Le stazioni della metropolitana di Napoli sono un “museo obbligatorio”.
“Questo è un incontro tra la bellezza e il trasporto. Chiediamo agli artisti di creare un pezzo da inserire nella stazione” (Achille Bonito Oliva).
La nascita delle Stazioni dell’arte nella città partenopea risale al 1995, quando fu chiaro che, oltre l’intervento puramente ingegneristico, si potevano ottenere degli spazi che avrebbero fatto la differenza all’occhio del cittadino e del mondo.
Le stazioni come “museo obbligatorio”, secondo il critico Achille Bonito Oliva, coordinatore artistico della società della metropolitana, sono tali perché investono spazi che entrano nel quotidiano del cittadino, che, al costo di un biglietto, può godere di opere che lo accompagnano durante il suo viaggio, realizzate da artisti contemporanei internazionali.
La metropolitana diventa ‘museo sotterraneo’. Non è una novità per Napoli, dove l’elemento ‘sotterraneo’ è un qualche cosa di consueto, che la distingue dalle altre città. Essa conserva ancora un prezioso patrimonio archeologico, che, ad ogni lavoro per una nuova stazione, emerge. Così il ‘museo sotterraneo’ ma contemporaneo entra in connessione con la tradizione e con la storia della città.
Si tratta di arte ‘in viaggio’, che asseconda la velocità del mondo contemporaneo ed adempie a quelle che sono le sue principali caratteristiche. Essa diviene così per i ‘viaggiatori’: familiare, sociale e oltrepassa il concetto di decorazione, perché, in quanto complessa e colorata, attira strategicamente l’attenzione del cittadino, che viene cullato durante la sua routine quotidiana.
M come Modern Museum in Movement. Questa è la parola chiave che caratterizza l’idea MprojectArt di Marco Cozzolino. Questo particolare progetto di comunicazione è stato promosso dall’Azienda Napoletana Mobilità, che gestisce anche le Stazioni dell’arte. L’obiettivo è creare una mappa dell’arte contemporanea presente sul territorio napoletano in connessione con l’isola di Capri che, in una sorta di gemellaggio, intende espandere il turismo dell’isola nel capoluogo. L’ideazione di questa mappa, facilmente accessibile attraverso l’app apposita e dal sito internet, aiuta il turista nella scoperta del luoghi del contemporaneo di Napoli come: il Museo Madre, Museo Nazionale di Capodimonte, l’Accademia di Belle Arti, il Museo Hermann Nitsch, la Fondazione Morra Greco e la Fondazione Plart – Museo della Plastica.
È la Metropolitana con le sue Stazioni dell’arte ad accompagnare il turista che godendo delle magnifiche installazioni vive una sorta di percorso ininterrotto nel mondo dell’arte.
Nelle Stazioni dell’arte si contano più di 200 opere. La progettazione è stata affidata ad architetti di fama internazionale come Gae Aulenti, Dominique Perrault, Atelier Mendini, Oscar Tousquet Blanca, Alvaro Siza che, insieme alle installazioni di noti artisti contemporanei come Jannis Kounellis, Joseph Kosuth, Mimmo Paladino, Sol Lewitt e Mario Merz, contribuiscono alla definizione di ogni singola stazione con caratteristiche proprie e distintive. L’innovazione non si limita solo agli spazi sotterranei, ma coinvolge anche il contesto urbano. Le installazioni, come nel caso delle stazione di Salvator Rosa e Toledo, sono già presenti nei pressi dell’ingresso alla metropolitana, rinnovando l’aspetto del quartiere che la ospita.
Tra queste la stazione di Toledo, costruita su progetto dell’architetto catalano Oscar Tousquets Blanca, ha ottenuto il riconoscimento per essere la più bella stazione d’Europa. Entrare in questo spazio significa lasciare il contesto urbano, per scendere in una realtà silenziosa e d’effetto come quella del mare, elemento naturale per ogni napoletano. Il catalano ha sfruttato la profondità in cui è collocata la metropolitana per ricreare l’esperienza di addentrarsi nel mondo marino, in cui domina il silenzio e ci si allontana dalla luce solare che filtra attraverso degli oblò urbani.
Di tutt’altro tipo di linguaggio è la stazione Università, progettata dall’architetto e designer Karim Rashid, che propone un’esperienza sensoriale unica. L’artista ha indagato il mondo dei giovani universitari in cui la tecnologia e la ricerca vengono espressi attraverso colori, forme e materiali, che alludono ad un mondo diverso, un mondo moderno. Sembra di ritrovarsi nel mondo del futuro, in cui dominano colori sgargianti, come il rosa e il giallo e l’acciaio specchiante. Sono presenti parole del mondo contemporaneo come “virtual”, “network”, “database”, “interfaccia”e “software”.
La recente apertura della stazione Garibaldi è stata un evento di grosso impatto. Progettata dall’architetto e urbanista Dominique Perrault, l’architettura nuda ma luminosa evidenzia i fasci di luce, che caratterizzano in maniera preponderante il clima della città. Gli interni invece sono stati realizzati da Michelangelo Pistoletto, che interviene con rappresentazioni colorate in cui i protagonisti sono i passanti. Delle sagome riportate su un supporto specchiato rappresentano uomini comuni e turisti in transito, ma tra questi può immedesimarsi il passante distratto, che si vede riflesso. In questo caso il viaggiatore entra a far parte dell’opera e quest’ultima assume un suo valore con interazione con il ‘pubblico’.
La lettera M sta a significare prima di tutto modernità. Il progetto in continuo sviluppo delle stazioni dell’arte, le realtà istituzionali napoletane, che incominciano a guardare al contemporaneo come risorsa e l’apporto della tecnologia creano una miscela che lancia la città di Napoli verso nuove prospettive.
Infatti per quanto riguarda il concetto di arte, di fruibilità e quindi di cultura democratica ha tutte le possibilità per essere considerata una delle città all’avanguardia.
INFORMAZIONI UTILI
Metro Art: http://www.anm.it/index.php
App MprojectArt: in versione iOs e Android
MprojectArt sito web: mprojectart.it