisti e dei mercanti nelle sale della casa d’aste martedì 5 aprile (anticipando l’appuntamento solitamente fissato più avanti) che ha portato a un giro d’affari di 13.592.760 euro.
Anche in fiera, nella sezione dedicata al Moderno, sembrava di essere ancora nella sala di Christie’s di Palazzo Clerici. Molti Bonalumi, Fontana, Castellani, Scheggi, Boetti, Burri, Manzoni, Agnetti, Dadamaino, Dorazio, Biasi…
Da Tornabuoni Arte (Firenze, Milano, Londra, Parigi) campeggiano, sulla parete esterna, due Scheggi. A lato un piccolo Boetti. Ma all’interno dello stand anche classici moderni come Massimo Campigli, de Pisis, Marino Marini, Giorgio Morandi, Serge Poliakoff.
Robilant + Voena (Londra, Milano, St. Moritz) quest’anno divide lo stand in tre parti. Una sala è dedicata interamente a Gianni Colombo, con lavori del 1960 e del 1980, mentre nell’altra sala artisti quali Boetti, De Dominicis, Biasi e Scanavino.
I due spazi sono idealmete divisi dal dipinto “La Moda” di Antonio Puccinelli (che ha recentemente realizzato il nuovo record d’asta per l’autore con 149 mila euro da Pandolfini a Firenze) e che vuole omaggiare il mondo della moda e la città di Milano.
Da Cardi Gallery (Milano, Londra) un mobile rosso di Calder aleggia sopra due bianche strutture cubiche aperte di Sol Lewitt, poco lontano Donald Judd. I neon di Joseph Kosuth e di Maurizio Nannucci campeggiano sulle pareti della Galleria Fumagalli (Milano).
Camminando ancora oltre verso il confine del padiglione un altro tuffo nell’arte classica moderna da Frediano Farsetti (Firenze) con Massimo Campigli, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, fino ad arrivare alla Galleria d’Arte Maggiore G.A.M. (Bologna, Parigi) che ha allestito una saletta intera per Robert Indiana e la sua serie di numeri, illuminati da luci colorate, “One through Zero (the Ten Numbers)”.
Poco oltre lo stand di Contini (Venezia, Cortina) che propone Botero, Marc Quinn e Christo, attualmente impegnato sul Lago di Iseo per il suo ultimo progetto Floating Piers (Project), e un intero angolo, con un allestimento molto ricco, dedicato allo scultore polacco Igor Mitoraj. Di fronte a Contini, la Galleria Blu (Milano) propone delle carte di Bonalumi che che si possono portare a casa con 20/30 mila euro.
Proseguiamo la nostra passeggiata e arriviamo alle opere di Mary Bauermeister, da sempre vicina agli artisti del gruppo Fluxus, proposte da Gariboldi (Milano), con prezzi che arrivano fino a 15 mila euro per quelle più grandi.
Da Poggiali e Forconi (Firenze) incontriamo Fabio Viale e Gilberto Zorio; da Continua (San Giminiano, Pechino) Antony Gormley; da Mazzoleni Capogrossi e Fontana, da Lia Rumma (Milano, Napoli) Spalletti, Abramovic, Marzia Migliora… La responsabile della galleria di via Stilicone ci racconta con entusiamo che già nella giornata di oggi sono state vendute diverse opere, tra le quali lavori di Domenico Antonio Mancini, Luca Monterastelli e William Kentridge (in mostra dal 9 aprile nella sede della galleria) e che l’interesse dei collezionisti è alto.
Incontriamo anche Massimo Minini (della Galleria Minini di Brescia) che però non si sbottona, mentre Paola Ugolini, che ha curato la mostra nello stand della Richard Saltoun Gallery, è felice di raccontarci qualcosa dei lavori esposti:
«La galleria Richard Saltoun di Londra è specializzata in avanguardie degli anni Sessanta e Settanta e ha deciso di portare a miart la decade degli anni Settanta. Il focus in mostra è esclusivamente su Body art and Performance. In una fiera commerciale abbiamo curato uno stand come se fosse un’esposizione museale. Il lavoro più importante è un pezzo unico di Gina Pane (120mila euro) e quello di maggior appeal, di Marina Abramović & Ulay nella performance del 1976 alla Biennale di Venezia (88mila euro)».
Questa galleria fa parte della Sezione Novità di quest’anno: Decades, curata da Alberto Salvadori (direttore del Museo Marino Marini di Firenze) che propone con 9 gallerie un percorso lungo il Ventesimo secolo secondo una scansione per decenni.
Nella galleria Marie-Laure Fleisch (Roma, Brussels) si è visto molto movimento e molto interesse. Nello stand opere dell’artista polacca, che vive e lavora in Germania, Monika Grzymala, sculture di Alice Cattaneo e nuovissimi lavori di Jorinde Voigt che l’artista ha realizzato durante una residenza a Villa Belgiojoso e che raffigurano fenomeni naturali che trascrive e traspone in disegno.
Da Prometeo Gallery (Milano, Lucca) la direttrice Ida Pisani ci racconta la storia della serie fotografica di Regina José Galindo “Mazorca” .
«E’ stata realizzata in Guatemala, in un paesino dove i contadini hanno resistito alla Legge Monsanto, che metteva a rischio la cultura del mais e l’autonomia alimentare del paese. Regina si è messa in mezzo a un campo di mais che è stato tutto falciato e lei è rimasta sola, come se fosse l’unica pannocchia: Regina in questa performance lascia il suo corpo individuale e diventa un corpo collettivo che rappresenta tutti i contadini che hanno lottato per il mais. La serie qui esposta documeta l’azione, sono 21 piccole fotografie (mentre solitamente i formati di Regina sono più grandi) e il prezzo è di 7mila euro».
In stand anche una fotografia che docmenta la performance “El peso de la sangre” (8 mila€).
Da Norma Mangione Gallery (Torino) la giovane artista inglese Ruth Proctor è presente con un lavoro che vuole immortalare l’azione e l’errore. L’artista, ex pattinatrice sul ghiaccio, cerca le cabine, una volta molto diffuse, per realizzare -in quattro scatti differenti – le fototessere e prova a replicare un gesto. Il risultato è interessante. Ogni photobooth costa 1500 euro.
In questo lavoro, in qualche modo, si ritrova l’eco di quello di Franco Vaccari da P420 (Bologna) realizzato per la Biennale di Venezia del 1972 (già venduto oggi).
Abbiamo incontrato Carlo Madesani (Galleria Camera16, Milano) che girava gli stand e abbiamo chiesto un commento anche a lui sulla fiera: «Questa edizione del miart rispecchia i tempi correnti, una società che vuole mettersi in mostra con gli abiti eleganti ma che sottende timidezza, paura e una certa cautela e mediocrità. Per quanto fresca e fruibile questa edizione della fiera risulta senza particolari emozioni e forse, a parte qualche caso isolato, priva di contenuti e stimoli».
Al centro del padiglione della fiera, avvolta nel grande abbraccio delle 99 gallerie della sezione Established (che in grand parte abbiamo citato poco sopra), c’è l’isola della sezione “THENnow”, che propone otto coppie di artisti di generazioni diverse a confronto.
Delle quindici giovani gallerie selezionate da Nikola Dietrich, Curatrice Indipendente di Berlino per la sezione Emergent ben 11 sono straniere.
Infine segnaliamo che per gli amanti del Design che sono in vibrante attesa del Salone del Mobile, le proposte di Object, l’ultima sezione della fiera, sono dedicate a oggetti di design contemporaneo in edizione limitata.
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8 – 10 aprile 2016
preview 7 aprile 2016
fieramilanocity, padiglione 3, gate 5
Milano