Per celebrare i 150 anni dei rapporti diplomatici Italia-Giappone, Milano dedica una personale all’Arcimboldo del Paese del Sol Levante. Al Museo della Permanente la pittura fluttuante di Kuniyoshi da vita a un viaggio alla scoperta di mondi lontani e sorprendenti cortocircuiti fra Oriente e Occidente.
Utagawa Kuniyoshi – l’ultimo maestro del mondo fluttuante
Paesaggi onirici e animali fantastici, ironici samurai e geishe dall’appeal surrealistica. Dopo il successo del focus su Hokusai, Hirosghige e Utamaro, la città meneghina posa la lente d’ingrandimento sul più rivoluzionario dei maestri nipponici di fine Ottocento.
Con l’audace equilibrio fra tradizione e innovazione, Utagawa Kuniyoshi (Edo -1797-1861) segna il capitolo finale dell’Ukiyoe: l’arte giapponese del “mondo fluttuante” che, col suo fascino, contaminò i paesi vicini e sedusse le terre lontane. Abile disegnatore ed estroso pittore, dopo la formazione classica e un periodo d’insegnamento presso la scuola di stampa xilografa; Kuniyoshi volge lo sguardo verso orizzonti inesplorati. Fra invenzioni stravaganti e illusioni ottiche, l’istrionico maestro mette in scena un universo fantastico, costruito attraverso una profusione di figure inserite in altre figure, per un caleidoscopio di paesaggi vibranti ed eroi leggendari. Questo brulichio stravagante porta Utagawa Kuniyoshi ad entrare nella storia dell’arte come l’”Arcimboldo Giapponese”
La mostra- un viaggio esistenziale in 5 tappe
Al Museo della Permanente va in scena un viaggio esistenziale in cinque tappe, che parte dalla realtà quotidianità, per approdare all’alterità dell’onirico. Dalla “Beltà” ai “Paesaggi”, dagli “Eroi” agli “Animali”, fino ad uno stravagante focus sui “Gatti”: i felini sornioni che l’artista era solito accogliere nella propria dimora, oltreché nella propria arte. Ogni sezione tematica rappresenta un’allegoria della vita, così ogni dettaglio custodisce un messaggio profondo, che attende solo di essere svelato. Fra vedute esotiche, donne dal fascino altero e bestiari fantastici, il capitolo più spettacolare è certamente quello dedicato agli eroi Suikoden: fuorilegge dal corpo ricoperto di tatuaggi che -ispirati al popolare romanzo cinese “I briganti”- difendevano i diritti del popolo e agivano nel nome dei più deboli. Le accattivanti xilografie di questa banda di Robin Hood orientali sanciscono il genere delle stampe di guerrieri (mushae) e consacrano Kuniyoshi alla fama internazionale.
Il potere dell’arte
L’opera emozionale di Utagawa Kuniyoshi mette d’accordo Oriente e Occidente, tradizione pittorica ed estro creativo dell’era 2.0. Se i pantoni vibranti e la minuzia dei particolari colpiscono i maestri dell’ Impressionismo e ispirano il Surrealismo, la fantasia compositiva e l’ambivalenza del messaggio anticipano le forme comunicative del Giappone del secondo millennio: dai manga, ai tatuaggi, fino ai videogiochi. Ma non finisce qui.: se l’”Arcimboldo Giapponese” incanta Milano, a Tokyo si è recentemente conclusa con straordinario successo di critica e pubblico una personale dedicata al nostro pittore delle “Teste Composte”. Due talenti lontani, eppure accomunati una sottile ironia, capace di valicare i confini dello spazio e del tempo, per stimolare l’intelletto e toccare le corde dell’emotività. Non è proprio questo il potere straordinario dell’arte?
Informazioni utili
Kuniyoshi. Il visionario del mondo fluttuante
A cura di Rossella Menegazzo
Museo della Permanente
Via Turati 34, Milano
Fino al 28 Gennaio 2018
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