Mara de Anda Romeo, pronipote della pittrice, ha infatti affermato davanti a una corte messicana che Mattel non era autorizzata a usare la somiglianza della Kahlo
Per molti suonava male, la notizia che lei, comunista e certamente avversa alle degenerazioni del consumismo, sincera paladina dei diritti delle donne certamente avversa alla strumentalizzazione di questi per fini commerciali, divenisse protagonista di un’operazione di marketing tanto smaccata. Ma poi, dopo il lancio – per cui era stata scelta una data speciale, quella della festa della donna dell’8 marzo – molti si erano dimenticati della bambola Barbie che la multinazionale Mattel aveva dedicata a Frida Kahlo, parte della serie “Inspiring Women”. Ma non se ne erano dimenticati i discendenti della grande artista, che ora hanno ottenuto un’ingiunzione temporanea che blocca le vendite della Barbie-Frida: Mara de Anda Romeo, pronipote della pittrice, ha infatti affermato davanti a una corte messicana che Mattel non era autorizzata a usare la somiglianza, mentre l’azienda sosteneva di aver ottenuto il permesso dalla Frida Kahlo Corporation, a sua volta autorizzata da Isolda Pinedo Kahlo, la nipote dell’artista, oltre un decennio fa. Ma secondo una sentenza pubblicata martedì scorso, la società dovrà smettere di commercializzare la bambola in Messico fino a quando non verrà determinata una soluzione finale.