Print Friendly and PDF

Klimt, Schiele, Vachal, Segantini. Un autunno “Secessionista” in arrivo a Rovigo

Thomas Theodor Heine, Die Blumen des Bösen, 1895. Prague, Academy of Fine Arts in Prague (Akademie výtvarnýchumění v Praze) Thomas Theodor Heine, Die Blumen des Bösen, 1895. Prague, Academy of Fine Arts in Prague (Akademie výtvarnýchumění v Praze)
Gustav Klimt, Amiche I (Le sorelle), 1907, olio su tela © Klimt Foundation, Wien
Gustav Klimt, Amiche I (Le sorelle), 1907, olio su tela © Klimt Foundation, Wien

Grandi mostre e anticipazioni del prossimo semestre espositivo. L’onda della modernità si abbatte su Palazzo Roverella di Rovigo. Il polo espositivo annuncia la mostra dal titolo Secessione. Monaco Vienna Praga Roma. L’onda della modernità. Dal 23 settembre 2017 al 21 gennaio 2018 per la prima volta le vicende storico-artistiche dei quattro principali centri in cui si svilupparono le Secessioni. Monaco, Vienna, Praga e Roma.

Ecco che differenze, affinità e tangenze dei diversi linguaggi espressivi si trovano coinvolte nel primo vero scambio culturale europeo. Da Gustav Klimt (Baumgarten, Vienna, 1862 – Vienna, 1918) e Egon Schiele (Tulln an der Donau, Austria, 1890 – Vienna, 1918) che esposero alle mostre della Secessione Romana, a Segantini (Trento, 1858 – Pontresina, Svizzera, 1899), che partecipò alle annuali mostre viennesi.

Thomas Theodor Heine, Die Blumen des Bösen, 1895. Prague, Academy of Fine Arts in Prague (Akademie výtvarnýchumění v Praze)
Thomas Theodor Heine, Die Blumen des Bösen, 1895. Prague, Academy of Fine Arts in Prague (Akademie výtvarnýchumění v Praze)

La rassegna vuole evidenziare gli esiti modernisti della secessione monacense, il trionfo del decorativismo della secessione viennese, il visionario espressionismo del gruppo Sursum praghese fino al crocevia romano e alla sua continua ricerca di una via altra e diversa. L’esposizione si avvale della collaborazione delle principali istituzioni museali europee: dall’Albertina di Vienna alla Klimt Foundation, dal Museo Villa Stuck di Monaco alla Narodni Galerie di Praga e di altre importanti collezioni museali. La mostra è scandita per sezioni tematiche dedicate alle singole città europee e si aprirà con la Secessione di Monaco.

Camillo Innocenti, Lisetta, olio su tela, 1915, Roma, collezione privata
Camillo Innocenti, Lisetta, olio su tela, 1915, Roma, collezione privata

Monaco. Quando, nel 1892, apparve sulla scena, non presentava una fisionomia ben definita e specifica. Presto, però, avrebbe assunto quel taglio modernista che sarà definito Jugendstil. Al movimento aderirono Franz von Stuck, Anders Zorn, Max Klinger, Max Liebermann, Ludwig von Hofmann. Il focus dell’intera sezione sarà incentrato principalmente su gruppi di opere prodotte tra il 1898 e il 1910.

Vienna. La Secessione di Vienna si formò nel 1897 e rappresentò l’evoluzione e il superamento di tutte le formule allora esistenti, incluso il simbolismo. Sostenuto dallo scrittore Ludwig Hevesi e dal pittore Gustav Klimt, al volgere del secolo il movimento iniziò a rappresentare con i suoi compiacimenti astratto-razionalisti e bizantineggianti una visione diversa dell’arte rispetto al Modernismo europeo, estendendo la sua influenza verso l’area italiana e slava. Nonostante la Secessione di Vienna sia stata quella con un respiro più internazionale l’attenzione è posta in particolare sull’aspetto autoctono degli artisti esposti con particolare rilievo alla pittura, alla grafica e alle arti decorative.

Koloman Moser, Venus in der Felsgrotte, 1913. Linz, Lentos Kunstmuseum
Koloman Moser, Venus in der Felsgrotte, 1913. Linz, Lentos Kunstmuseum

Praga. La Secessione di Praga prese forma in una serie di gruppi di artisti, che a partire dal 1890 si ritrovarono a manifestare le loro idee in aperto contrasto con l’arte ufficiale boema. Tra i primi movimenti modernisti il ruolo di apripista lo ebbe il gruppo Manes, sorto nell’accademia di Monaco, ma presto trasferitosi a Praga nel tentativo di riformare l’arte nazionale Ceca. Attorno al 1910 si formò invece il gruppo Sursum, che manteneva al suo interno diverse anime: da quella più espressionista e Nabis di Josef Vachal a quella più finemente tardo simbolista di Frantisek Kobliha fino allo scultore Frantisek Bilek. Dato il grande sviluppo dell’illustrazione, del disegno e dell’incisione, gran parte della sezione sarà costituito da opere su carta.

Gustav Klimt, Manifesto per la prima mostra della Secessione Viennese (26.03.1898-­‐20.06.1898), 1898, litografia a colori su carta © Klimt Foundation, Wien
Gustav Klimt, Manifesto per la prima mostra della Secessione Viennese (26.03.1898-­‐20.06.1898), 1898, litografia a colori su carta © Klimt Foundation, Wien

Roma. A differenza delle secessioni europee, che mostravano tutte una predisposizione all’estetica simbolista, la Secessione di Roma (1913-1916) aveva una formula diversa. Un’esposizione libera e “giovane” che permetteva al suo interno, seppur con alcune limitazioni, lo svilupparsi di linguaggi differenti. Ben distinta dalle avanguardie futuriste la Secessione romana era legata a criteri che appartenevano ancora ad un ambito di “aristocrazia dell’arte” che ne limitava le sperimentazioni più ardite, ma altresì aperta a suggestioni internazionali. La Prima Esposizione Internazionale della Secessione, infatti, fu l’occasione per vedere in mostra per la prima volta opere di Matisse e dei post-impressionisti, mentre l’anno successivo, alla II Esposizione, accanto a Cézanne e Matisse, furono presenti Klimt e Schiele.

Josef Váchal, The Good Fortune of Chance, 1908. Prague, National Museum of Literature
Josef Váchal, The Good Fortune of Chance, 1908. Prague, National Museum of Literature
Armando Spadini, Sotto la Pergola, 1914. Roma, Galleria Comunale d'Arte Moderna
Armando Spadini, Sotto la Pergola, 1914. Roma, Galleria Comunale d’Arte Moderna
Carl Strathmann, Maria, 1897, olio su tela, Weimar, Kunstsammlung
Carl Strathmann, Maria, 1897, olio su tela, Weimar, Kunstsammlung
Egon Schiele, Manifesto per la 49° mostra della Secessione Viennese (1918), 1918, litografia a colori su carta © Klimt Foundation, Wien
Egon Schiele, Manifesto per la 49° mostra della Secessione Viennese (1918), 1918, litografia a colori su carta © Klimt Foundation, Wien

Informazioni utili

SECESSIONE. Monaco Vienna Praga Roma. L’onda della modernità

Rovigo, Palazzo Roverella
23 settembre 2017 – 21 gennaio 2018
A cura di Francesco Parisi

Commenta con Facebook

leave a reply

*