In mostra alla National Portrait Gallery di Londra “Cézanne Portraits”, la prima esposizione dedicata interamente ai ritratti di Paul Cézanne. A Londra fino all’11 febbraio 2018.
Dopo la prima tappa parigina al Musée d’Orsay nel 2017, prosegue alla National Portrait Gallery di Londra la mostra itinerante “Cézanne Portraits”, la prima esposizione dedicata interamente ai ritratti di Paul Cézanne (1839-1906) in corso fino a febbraio 2018. Per la terza e ultima tappa i dipinti voleranno a Washington, alla National Gallery of Art, dal 25 marzo al 1° luglio 2018. I ritratti in mostra sono cinquanta e provengono da collezioni di tutto il mondo, alcuni non sono mai stati esposti prima nella City.
Paul Cézanne è ampiamente riconosciuto come uno degli artisti più influenti del XX secolo. Elementi costitutivi della sua poetica sono la costruzione della forma attraverso l’uso sapiente del colore e la ricerca su forma e visione. Profondità artistica che ebbe forti influenze su Matisse e Picasso che lo apostrofarono come “Padre di tutti noi”.
Cézanne non godette di nessun riconoscimento di rilievo in vita, la sorte decretò che questo arrivasse solo in occasione della grande retrospettiva tenutasi l’anno della sua morte, nel 1906.
Il ritratto di Cézanne è la descrizione “di fatto”, prettamente fisica, del soggetto. Manca del tutto la volontà di innalzarne e risaltarne la personalità e le caratteristiche psicologiche. I soggetti immortalati dall’artista erano in gran parte persone umili, familiari e amici. Era il maestro a decidere chi ritrarre e non accettava alcuna commissione, l’unico che ricevette il proprio ritratto fu Ambroise Vollard, suo mercante d’arte. Soggetto che fu ripreso poi da Picasso e in cui l’influenza cézanniana è ben intuibile.
La mostra alla National Portrait Gallery si articola in 9 sale che ripercorrono la crescita stilistica nella ritrattistica di Cézanne. Dai primi ritratti degli anni ’60, in cui è vivo un approccio marcatamente aggressivo, si passa negli anni successivi a un procedimento pittorico più addolcito e rifinito.
I mutamenti e gli sviluppi delle opere durante tutta la sua carriera vengono puntualmente messi a fuoco dai confronti proposti in mostra. Il visitatore è invitato a scorgere le differenze d’esecuzione di uno stesso soggetto in versioni diverse. È il caso dei due ritratti dell’amico Anthony Valabrègue datati rispettivamente 1866 e 1869-70. Il primo, tra l’altro, fu rifiutato dal Salon di Parigi del 1866 con tanto di esclamazione, in perfetta sintonia con il clima “anti-impressionista” dell’epoca, che insinuava che l’opera fosse stata dipinta «non con una spatola, ma con una pistola». Questa fu una data importante per l’artista che da questo momento inizierà a eseguire i ritratti esclusivamente, o quasi, con l’uso della spatola – tecnica presa in prestito da Courbet-, modalità che in seguito egli stesso definirà “manière couillarde” (letteralmente “con le palle”).
>> Lo sviluppo cronologico nella ritrattistica cézanniana è messo a fuoco con particolare attenzione ai mutamenti verificatisi nel rispetto del suo stile e alla concezione della somiglianza e identità.
Le opere in mostra includono un vasto repertorio di ritratti che vanno da quelli che hanno come soggetto lo zio Dominique, degli anni ’60 dell’Ottocento, fino all’ultimo ritratto del Vallier, che aiutò Cézanne nella manutenzione del giardino e del suo studio a Lei Lauves, eseguito poco prima della morte. Proprio dello zio Dominique, uomo sicuramente dotato di grandissima pazienza, Cézanne eseguì diversi ritratti, quattro dei quali presenti in mostra, datati 1866-67.
Tra le opere in mostra: “Autoritratto con bombetta”(1885-6) in prestito dal Ny Carslberg gallery Glyptotek gallery, Copenhagen; “Ragazzo in panciotto rosso” (1888-90), opera che mancava a Londra dagli anni ’30, appartenente alla serie che ha per soggetto un giovane uomo, identificato con Michelangelo de Rosa, in abito tradizionale italiano; “Madame Cézanne seduta su una sedia gialla”(1888-90), in prestito dall’Art Institute of Chicago, anch’esso esposto l’ultima volta a Londra negli anni ’30.
Molte sono le opere presenti in mostra che ritraggono Hortense Fique, moglie dell’artista. Durante la sua carriera il pittore di Aix ha dipinto quasi 200 ritratti, 26 dei quali autoritratti e ben 29 ritraenti Madame Cézanne.
Come sottolineato da Nicholas Cullinan, direttore della National Portrait Gallery, finora la ritrattistica di Cézanne ha ricevuto poca attenzione pur essendo un campo di assoluto interesse per la ricerca artistica. Queste opere, rivelano l’aspetto più personale e quindi più umano della sua arte.
L’efficacia dell’esposizione sta nell’aver concentrato l’attenzione su un tema, la ritrattistica di Cézanne e il suo modo di porsi nei confronti del soggetto, portando lavori che coprono cronologicamente gran parte della sua vita. Un excursus temporale che restituisce un’impressione tanto sugli sviluppi, quanto sul carattere essenziale del linguaggio del pittore.
La vastità della mostra e la coesione con cui è stata allestita rende l’appuntamento con i ritratti Cézanne un’importante occasione di riflessione su un artista la cui conoscenza è imprescindibile per la comprensione degli sviluppi nella storia dell’arte.
“Cézanne Portraits”
26 ottobre 2017 – 11 February 2018
National Portrait Gallery
St Martin’s Place
London
Biglietti
£18 (£20 with donation)
Concessions £16.50 (£18.50 with donation)
A cura di John Elderfield
Le date degli allestimenti nelle tre sedi:
Musée d’Orsay 13 giugno – 24 settembre 2017;
National Portrait Gallery di Londra 26 ottobre 2017- 11 febbraio 2018
National Gallery of Art di Washington 25 marzo – 1 luglio 2018.
La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione tra la National Portrait Gallery, il Musée d’Orsay di Parigi, e la National Gallery of Art di Washington D.C.