È in sala Il libro della giungla, il nuovo live action Disney che centra il bersaglio e supera l’originale.
Dopo cose brutte come Alice in Wonderland (Tim Burton, 2010) e Cenerentola (Kenneth Branagh, 2015) le premesse non erano certo delle migliori. L’incontro di Burton e Branagh con la Disney ha segnato il punto più basso (ma in compenso il più fruttuoso) delle loro carriere cinematografiche.
Questo Libro della giungla, diretto da Jon Favreau, già regista dell’ottimo Zathura – Un’avventura spaziale (2005) e dei primi due Iron Man (2008, 2010), invece centra a pieno il bersaglio.
Nessuna inutile reinvenzione stravagante per le avventure di questo Mowgli del 2016. Jon Favreau attinge a piene mani nella materia originale, ci risparmia “spiegoni” e punta tutto sull’avventura, declinandola a volte in toni più dark (che ben si addicono alla giungla oscura) e altre in chiave più scanzonata. Qui e là qualche piccola modifica che non disturba.
>> Il Libro della giungla di Jon Favreau è anche migliore degli originali (sia il romanzo episodico di Kipling, sia il classico Disney del 1967), risulta difatti meno frammentario, con una forza d’insieme più coesa – coerente nello sviluppo dei rapporti tra i protagonisti e avvincente nel dispiegarsi della storia, tra scene d’azione e momenti più riflessivi.
Il Libro della giungla 2016 è per Mowgli un viaggio alla ricerca della propria identità, una riflessione sull’importanza e la natura della proprie radici. Il senso di appartenenza è il motore centrale dell’azione. Un cucciolo d’uomo trovato da una pantera -Bagheera- allevato dai lupi, amico dell’orso Baloo, cacciato da una tigre (la sempre temibilissima Shere Khan), che riuscirà ad ottenere anche il rispetto e la gratitudine dei riveritissimi elefanti.
Molti gli episodi ripresi dal classico Disney di Wolfgang Reitherman: la canzone di Baloo (Lo stretto indispensabile/The Bare Necessities) e quella di Re Louie (Voglio essere come te/I Wan’na Be Like You), nella versione italiana doppiato da un pazzesco Giancarlo Magalli – solo per citare i più famosi.
Il Libro della giungla di Jon Favreau unisce quindi lo spirito e le trovate della versione animata alle più recenti e innovative tecniche cinematografiche, come il rendering fotorealistico e la motion capture, riuscendo così a non tradire il modello di successo che tutti abbiamo amato ma, anzi, a riproporlo in una versione aggiornata e migliorata. Visto il successo è già in cantiere il seguito.