Scultura, disegno, installazione, performance e teatro: un campo di sperimentazione molto ricco quello di Jan Fabre, in mostra a Firenze. Spiritual Guards il titolo dell’esposizione promossa dal comune del capoluogo toscano e che si sviluppa tra Forte di Belvedere, Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria: si tratta delle più complesse e articolate mostre realizzate negli spazi pubblici italiani dall’autore fiammingo dove per la prima volta un’artista vivente si cimenta contemporaneamente in tre luoghi di grande valore storico.
L’esposizione annovera un centinaio di lavori realizzati da Fabre tra il 1978 e il 2016: sculture in bronzo, installazioni di gusci di scarabei, opere in cera e film che documentano le sue performance. In occasione di questa importante esposizione che sarà visibile fino al 2 ottobre, l’artista di Anversa ha realizzato due sculture bronzee ad arricchire il museo a cielo aperto di Piazza della Signoria: Searching for Utopia si pone in dialogo con il monumento equestre di Cosimo I, capolavoro rinascimentale del Giambologna; The man who measures the clouds (American version, 18 years older), è invece innalzata sull’Arengario, o Ringhiera, di Palazzo Vecchio, tra le copie del David di Michelangelo e della Giuditta di Donatello. In entrambe le opere si riconosce l’autoritratto dell’artista, nella doppia veste di cavaliere e guardiano, come tramite tra terra e cielo, tra forze naturali e dello spirito.
Ad una storia dell’arte che si è messa anche a disposizione del potere politico ed economico – come quella di Piazza Signoria con i suoi giganti di marmo (David, Ercole, Nettuno) e con le sue rappresentazioni bibliche, mitologiche o del genius loci (Giuditta, Perseo, Marzocco) – Jan Fabre oppone un’arte che vuole incarnare il potere dell’immaginazione, la missione dell’artista come “spiritual guard”. E lo fa in una piazza che, dal Rinascimento in poi, è stata pensata e usata come agorà e palcoscenico figurativo, un luogo paradigmatico del rapporto tra arte e spazio pubblico, dove è stata configurata in modo esemplare la funzione simbolica-spettacolare del monumento moderno.
Negli spazi di Palazzo Vecchio le sculture dialogano con gli affreschi e i manufatti conservati in alcune sale del percorso museale dello storico edificio. Tra le opere esposte, un grande mappamondo rivestito interamente di scarabei dal carapace cangiante, la cui forma e dimensione sono state ispirate proprio dal celebre globo conservato nella Sala delle Mappe geografiche, opera cinquecentesca di Ignazio Danti.
Tra i bastioni e la palazzina di Forte di Belvedere sono invece presentate quasi sessanta opere in bronzo e cera, oltre a una serie di film incentrati su alcune storiche performance dell’artista. Le curatrici Melania Rossi e Joanna De Vos, insieme al direttore artistico del progetto Sergio Risaliti, hanno scelto il Forte Belvedere come nucleo tematico dell’esposizione Jan Fabre per le sue caratteristiche spaziali e storiche.
Dopo le mostre dedicate a Giuseppe Penone e Antony Gormley, con le opere di Jan Fabre, gli spazi del Forte di Belvedere rinnovano l’appuntamento annuale con artisti contemporanei dal respiro internazionale e quest’anno lo fanno con un autore tra i più innovativi e rilevanti del panorama odierno.
INFORMAZIONI UTILI
Jan Fabre. Spiritual Guards
Firenze
Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio
15 aprile – 2 ottobre
Forte di Belvedere
14 maggio – 2 ottobre