SONO STATO RAPITO CENTINAIA DI VOLTE. Un progetto di Gosha Ostretsov, a cura di Simon Njami, trasforma gli spazi di Palazzo Nani Bernardo (VE), fino al prossimo 30 giugno. In occasione della 57esima edizione della Biennale di Venezia, lʼartista russo e il suo curatore presentano al pubblico una mostra dal timbro fortemente visionario.
I 50 nuovi lavori, che danno forma all’esposizione di Gosha Ostretsov, creano «unʼallucinazione, unʼeterocronia e unʼarcheologia del futuro». Tema principale è la storia riproposta in forma di un copione che raccoglie e dà un senso a tutti i componenti dell’esposizione: un palazzo italiano rinascimentale, le reliquie della cultura dellʼepoca sovietica, gli archivi, un volo interstellare, la letteratura e la plasticità di Venezia. Un dialogo di disgregazione e unione di componenti differenti, che tuttavia si completano l’un l’altro per dare forma a una narrazione in cui ognuno può ritrovare da una parte di se stesso a una prospettiva collettiva di tutte le forme e di tutti i periodi della storia umana.
«Essendo stato rapito centinaia di volte, io posso assicurare dell’ingannevolezza della formula secondo la quale non v’è solo che il presente, una formula molto amata da filosofi e mistici, tra cui la filosofa russa e spiritualista Helena Blavatsky. Io devo dire che ci sono sia la nostra esperienza personale con una visione soggettiva del passato, sia le proiezioni del futuro e dei progetti per il futuro, perché il presente può essere solo definito, con grande difficoltà, come un momento tra queste due nozioni. Inoltre, questo momento (il presente) è altamente relativo rispetto alle altre dieci dimensioni che conosciamo finora».
«La conoscenza che ho acquisito a bordo dei veicoli spaziali degli alieni, che ho scrutato durante il mio rapimento, fornisce informazioni preziose riguardo alle forme iniziali della protocultura che abbiamo ereditato dal di fuori. Ci sono enormi obelischi che contengono informazioni sugli eventi sulla Terra e circa l’origine aliena della vita in tutto il pianeta. Queste sculture ciclopiche sono ancora in piedi in molte parti del mondo. In questo progetto si possono vedere diverse copie ridotte di questi obelischi, le riproduzioni di artefatti protoculturali che ho visto nel mondo degli alieni. Essi mi hanno permesso di vedere il futuro, che è una chimera inimmaginabile e una combinazione di diverse possibilità: armi ad impulso elettromagnetico e biologiche, nuovi modi per modificare il DNA, città fantasma, una biomassa intelligente che assorbe tutto, i templi del destino e il viaggio nel sé stesso interiore (il bambino che non invecchia)».
Gosha Ostretsov (nato a Mosca nel 1967) è un artista russo e performer, ha rappresentato il suo paese nel Padiglione della Russia durante la 53esima Biennale di Venezia nel 2009.
Informazioni utili
SONO STATO RAPITO CENTINAIA DI VOLTE
Gosha Ostretsov
a cura di Simon Njami
9 maggio – 30 giugno 2017
Orari d’apertura: 10 – 18, chiuso il lunedì
Piano terra e giardino di Palazzo Nani Bernardo
Calle Bernardo, Sestiere Dorsoduro Civico 3197, Venezia, Italia