Un disegno di Henri Matisse, proveniente dalla collezione personale di Claude Duthuit (nipote dell’artista), arriva sul mercato da Sotheby’s a Parigi il prossimo 23 marzo. “Visage” risale al 1952, negli ultimi anni di vita dell’artista, ed è realizzato a pennello e inchiostro di china. Stima €800,000-1,200,000.
Al crepuscolo della sua vita, troppo debilitato per dipingere, Matisse ritorna a disegnare, riducendo la sua arte all’essenza della linea. Nel 1948 affronta la decorazione della Chapelle du Rosaire a Vence utilizzando questa tecnica. Dopo la sua inaugurazione nel 1951 (che Matisse considerò il suo capolavoro) l’artista dedica la maggior parte del suo sforzo alle guoaches e ai cut-out.
Visage è un esempio di questa serie di ritratti, compendio di eleganza e purezza, definito da una linea semplice ma estremamente espressiva. Così Barbara Duthuit afferma nel certificato di autenticità “appartiene al gruppo degli ultimi lavori di Matisse”.
Secondo gli esperti di Sotheby’s «la forza dell’opera deriva dal fatto che l’artista abbia deciso di “zoomare” il volto piuttosto che definire i contorni, modus operandi più tradizionale. In questo modo l’opera diventa decisamente moderna. Solo un numero limitato di “volti” di questa qualità sono noti al mercato internazionale; la maggior parte è invece inclusa nelle collezioni di musei, come il Metropolitan Museum of Art di New York e la Pierre e Tana Matisse Foundation. Questi inchiostri possono essere considerati il testamento estetico del maestro».
Tra le altre opere in asta, si segnala un pastello di Berthe Morisot del 1884 restituito ai legittimi proprietari David e Flora David-Weill il 27 aprile 2016, 70 anni dopo essere stato sottratto loro dai nazisti. Fino ad oggi Jeanne Pointillon à la capeline è stato conservato al Museo d’Arte Moderna di Salisburgo. Stima € 60,000- 80,000
Non mancano in catalogo anche le opere su carta di artisti contemporanee. Tra queste un’opera di Adel Abdessemed, Lampedusa, stimato €50,000-70,000. Da questo lavoro delle serie di disegni realizzati a gessetto nero sul tema dei migranti è risultata un’importante installazione della mostra “Hope” che si tenne al Centre Pompidou nel 2012.