La Misericordia nell’arte, Musei Capitolini, Roma – fino al 27 novembre 2016
In occasione del Giubileo Straordinario, che si è scelto di dedicare alla Misericodia, gli splendidi Musei Capitolini ospitano una mostra che ne celebra il tema. Nasce così La Misericordia nell’arte: un’esposizione idealmente divisa in due parti, che presenta una prima sezione dedicata a quell’immagine che ebbe un enorme successo e fu infinitamente replicata dal Medioevo fino a tutto il Cinquecento.
Si tratta della Madonna della Misericordia o dei Raccomandati, il cui fondamentale elemento simbolico è il mantello, spesso sorretto dagli angeli e sempre a protezione dei fedeli: un elemento preso in prestito dal mondo giuridico medievale, perché a quel tempo i figli nati prima del matrimonio divenivano legittimi se tenuti sotto il mantello dalla madre durante la celebrazione delle nozze; o che un detenuto poteva sperare nella grazia se riusciva a trovare rifugio sotto il mantello di un personaggio altolocato.
Tra numerose opere spicca immediatamente l’arcaica e rassicurante Madonna della Misericordia dipinta da Jacopo Zanguidi, la cui struttura fortemente simmetrica contrasta con la lussuosa cornice di mascheroni dorati e le finte nicchie che ospitano le figure di Adamo ed Eva, rivelando l’adesione ai nuovi ed eleganti manierismi della Scuola di Parma.
O la ieratica variazione sullo stesso tema iniziata da Cola da Orte e terminata dal figlio Egidio, che vede tra coloro che si schierano ai suoi piedi e vi si affidano non solo papa Alessandro VI Borgia, i figli Cesare e Lucrezia ma anche il re di Francia Luigi XII e la moglie Carlotta d’Albret. Fondendo, così, religione e politica in un rimando a una sorta di pace stipulata tra papato e impero sotto l’egida della Madre di Dio.
Questo tema si intreccia indissolubilmente con quello delle opere di misericordia e delle numerosissime relative confraternite che vi si dedicano, nate con l’obiettivo di garantire ai propri consociati il bene spirituale attraverso i gesti di bontà e le preghiere. Di conseguenza, la seconda sezione è inaugurata da un grande pannello che spiega quali sono le 7 opere di misericordia attraverso l’omonima e celeberrima opera di Caravaggio, che però appare solo in questa forma.
Sono invece esposte, tra le altre, La Carità cristiana di Guido Reni – una delle 3 virtù teologali – che allatta un gruppo di bambini; la Carità romana di Bartolomeo Manfredi, espressa attraverso il fortunato episodio descritto dallo storico latino Valerio Massimo che ha come protagonisti l’anziano Cimone e sua figlia Pero: il padre è condannato a morire di fame ma la figlia riesce ugualmente a nutrirlo, recandosi segretamente presso la cella e allattandolo con il proprio latte; si prosegue con la Carità di Sant’Elisabetta d’Ungheria di Bartolomeo Schedoni, che rappresenta la nobildonna nell’atto di girare per la città sotto mentite spoglie e offrire del pane a dei piccoli sventurati.
Non può ovviamente mancare, in una esposizione che ha per tema la misericordia, un esempio di Buon Samaritano: il dipinto di Mattia Preti utilizza una composizione scenica decisamente originale grazie al punto di vista molto ravvicinato delle due figure decisamente isolate. Un effetto ancor più accentuato dai grandi contrasti tra luci e ombre.
Per quanto riguarda la statuaria, mirabile è la preziosa effige di San Rocco, creata dallo scultore Giuseppe Sanmartino insieme all’argentiere Biagio Giordano. Il santo è raffigurato con la mantellina dei viandanti decorate da due valve di conchiglia, simbolo dei pellegrini: il suo culto è particolarmente diffuso perché invocato come protettore dei malati, soprattutto di peste, e degli ultimi tra gli indigenti. Proprio coloro a cui, secondo la leggenda, San Rocco ha dedicato tutta la sua breve vita. Firmata da Pietro Bernini, padre dell’arcinoto Gian Lorenzo, è invece l’opera San Martino divide il mantello col povero. Il futuro santo, ancora soldato della guardia imperiale, è raffigurato a cavallo mentre taglia con la spada il proprio mantello per donarlo al mendicante. In questa rappresentazione colpiscono immediatamente lo stiacciato del paesaggio sullo sfondo e l’espressione pietosa di Martino.
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Informazioni utili
La Misericordia nell’arte
Dal 31 maggio al 27 novembre 2016
Roma, Musei Capitolini
Orari: tutti i giorni 9:30 – 19:30