Tradimenti, Ambra a teatro diretta da Michele Placido. Al teatro Manzoni di Milano fino al 29 gennaio.
Emma, manager in una galleria d’arte, e Jerry, scrittore e agente letterario, si rivedono due anni dopo la fine della loro relazione. Sono stati amanti per cinque anni, distraendosi dai rispettivi matrimoni in un appartamento preso in affitto, finchè Robert, marito di Emma e testimone di nozze di Jerry, costringe la moglie ad ammettere il tradimento, dopo aver sospettato a lungo sulla relazione tra i due. L’apparente banalità del ménage tra marito, moglie e amante si dissolve nel protrarsi della narrazione all’indietro.
Uno tra i testi più celebri di Harold Pinter, Premio Nobel per la Letteratura 2005, poliedrico autore di alcuni tra i capolavori del teatro dell’assurdo, è approdato al Teatro Manzoni di Milano con la regia di Michele Placido.
Il regista ha scelto di raccontare la storia di Emma, Robert e Jerry sparigliando il puzzle della cronologia delle scene del testo originale, in favore di un racconto che esplode solo alla quarta scena.
Il grande punto di forza dell’adattamento di Tradimenti risiede nel cast. A interpretare il ruolo di Emma c’è un’Ambra enigmatica, magnetica, perfetta nel ruolo di donna al contempo fragile e pericolosamente potente per i suoi amanti. Risalta la grande complicità con l’altro protagonista, Francesco Scianna (Romanzo Criminale, Baaria, Latin Lover), che forse più di tutti risente di una stilizzazione eccessiva del personaggio che, a momenti, finisce col sembrare bidimensionale.
Sopra le righe l’interpretazione del “terzo incomodo”, Francesco Biscione: è il suo Robert, marito tradito dalla moglie e dal suo miglior amico e, a sua volta fedifrago anch’egli, a regalare al pubblico le battute più spiazzanti, tipiche della tragicommedia di cui Pinter e il suo testo sono l’emblema. L’ironia sfoggiata dal personaggio di Robert è l’unico residuo della “britannicità” insita nel testo della pièce, ambientata tra Londra e Venezia.
Il taglio cinematografico scelto da Placido per la messa in scena non facilita il compito (assolto egregiamente) degli attori: è proprio l’apparente modernità asciutta della regia a togliere qualcosa ad alcune scene dello spettacolo.A fare da colonna sonora alle nove scene le musiche originali di Luca D’Alberto. Particolarmente azzeccata la scelta di uno dei due brani che accompagnano due scene di ordinaria quotidianità: Don’t explain di Billie Holiday, che racchiude in soli tre versi la natura dei rapporti che legano i protagonisti di questo spettacolo.
«And I know you cheat/ Right or wrong, doesn’t matter/ When you are with me, sweet» («E lo so che tu tradisci/ giusto o sbagliato, non importa/ quando sei con me, dolcezza»)
L’altro, Quizàs, quizàs, quizàs di Nat King Cole, è al centro di una delle scene più squisitamente cinematografiche della messa in scena.
La scenografia, in cui risaltano due grandi specchi usati sapientemente come schermi su cui si proiettano le date e i luoghi in cui hanno luogo le scene o le ambientazioni delle stesse, è tanto semplice quanto funzionale.
Tradimenti parla della quotidianità vissuta in una società di plastica, in cui il gioco dei ruoli conta più dell’esistenza reale stessa. Quello dei tre protagonisti è un gioco consapevole che in fondo li annoia: se persino il tradimento, uno degli ultimi bastioni della trasgressione, diventa qualcosa di banale e scontato, cos’altro può provocare “quel” brivido?
Dal 12 Gennaio 2017 al 29 Gennaio 2017
TRADIMENTI
AMBRA ANGIOLINI – FRANCESCO SCIANNA e con FRANCESCO BISCIONE
di Harold Pinter
Traduzione di Alessandra Serra
Regia di Michele Placido
Orari
Martedì – sabato: ore 20.45
Domenica: ore 15.30
durata: 65 min